BMW R nineT, cosa ci ha convinto e cosa no | La nostra prova

BMW R nineT Option 719, la naked dallo stile retrò ha potenza e fascino da vendere, ma il prezzo è importante per un mezzo poco versatile.

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a cura di Francesco Daghini

La stagione motociclistica sta rapidamente volgendo al termine, almeno per tanti appassionati di due ruote che preferiscono tenere al caldo il proprio mezzo durante la stagione invernale, ma questo non ci ha impedito di proseguire con le nostre prove moto e stavolta abbiamo avuto il piacere di testare la BMW R nineT nella sua versione speciale Option 719: un raffinato mix di stile e tecnologia perfettamente integrati in una veste retrò di altissima qualità, condito da prestazioni appaganti e dettagli ricercati. BMW R nineT, con il suo prezzo di partenza di 18.000 €, non è certo la più abbordabile delle più recenti naked retro-style, ma è sicuramente una delle maggiori esponenti di questa tipologia di motociclette.

In commercio dal 2014, BMW R nineT ha ricevuto pochi aggiornamenti da quando ha fatto il suo debutto sul mercato, anche a testimonianza di quanto il progetto iniziale sia piaciuto: la nineT si basa su un telaio a traliccio in acciaio che utilizza il motore boxer bicilindrico da 1170cc come elemento portante e può vantare già di serie un bellissimo scarico cromato con doppio terminale Akrapovic - BMW offre anche la possibilità di rimuovere una parte del telaietto posteriore, così da trasformare la nineT in una monoposto, per un look ancora più classico. Nella sua configurazione 2022, compatibile con le ultime normative Euro 5, il motore boxer di BMW eroga 109 cavalli a 7250 giri e 116 Nm di coppia a 6000 giri, con una velocità massima indicata in "più di 200 km/h" sul sito ufficiale della compagnia. La trasmissione è affidata ad un albero cardanico, tipica soluzione di BMW, che inevitabilmente pesa sul costo complessivo della moto ma che, per contro, richiede una manutenzione meno frequente rispetto alla pulizia e all'ingrassaggio della classica catena di trasmissione.

Il comparto frenante è affidato in parte a Brembo, di cui vengono utilizzate due pinze fisse a 4 pistoncini ciascuna per altrettanti dischi da 320mm; al posteriore troviamo invece una pinza marchiata BMW che va a mordere un disco da 265mm - raramente ho trovato un freno posteriore così mordace, bisogna usarlo con attenzione soprattutto all'inizio ma una volta abituati alla potenza frenate diventa uno strumento molto comodo, specialmente per la città e le manovre a bassa velocità. Le sospensioni sono affidate a una forcella anteriore USD da 46mm di diametro del tubo portante, mentre sul forcellone monobraccio posteriore dotato di sistema BMW Motorrad Paralever troviamo un ammortizzatore centrale con possibilità di regolare il precarico della molla. A completare il tutto ci pensa l'ammortizzatore di sterzo, sapientemente "nascosto" sotto al canotto di sterzo.

Cosa ci ha convinto

L'impatto estetico è senza dubbio il primo che salta all'occhio, anche per chi non la guida. BMW R nineT è una moto che attira l'attenzione: che sia per la sua estetica ricercata o per il corposo rombo che emette dai terminali Akrapovic, in sella alla nineT si diventa automaticamente la più bella della festa - specialmente nella versione Option 719 che abbiamo avuto modo di testare, ulteriormente impreziosita da un telaio rosso e da un serbatoio in alluminio spazzolato e grafiche dedicate. La posizione di guida è rilassata e la sella è bassa (805mm di altezza da terra), consentendo quindi un buon appoggio a terra a qualunque pilota; una volta in marcia ci si dimentica molto in fretta del peso di 221 kg in ordine di marcia con il pieno di benzina, perché la nineT ha il baricentro basso e dà immediatamente una bella confidenza - anche se la preoccupazione legata ai cilindri che spuntano lateralmente impiegherà un po' più di tempo a passare, specialmente per chi non ha esperienza con i motori boxer.

I dettagli estetici che rendono questa moto particolarmente affascinante sono molti, e tra questi non possiamo non segnalare il convogliatore d'aria posto sul lato destro della moto: è una bocchetta realizzata in lega leggera dove viene riportata la scritta nineT, con il compito di convogliare l'aria nell'airbox, posto nella parte centrale della moto - nel nostro caso incorniciato dal telaio rosso. Tra le altre chicche troviamo una porta USB posizionata sopra il cilindro sinistro e nascosta da un tappo in spessa gomma nera e il miglior pulsante per il Cruise Control che abbia mai provato su una moto: posto sul lato sinistro del manubrio, il comando del Cruise Control si compone da un tasto che fa da "On/Off" e un altro che permette di regolare la velocità, aumentando o diminuendo a piacimento - a un primo impatto può sembrare scomodo o mal posizionato, ma una volta capito il funzionamento si può operare sul Cruise Control senza minimamente distogliere lo sguardo dalla strada. Rapida menzione anche per il faro anteriore a LED che, pur mantenendo uno stile estetico retrò, riesce ad essere molto funzionale, illuminando benissimo la strada quando cala la notte.

Il motore è per l'appunto uno degli aspetti più appaganti di questa moto: rotondo e corposo nell'erogazione a qualsiasi regime, il boxer di BMW è molto elastico ed è capace di riprendere giri anche quando ci si ritrova erroneamente in una marcia troppo alta. Quando si decide di guidare un po' più allegri - magari impostando la modalità di guida 'Dynamic', opzionale su questa versione testata rispetto alle due classiche modalità 'Road' e 'Rain' - il boxer non delude e anzi, è capace di stupire con tanta potenza anche quando si crede di essere arrivati al limite. Come anticipato, il rombo offerto dagli scarichi Akrapovic contribuisce alla sensazione di appagamento offerta da questa moto: in più di un'occasione ci si ritroverà a tirare una marcia per godere al massimo del rombo lungo tutto l'arco di erogazione. Tutto questo si abbina a un cambio morbido e preciso che, anche se privo di Quickshifter, permette accelerazioni inebrianti.

Cosa non ci ha convinto

Tra gli aspetti che meno ci hanno convinto di questa BMW R nineT c'è la strumentazione: nel 2022 vendere una moto a queste cifre e dotarla di una strumentazione così striminzita non può essere la strada giusta. L'intento è evidente da parte di BMW: unire analogico e digitale per mantenere lo stile retrò della moto pur con un tocco di modernità, ma la soluzione messa in campo non ci ha convinto. I due contatori analogici, dedicati rispettivamente a velocità di percorrenza e regime di rotazione del motore, sono di difficile lettura a causa di caratteri di dimensione troppo piccola, mentre i due piccoli display LCD in bianco e nero faticano a star dietro a tutte le informazioni che sono programmati per dare: in un momento di guida ci siamo ritrovati con le manopole riscaldate accese (disponibili come optional nel pacchetto Comfort proposto a 720 €, insieme al Cruise Control), la moto in riserva e il cruise control attivo, tutte informazioni che sono riportate in una parte ben precisa di uno dei 2 display, col risultato che i 3 simbolini si alternavano tra loro rendendo poco chiara l'informazione trasmessa.

Il faro posteriore e il porta targa potrebbero senza dubbio ricevere un restyling: i due elementi sono solidali tra loro e questo rende ancor più complicata l'installazione di soluzioni aftermarket per riportare la targa più vicina alla moto, perché non pensare a una soluzione di fabbrica da fissare al forcellone monobraccio, abbassando così la targa davanti alla ruota e integrando il faro posteriore nella parte finale del codino della moto? La soluzione scelta attualmente da BMW sembra frettolosa e poco in linea con lo stile generale della moto.

La sella è comoda fintanto che si guida in modo rilassato, ma quando si vuole spingere un po' e ci si trova inevitabilmente a portare in avanti il corpo, e quindi anche la seduta, ci si accorge di come ci sia troppo spazio vuoto tra la sella e il corpo della moto, spazio che presto o tardi verrà occupato da una parte dei pantaloni che finiranno per incastrarsi; stesso discorso della strumentazione, mi sarei aspettato una maggior cura su alcuni dettagli, visto il prezzo non indifferente di BMW R nineT.

Come si guida

BMW R nineT è precisa e agile, nonostante la stazza apparentemente importante: la distribuzione dei pesi del motore boxer è ormai ben affinata da parte della casa bavarese e le sospensioni di alta qualità proposte sulla nineT fanno il resto. Che il vostro utilizzo tipico sia casa-lavoro attraversando la città o i giri in montagna nel weekend, la nineT sarà sempre pronta alla sfida, anche con un passeggero a bordo e negli spazi più stretti tipici del traffico cittadino, attenzione soltanto a non sbattere uno dei cilindri contro qualche paraurti!

In pochi minuti alla guida di BMW R nineT ci si rende conto che nonostante la posizione di guida rilassata sarà necessario tenere la guardia alta, specialmente se si è generosi con il gas: la risposta del boxer da quasi 1200c è immediata e potente, specialmente in modalità Dynamic, ma grazie al controllo di trazione e all'ABS Pro di BMW Motorrad si può guidare con la tranquillità tipica di quando ci si affida a sofisticati sistemi elettronici progettati per tenere sempre le gomme sull'asfalto. Ad alte velocità, vicine al limite autostradale di 130 km/h, la nineT resta composta e precisa e nonostante non sia presente alcun tipo di protezione aerodinamica - nemmeno il più piccolo dei cupolini - si può viaggiare in autostrada senza sentire particolari turbolenze intorno a sé (ampiamente consigliati dei tappi per le orecchie!); dopo il giro più lungo che abbiamo fatto in sella a questa BMW, abbiamo potuto constatare quanto questa moto, pur non sembrando progettata per lunghe traversate, risulti comoda e piacevole anche quando la strada è tutta dritta e non si può far altro che guardare avanti.

Parlando di consumi, iniziamo sottolineando che BMW R nineT dispone di un serbatoio da 17 litri e che durante la nostra prova il consumo medio registrato è stato di 6 litri per 100 km percorsi, un dato che si allinea con i 18.2 km con un litro che BMW dichiara sul ciclo extra-urbano: questo significa che la nineT ha una gran bella autonomia che può superare senza difficoltà i 200 km, se non addirittura sfiorare i 300 nelle giuste situazioni di utilizzo.

Conviene?

La regina delle domande scomode, difficile dire che una moto con un prezzo di partenza di 18.000 € sia conveniente: chi compra BMW, o ancora più precisamente chi compra una BMW R nineT, non lo fa per la convenienza ma per lo stile ineguagliabile e per l'altissimo tasso tecnico concentrato tra queste due ruote (tra l'altro disponibili anche con cerchi a raggi, come quella della nostra prova). Non fatevi ingannare dall'aspetto, la nineT non è una moto da aperitivo nelle zone in della città, o almeno non solo, e sarà capace di stupirvi in tutti gli utilizzi sull'asfalto. Negli ultimi anni sul mercato si possono trovare proposte concorrenti alla nineT a livello di filosofia, come la Yamaha XJR700 o la Kawasaki Z900 RS Classic Edition, entrambe sensibilmente più economiche, ma anche meno potenti e con meno "punti stile" rispetto alla nineT.