The Strain, i vampiri come non li avete mai visti

Stanchi dei vampiri belli e dannati? Per voi il regista e produttore Guillermo Del Toro porta in Tv un horror che rivaluta la figura del succhiasangue per antonomasia, riportandolo in parte ai suoi fasti. Un succulento pasto per la stagione estiva!

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a cura di Andrea Balena

Negli ultimi anni abbiamo assistito all'ascesa mediatica e culturale dello zombie, per molti appassionati il mostro-icona dell'horror. Il suo cugino stretto, il vampiro, è quasi del tutto sparito dalle scene, incapace di slegarsi dal suo retaggio gotico per adattarsi a un contesto moderno e urbano. Negli ultimi anni, tuttavia, grazie alla saga letteraria e cinematografica di Twilight, il vampiro ha riconquistato fama, sacrificando però molti elementi che lo hanno reso una metafora e icona culturale dei nostri tempi.

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Guillermo Del Toro, regista noto per la saga di Hellboy e Il Labirinto del fauno, è un cultore dei mostri hollywoodiani, tanto da possedere in casa diversi costumi originali dei film degli anni '30. In collaborazione con lo scrittore Chuck Hogan, nel 2009 ha cominciato a lavorare alla trilogia letteraria di Nocturna, con il preciso scopo di sdoganare nel mondo moderno il vampiro. Nel 2014 è iniziato l'adattamento televisivo The Strain, curato dallo stesso Del Toro in veste di produttore e da Carlton Cuse, produttore di Lost.

Mettete da parte i cliché più glamour sui vampiri. Non troverete attraenti uomini luccicanti né altezzosi nobili ottocenteschi: i vampiri di The Strain sono sporchi e lerci, e al posto della lingua hanno un gigantesco pungiglione con il quale passano il loro parassita.

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La storia comincia proprio con il ritrovamento di un parassita nella stiva di un aereo di linea appena giunto a New York da Berlino, i cui passeggeri e membri dell'equipaggio sono misteriosamente morti. Il dottore del CDC Ephraim Goodweather (Corey Stroll, House of Cards) viene chiamato a indagare sul caso e in poco tempo dovrà fronteggiare una pericolosa epidemia. L'anziano cacciatore di vampiri Abraham Setrakian (David Bradley, Games of Thrones, Harry Potter) torna sulla scena e con le ultime forze affronterà il suo acerrimo nemico, l'entità vampiresca nota come il Padrone. Le storie dei due personaggi presto si intrecceranno, e mentre combattono la minaccia nel presente dovranno anche fare i conti con i fantasmi del passato.

L'elemento che più colpisce in questo dramma è indubbiamente la messa in scena: al di là degli scorci newyorkesi, che diventano sempre più oscuri e inquietanti col passare degli episodi, a sorprendere è l'attenzione riposta nelle creature mostruose. Come in altre sue opere, Del Toro non nasconde il suo amore per il make-up a mano dei mostri: i suoi vampiri televisivi non sono da meno e risultano realistici e spaventosi nelle movenze. In particolare, il design del Padrone è un omaggio a Nosferatu il vampiro, film cult del 1922. Le scene di combattimento contro le creature della notte sono eccellenti, ben coreografate e originali nelle tecniche di "disinfestazione"; l'intrattenimento c'è ed è appagante, a condizione di sopportare qualche testa mozzata di troppo.

La sceneggiatura risulta invece altalenante nonostante la sicura base letteraria. L'intenzione degli autori è di ampliare considerevolmente il materiale originale con nuovi personaggi e storyline. Molte di queste funzionano, ma non tutte sono valorizzate al meglio, e a volte appaiono semplici stratagemmi per portare gli episodi alla lunghezza richiesta. Il cast principale è mediamente buono, con Bradley che dimostra tutta la sua bravura di attore teatrale, al contrario di Stroll che spesso risulta poco convincente nella recitazione, e di certo l'evidente parrucca non aiuta.

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La trama propone molte idee interessanti, che rendono lo show una buona via di mezzo fra l'intrattenimento puro e il dramma più forte: tutti gli infetti seguono l'istinto di tornare a casa e contagiare le persone amate, come ci viene più volte ribadito. Questo presupposto crea situazioni forti e intense, nelle quali i personaggi principali si trovano necessariamente ad affrontare le persone care. Significativi i flashback della vita di Setrakian, che rivelano molte sfaccettature e retroscena del personaggio.

Giunto alla seconda stagione, The Strain si caratterizza come un buon prodotto televisivo per l'estate, un giusto equilibrio tra intrattenimento leggero e un dramma più impegnativo, senza mai realmente scadere nel trash. Il 28 agosto torna in madrepatria con la terza stagione, mentre invece in Italia verrà trasmesso il prossimo inverno sul canale FOX di Sky.