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a cura di Alessandro Crea

Un non meglio precisato numero di dipendenti Amazon ha sottoscritto nelle scorse ore una lettera inviata al patron di Amazon Jeff Bezos, nell'intento di dissuaderlo dal vendere la tecnologia di riconoscimento facciale alla Polizia. Come forse ricorderete infatti circa un mese fa un'associazione per i diritti civili aveva rivelato che Amazon fosse in procinto di vendere una tecnologia di riconoscimento facciale alla Polizia di Orlando, in Florida.

In realtà la Polizia stava soltanto sperimentando la soluzione su alcune videocamere presenti sia nella centrale di polizia che per strada ma questo non significa automaticamente che la tecnologia sarà acquistata nel prossimo futuro. Inoltre al momento le videocamere sono in grado di tracciare esclusivamente alcuni ufficiali di Polizia che si sono proposti volontariamente.

Nvidia To Launch CCTV Cameras With Facial Recognition System

Nonostante questo i timori sono rimasti alti anche tra i dipendenti che hanno quindi deciso di rivolgersi direttamente al proprio capo, sostenendo che, "in questo periodo storico in cui sta crescendo al militarizzazione della polizia, c'è un rinnovato accanimento sugli attivisti neri ed è stata creata una forza federale di deportazione attualmente coinvolta in abusi che violano i diritti umani" la tecnologia di riconoscimento facciale di Amazon potrebbe servire come potente strumento di sorveglianza da parte del governo, "penalizzando i più marginalizzati".

face recognition technology

In queste settimane Amazon è già stata sottoposta a forti pressioni mediatiche da parte delle associazioni per i diritti umani, ma la speranza dei dipendenti evidentemente è quella di raggiungere lo stesso risultato ottenuto dai colleghi di Google, che sono riusciti a costringere la propria azienda a non rinnovare il contratto di collaborazione con l'esercito per Project Maven, il progetto che prevedeva lo sviluppo di una soluzione di intelligenza artificiale per l'analisi delle immagini catturate dai droni di ricognizione. Al momento non c'è alcun commento ufficiale da parte di Jeff Bezos o della sua azienda sulla questione, non resta dunque che attendere di conoscere gli sviluppi della vicenda.