Fusione FCA-Renault: Fiat si ritira e dice che in Francia non ci sono le condizioni politiche per procedere

L'accordo FCA-Renault è saltato, Fiat si ritira, definendo inadatte le condizioni politiche in Francia: lo stato ha avanzato troppe condizioni restrittive.

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a cura di Valerio Nebuloni

L'accordo FCA-Renault è saltato questa notte: Fiat ha deciso di fare un passo indietro ritirando la proposta, specificando al netto di apprezzamenti, che "è tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo." La nota rilasciata da FCA continua, esprimendo "sincera gratitudine a Groupe Renault, in particolare al suo presidente, al suo amministratore delegato ed agli Alliance Partners, Nissan Motor Company e Mitsubishi Motors Corporation, per il loro costruttivo impegno in merito a tutti gli aspetti della proposta di Fca"; Tuttavia, ricorda, "FCA continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente".

I dettagli emersi a completare il quadro della vicenda includono il ministro dell'economia francese che aveva già anticipato che la fusione non si sarebbe compiuta a qualsiasi condizione, infatti Parigi aveva allungato mani e interessi chiedendo una sede operativa in Francia, garanzie su siti costruttivi, impieghi di personale francese, la presenza di un loro rappresentante governativo al consiglio di amministrazione nonchè la volontà di avere un amministratore delegato di sponda transalpina, immaginando già Jean-Dominique Senard (attuale CEO di Renault) a ricoprire la carica.

Insomma, condizioni che sommate agli interessi di stato francesi e alla respinta di Nissan nei confronti dell'accordo, hanno portato all'unica conlusione possibile al momento. Auguriamo a FCA di trovare in autonomia soluzioni per la mobilità del futuro, investendo in ricerca e sviluppo e progettando tecnologie all'altezza della storia ingegneristica di Fiat.