Aspi, nuove aree di servizio con ricarica Fast entro il 2023

I piani di Autostrade per l’Italia iniziano a concretizzarsi per porre le basi di un'adeguata rete di ricarica lungo la grande viabilità.

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a cura di Valentina Acri

Realizzare un'adeguata rete di ricarica dedicata alle auto elettriche è sicuramente uno degli obiettivi a cui il nostro Paese punta maggiormente. I piani di Autostrade per l’Italia iniziano infatti a concretizzarsi per porre le basi di un'adeguata rete di ricarica lungo la grande viabilità.

Le ultime novità riguardanti i piani di Aspi sono state rese note dallo stesso amministratore delegato, Roberto Tomasi, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera.

Attualmente abbiamo circa una ventina di progetti in corso per le ricariche elettriche delle auto nelle aree di servizio e chiuderemo l’anno con 50 aree di servizio infrastrutturate per la ricarica, ha spiegato.

Non mancano dunque nuovi progetti che porteranno all'ottimizzazione delle rete di colonnine indispensabili anche lungo la rete autostradale. Per i prossimi anni,  l'amministratore delegato fa sapere che saranno in numero nettamente superiore rispetto alle attuali infrastrutture.

Per giugno 2023 avremo 100 aree di servizio con ricariche fast charge, che consentono di ricaricare la macchina in 15-20 minuti. Le colonnine saranno posizionate a 50 km l’una dall’altra, come richiedono le indicazioni europee.

Secondo quanto dichiarato nel corso dell'audizione, Roberto Tomasi ha sottolineato come il piano di Aspi non punti solamente ad una rete di ricarica più ampia ed efficiente. Lo stesso spiano prevede infatti una somma pari a 14,5 miliardi di euro, più 7 miliardi di attività di manutenzione per un volume complessivo di 21,5 miliardi che saranno realizzati nei prossimi 10 anni. nel dettaglio, la concessione ha una data di scadenza al 2038.

Stiamo efficientando le infrastrutture in gestione e lavorando per poter assicurare al Paese una rete completamente ammodernata. Il primo passo di questo percorso è stato il turnaround delle attività di sorveglianza delle infrastrutture, oggi gestite da un consorzio di società esterne di rilievo internazionale, che ci ha permesso di traguardare oltre 19.000 ispezioni in un anno tra ponti, viadotti e gallerie, ha concluso Tomasi.