NOS4A2: la recensione dei primi episodi della nuova serie horror in arrivo su Amazon Prime

Il 7 giugno uscirà su Amazon Prime Video la serie NOS4A2 prodotta da AMC Studios e ispirata all'omonimo romanzo di Joe Hill, figlio del maestro dell'horror Stephen King. Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi

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a cura di Luciana Perrucci

Nel cuore della notte un bambino si sveglia. Nota una Rolls Royce ferma fuori da casa sua e il piccolo ne sembra stranamente attratto. E' così che si apre NOS4A2 (Nosfouratwo), serie prodotta dalla AMC Studios, tratta dall'omonimo libro scritto da Joe Hill (figlio di Stephen King) e composta da 10 episodi in arrivo il 7 giugno su Amazon Prime Video. Noi abbiamo avuto l'opportunità di poter guardare in anteprima i primi episodi, in modo da poter condividere con voi le nostre impressioni su questa serie che sin dai primi minuti ha catturato la nostra curiosità.

"Come to Christmasland!"

La trama di NOS4A2 viene introdotta in maniera semplice ed efficace. Ci viene subito presentato Charlie Manx, interpretato da un (almeno nelle prime puntate) irriconoscibile Zachary Quinto, una figura inquietante che rapisce bambini, in particolare coloro che vengono ignorati o maltrattati dai genitori, per poi portarli all'interno di un villaggio dove è sempre Natale e l'infelicità è severamente vietata. In realtà, dietro questa inquietante buona azione si nasconde il suo scopo principale, ovvero quello di nutrirsi delle anime delle sue vittime innocenti, in modo da poter riacquistare man mano la sua giovinezza.La protagonista della serie è Vic McQueen (Ashleigh Cummings, già vista in Puberty Blues), ragazza diciottenne che sogna di diventare un'artista, dotata del potere di ritrovare tutto ciò che ha perso. Nel corso della storia, Vic stabilirà una connessione mentale con il malvagio Charlie e dovrà tentare il tutto e per tutto per non impazzire...

Tale padre, tale figlio?

Sin dalla prima puntata si percepisce un'atmosfera estremamente familiare sia nelle tematiche affrontate, sia nelle ambientazioni. Per coloro che hanno conosciuto anche solo superficialmente le opere di Stephen King, magari attraverso le loro trasposizioni, ciò che vedranno in NOS4A2 non sarà completamente nuovo. Infatti lo stato dell'Iowa, luogo dove si svolge la storia,  ha molti punti in comune con il Maine, teatro della maggior parte delle vicende dei libri di King. La periferia statunitense che ci viene proposta nella serie non ha vie di mezzo: le classi sociali sono divise tra benestanti e classe lavoratrice e le famiglie sembrano essere per la maggior parte disfunzionali. Inoltre, i temi centrali sono proprio l'adolescenzail rapporto tra genitori e figli, due degli ingredienti fondamentali nella produzione di Stephen King. Purtroppo questa trasposizione non fa trasparire l'impronta personale di Joe Hill il quale si è sicuramente ispirato alle opere del padre, ma che nell'opera letteraria NOS4A2 è comunque riuscito a distinguersi. All'interno della serie tali particolarità non vengono evidenziate e il paragone con King è abbastanza facile da fare fino ad arrivare a pensare che gli sceneggiatori si siano ispirati ad una sua opera, però questo non vuol dire che la serie non abbia mordente, anzi ci troviamo di fronte ad un prodotto non privo di difetti, ma certamente interessante.

Una favola nera

Tutti ciò che noi consideriamo rassicurante e positivo all'interno di NOS4A2 viene completamente stravolto, riletto in una chiave dark e distorta che a tratti potrebbe disturbare lo spettatore più sensibile. Ci troviamo di fronte ad un prodotto non particolarmente spaventoso per gli amanti del genere, ma che potrebbe suscitare un po' di disagio nei confronti di coloro che non sono molto avvezzi ad alcune tematiche ed atmosfere. La scena iniziale della prima puntata, ovvero il rapimento di Daniel, è particolarmente cruda e colpisce come una doccia gelata. Tutte le scene all'interno della Rolls Royce di Charlie Manx ci faranno capire che per l'anima dei bambini che vi saliranno non c'è speranza e che il villaggio natalizio dove si stanno dirigendo è tutt'altro che positivo. L'idea distorta del Natale presente nella mente di Charlie Manx si percepisce anche attraverso la sigla, un'arrangiamento sinistro di Carol of The Bells, pezzo già di per sé non proprio rassicurante. Ci sono tutti gli elementi per regalare al pubblico una favola nera, fruibile anche per non amanti del genere, piena di personaggi nei quali sarà facile identificarsi proprio grazie alla loro caratterizzazione.

Tutti sono protagonisti, ma...

La psicologia di ogni personaggio risulta essere molto complessa e ognuno di loro avrà un proprio spazio all'interno della storia e, presumiamo, verrà approfondito con l'andare delle puntate. Questo è uno di quei casi in cui tutti quanti sono indispensabili ai fini della trama e tutti possiedono una personalità molto marcata come ad esempio la stessa Vic, che inizialmente può risultare la tipica protagonista adolescente di una serie horror, mite ma con un background problematico, invece man mano vengono svelate tutte le sue sfaccettature. Anche i genitori di Vic appaiono come la solita coppia disfunzionale preda della propria frustrazione, ma ci rendiamo subito conto che possiedono un lato fortemente umano e lo notiamo attraverso i loro tentativi di dimostrare a Vic quanto la amano. Loro, siamo certi, che nelle prossime puntate ricopriranno un ruolo chiave nella serie. Per confermare che anche il personaggio più marginale può essere indimenticabile, prendiamo come esempio il piccolo Daniel, prima vittima di Manx che ci viene mostrata, che seppur abbia una piccola parte riesce a essere accattivante e a contribuire all'aumento della tensione e dell'inquietudine.In definitiva, tutti quanti sono a loro modo protagonisti, ma in alcuni casi l'eccessiva caratterizzazione di un personaggio può portare alla realizzazione di macchiette, ed è questo il caso di Charlie Manx. Purtroppo proprio lui risulta essere l'anello debole della serie, in quanto nelle prime puntate è estremamente affascinante e inquietante, suscitando nello spettatore quella sensazione di attrazione e repulsione, ma il trucco estremamente pesante e il continuo passaggio da vecchio a giovane, portano lo spettatore a prenderlo poco sul serio, nonostante Zachary Quinto si impegni al massimo per tratteggiare un personaggio tanto inquietante quanto ammaliante. Purtroppo in alcune scene il look di Manx ricorda nitidamente i fasti degli antagonisti del ciclo "Fantastica Avventura", rassegna di film fantasy che andava in onda ogni domenica su Italia 1 nei primi anni duemila.

A caccia di citazioni

Come già detto, sia a causa delle influenze percepite da Joe Hill sia per via della scrittura della serie, le atmosfere tipiche delle opere di King si fanno strada prepotentemente all'interno della serie, soprattutto attraverso le varie citazioni disseminate all'interno delle puntate. Da segnalare infatti è la presenza del "Circo di Pennywise" all'interno della mappa di Manx, ma non mancano anche dei rimandi ad altri autori, come ad esempio Lovecraft, o alla cultura popolare. Il nostro Charlie Manx può essere facilmente associato alla Baba Jaga mangia-bambini o a Gryla, famosa strega appartenente alla mitologia norrena. Ovviamente non si sono lasciati scappare l'occasione di citare altri capolavori del cinema horror, come ad esempio la saga di Poltergeist. Tutti questi rimandi sembrano essere una vera e propria dichiarazione d'amore al genere horror, non solo nel cinema, ma anche nella letteratura e nelle leggende popolari. Tutto ciò contribuisce alla qualità della serie e invita implicitamente gli spettatori a scovare tutte le citazioni al suo interno.

NOS4A2 è sicuramente una serie da tenere d'occhio, consigliata soprattutto a chi ha intenzione di avvicinarsi al genere horror ma a piccoli passi. Ogni puntata è pregna di avvenimenti e la trama principale vi trascinerà sin dai primi minuti dell'episodio pilota. Tutti gli amanti delle tematiche e delle atmosfere di Stephen King saranno sicuramente soddisfatti, ma potrebbe non accontentare chi è a caccia di novità o più semplicemente chi ricercava una fedele trasposizione del libro da cui è tratta, in quanto l'impronta dello scrittore Joe Hill viene confusa con quella di suo padre. Alcuni momenti richiederanno un minimo di sospensione dell'incredulità e l'antagonista principale spesso potrebbe risultare eccessivamente grottesco e difficile da prendere sul serio.

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