Twin Peaks, un ripasso in attesa della nuova serie

Twin Peaks è stata una serie cult degli anni '90 ma per molti versi è rimasta oscura ai più, a causa del suo intrigo di misteri e di sperimentazione registica che l'ha caratterizzata. In attesa dell'imminente terza serie su Sky Atlantic proviamo allora a ripercorrerne gli aspetti salienti.

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a cura di Alessandro Crea

Se avete almeno 40 anni è molto probabile che conosciate la serie TV Twin Peaks, programmata in Italia nel 1991 col nome I Segreti di Twin Peaks. All'epoca il serial ideato, scritto e diretto da David Lynch fu un vero e proprio caso mediatico, diventando presto un cult. La regia sperimentale, i contenuti disturbanti e "adulti", e i tantissimi misteri che la permeavano ebbero un impatto incredibile sulla TV, influenzando molto di ciò che è venuto nei successivi 26 anni. In realtà però la storia è sempre rimasta abbastanza impenetrabile, tanto da sollevare lo scontento degli appassionati alla fine della seconda stagione per i tanti misteri irrisolti, nonostante la domanda più pressante dell'epoca, "chi ha ucciso Laura Palmer?" avesse avuto una risposta (contro la volontà di Lynch per altro).

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Ora Twin Peaks sta per tornare in TV con una terza stagione. Domenica 21 maggio infatti inizierà su Sky Atlantic la nuova serie, sempre ideata e diretta da David Lynch, mentre dal 26 maggio andranno anche in onda gli episodi doppiati. È comprensibile dunque che ci sia grandissimo entusiasmo e attesa, sia da parte dei fan storici della serie che dei tanti nuovi, che ne hanno solo sentito parlare. Diciamoci la verità però: quanti hanno serbato un ricordo nitido della complicata trama e dei tanti misteri che l'attraversano? Niente paura, Tom's è qui anche per questo, con un ripassino veloce dei punti salienti, per arrivare pronti alla visione della terza stagione, sperando che il prodotto non sia deludente come il nuovo X-Files.

La premessa  

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Non possiamo che partire da una breve sinossi della trama, giusto per rifamiliarizzare con nomi e situazioni. Tutto inizia nella piccola cittadina di Twin Peaks, il giorno in cui viene ritrovato il cadavere di Laura Palmer, giovane figlia dell'avvocato Leland Palmer e ragazza assai popolare, prototipo della brava studentessa tutta casa e scuola. Nel frattempo Ronette Pulaski, un'altra giovane del posto, è trovata in fin di vita mentre vaga in stato confusionale. Avendo la ragazza superato il confine canadese, interviene l'FBI, che affida le indagini all'agente speciale Dale Cooper. Quest'ultimo ha un suo modo particolare di investigare, guidato spesso dalle sue facoltà paranormali che gli permettono di interagire, benché in maniera incerta e criptica, con un piano della realtà distinto ma adiacente a quello quotidiano, popolato da inquietanti personaggi come il Nano, il Gigante, la Signora Ceppo, Il Maggiore Briggs e molti altri.

Col passare degli episodi emergerà uno spaccato crudo e oscuro della vita di provincia e della stessa famiglia Palmer, ma ovviamente ai telespettatori l'aspetto che più resta incomprensibile è proprio la dimensione paranormale.

A Twin Peaks tutto è doppio

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Bene, se può farvi sentire meglio, in realtà non c'è alcuna spiegazione univoca, quindi inutile preoccuparsi. Lynch ha sempre detto che prova disagio quando gli chiedono di spiegare i suoi lavori, ma per comprendere perché non c'è alcuna spiegazione è importante tenere presenti le coordinate del suo cinema. Lynch infatti ama Luis Bunuel e il Surrealismo e utilizza la dimensione paranormale come specchio psicologico dei personaggi e degli eventi, il risvolto disturbante e incomprensibile del quotidiano e della nostra psiche. A Twin Peaks del resto tutto è doppio, come suggerisce sottilmente già la sigla di apertura. A partire dal nome del luogo, passando per il doppio flusso della cascata, fino alle due anatre che nuotano nel fiume, alla statuetta che mostra due levrieri, fino ad arrivare a Joan Chen/Josie Packard che si osserva allo specchio, per non parlare dell'attrice Sheryl Lee, che oltre alla bionda Laura Palmer interpreta anche la sua bruna cugina Madeleine Ferguson. 

A un altro livello di lettura inoltre Lynch gioca col media TV, rappresentando quello che dovrebbe essere il piano del reale tramite stereotipi fortemente caratterizzati, presi ad esempio dalle soap opera, e quindi poco credibili, ma che a noi sembrano normali proprio perché assuefatti alla rappresentazione televisiva della realtà. Se quindi quella che ci sembra la vita di tutti i giorni è solo uno stereotipo televisivo, ne consegue che la realtà vera sta al di là, forse proprio in quella dimensione altra che noi, accecati da una visione consumistica e banale, troviamo incomprensibile. Non a caso il pavimento presenta un caratteristico disegno a greche nere e bianche alternate, che ricordano in maniera stilizzata i disturbi tipici delle TV di una volta, come a suggerire che questa dimensione si trova proprio lì, dall'altra parte dello schermo. Insomma Lynch si diverte a prendere in giro il piccolo borghese che è in noi.

Stanza Rossa, Loggia Nera

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Tornando alla trama in sé ricordatevi dei personaggi principali: oltre a Leland Palmer, alla moglie e all'agente Dale Cooper, ci sono i due ragazzi che Laura frequentava, Bobby Briggs e James Hurley - inizialmente sospettati - Benjamin Horne, potente imprenditore locale che gestisce anche un casinò abusivo in cui alcune ragazze del luogo si prostituiscono e assumono droghe, Jacques Renault, di giorno barista e di notte croupier del casinò e Leo Johnson, violento contrabbandiere di droga.

A questi personaggi però come detto se ne affiancano altri che appunto si muovono su un diverso piano della realtà ma che spesso interagiscono con i personaggi di Twin Peaks. In particolare sono da ricordare Bob e L'Uomo senza un braccio, anche noto come Mike. Il primo è un antichissimo spirito malvagio che si diverte a entrare nel mondo che conosciamo attraverso delle persone che possiede - tra cui anche Leland Palmer, utilizzandole come pupazzi per commettere le sue azioni nefaste, uccidendo e distorcendo in molti modi la realtà che conosciamo. Anche Mike è uno spirito, ma a differenza di Bob, vuole che tutto questo finisca.

Bob, Mike e tutti gli altri vivono nella cosiddetta Stanza Rossa, quella a cui spesso accede l'agente Cooper. Quest'ultimo scoprirà che essa non è altro che l'anticamera della Loggia Nera, la dimensione in cui dimorano tutti gli spiriti e proprio lì riuscirà a recarsi, in un modo che non vi anticipiamo, nel finale della seconda stagione, per la resa dei conti.

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Non vi attendete però un happy end, perché al risveglio nella realtà che ben conosce, un'amara sorpresa attende l'agente Cooper e tutti noi. La dimensione che ospita la Stanza Rossa e la Loggia Nera e tutti i suoi abitanti non può essere sconfitta e cancellata, ma controlla questo livello della realtà e noi siamo forse condannati a ripetere come burattini le azioni che essa - o il nostro inconscio? - ci ispira. È davvero così? Cos'è successo esattamente all'agente Cooper? C'è modo di sconfiggere Bob e di chiudere la comunicazione interdimensionale? Le risposte, ci auguriamo, arriveranno tra pochi giorni. Accompagnate molto probabilmente da molte più domande.


Tom's Consiglia

Per districarsi nel complesso universo simbolico di Twin Peaks un buon punto di partenza è la lettura di Le Vite Segrete di Twin Peaks di Mark Frost, co-sceneggiatore della serie originale.