Vendicatori per sempre, Ed. Deluxe: ritorna in vita il capolavoro senza tempo di Busiek e Pacheco

Panini Comics riporta all'attezione dei lettori Marvel la leggendaria saga "Vendicatori per sempre", riproposta in una elegante edizione da libreria per la collana "deluxe", che ha già ospitato le ristampe, in un formato veramente lussuoso, di altre memorabili saghe come 1802 di Neil Gaiman, la bellissima Saga di Fenice Nera o la più recente Planet Hulk.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Quando penso a “Vendicatori per sempre”, ovvero una delle run più note del popolare supergruppo Marvel scritta da Kurt Busiek, sono assalito sempre da sentimenti contrastanti. Da un lato parliamo di una delle storie più note del gruppo, quasi universalmente considerata la miglior storia mai scritta per Cap e compagni, dall'altro c'è quel filo di “nostalgia” nel lavoro di Busiek che mi ha fatto sempre storcere un po' il naso. Eppure, nonostante i miei gusti personali (che, chiariamolo, mai mi hanno fatto sottostimare l'opera, semmai me l'hanno resa un po' indigesta), Vendicatori per sempre è stata consacrata come una grandissima opera, ed un grande momento narrativo, nella vita degli Avengers, tanto da essere stata ristampata in una mezza miriade di edizioni diverse, così da permettere a tutti di poter recuperare una storia oggi non così influente sulla continuity, ma certamente memorabile.

Panini Comics ha quindi ben pensato di proporre Vendicatori per sempre anche nella nuova e più recente veste deluxe che ha visto la ristampa, in un formato veramente lussuoso, di altre memorabili saghe come 1602 di Neil Gaiman, la bellissima Saga di Fenice Nera o la più recente Planet Hulk (a cui si deve molto per ciò che concerne lo sviluppo di Thor Ragnarok). L'edizione, lo diciamo subito, non è per tutte le tasche, ma è così pregevole e ben fatta da meritare i circa 50 euro del suo prezzo, vediamo perché.

Vendicatori per sempre, prima di tutto, è un manifesto. Un manifesto dell'amore che il suo autore, Busiek, nutre da sempre per la continuity Marvel, mettendo proprio quest'ultima al centro della trama, grazie ad un furbo (diremmo oggi banale, ma oggi) gioco narrativo, che rimescola il supergruppo più famoso del pianeta e che ne sostituisce i membri originali con versioni passate e future di alcuni di essi. Non linee temporali alternative come accadde, ad esempio, per la serie Exils (che è evidentemente in debito con questa saga), ma eroi estrapolati da un preciso contesto temporale, con tutto quello che ne consegue dal punto di vista emotivo e morale.

Uscita nel 1999 su ben 12 numeri, vendicatori per sempre mette al centro della serie il personaggio di Rick Jones, ben noto “sidekick” del mondo Marvel che pur non avendo poteri veri e propri ha manifestato nel tempo diverse capacità, risultando cruciale nello sviluppo di diverse trame del mondo Marvel tra cui, per l'appunto, quella di questo racconto. Ambientata dopo l'incontro tra Rick Jones e Mar-Vell (con questo richiamato dalla zona negativa) e precisamente ai momenti successivi allo scontro tra Jones e l'Hulk privo della coscienza di Bruce Banner, ovvero quando il Golia Verde era al servizio di Apocalisse nelle vesti di Guerra, che si concluse con una frattura vertebrale che costrinse Rick Jones sulla sedia a rotelle.

Proprio in questo momento della storia editoriale del personaggio, una misteriosa malattia avviò un processo degenerativo delle cellule di Rick, obbligando i Vendicatori a cercare aiuto in un loro vecchio nemico, ovvero la Suprema Intelligenza, l'immenso e potente super computer in cui sono fuse tutte le più brillanti menti Kree, e che è stata quasi sempre a capo della razza aliena.

Nel mentre a tramare contro Rick Jones si scoprirà esserci anche un personaggio, letteralmente fuori dal tempo, che congelando lo stesso darà ordine ad uno sgherro di uccidere Jones prima che questi, seppur involontariamente, sia artefice della fine del mondo. Si tratta di Immortus, ovvero la versione anziana di Kang il Conquistatore, che nel tentativo di uccidere Rick sarà fermato nientemeno che da sé stesso! Fermando lo sgherro di Immortus poco prima che uccida Jones, Kang il Conquistatore (ovvero Immortus da giovane) impedirà la morte del ragazzo, riavviando, seppur brevemente, il tempo, e permettendo alla Suprema Intelligenza assieme ad un inatteso amico, ovvero “Libra”, il supercriminale del gruppo Lo Zodiaco, di riattivare i poteri assopiti di Rick che, come era già accaduto nel corso della guerra Kree-Skrull, evocano un gruppo di eroi in supporto del giovane. All'epoca si era trattato di eroi della Golden Age pressochè dimenticati, a questo giro, invece, Jones chiamerà a sé eroi del passato e del futuro, ognuno dei quali convocato per un motivo preciso, ma inizialmente non specificato, e riuniti assieme per sconfiggere la minaccia temporale di Immortus. Cosa voglia quest'ultimo, cosa c'entri Rick Jones e perché siano stati richiamati certi specifici eroi verrà spiegato nel corso di una storia fittissima di intrecci, in cui – come anticipato- Kurt Busiek non solo si dimostra un talento della narrativa supereroistica, ma soprattutto uno straordinario conoscitore della continuity Marvel.

La bellezza, la potenza di Vendicatori per sempre è proprio qui, nel suo intreccio, solo a tratti sconclusionato, ma in realtà molto lucido nel portare in giro per la storia i sette Vendicatori evocati da Rick Jones, con alcuni di essi presi da momenti non proprio esaltanti delle loro carriere. Lampanti, in tal senso, il Capitan America del periodo de “L'Impero Segreto” (da non confondersi con la recente Secret Empire), la straordinaria storia degli anni '70 di Steve Englehart, Mike Friedrich e Sal Buscema, che mise in crisi un Capitan America fino a quel momento incrollabile (se non conoscete la storia state sereni, con il volume qui in analisi avrete anche una doverosa infarinatura), a causa della rivelazione sulla vera identità di un potente e machiavellico nemico, e il Calabrone, ovvero l'Hank Pym decisamente egocentrico, narcisista e fuori di melone.

Busiek gioca, si diverte nel rimescolare le carte in tavola dell'Universo Marvel dell'epoca, e nel farlo conferisce ulteriore spessore al personaggio di Kang, qui presente nella doppia veste Kang/Immortus conferendo al villain due personalità così uniche e diverse tali da creare, di fatto, due personaggi effettivamente distinti.

Vendicatori per sempre è, insomma, un'opera immensa, giustamente tenuta in gran considerazione nel corso degli anni, ed ancora oggi molto amata dai fan, seppure, c'è da dirlo, quelle che furono le numerose conseguenze dall'epoca sono oggi a tutti gli effetti inesistenti, e persino personaggi una volta centrali come Hank Pym e Janet Van Dyne sono oggi nelle retrovie del fumetto Marvel, avendo lasciato spazio alle teste di serie cinematografiche. Eppure, nel 2000, gli echi della serie ebbero ripercussioni forti, e cambiarono lo status quo di diversi personaggi, tra cui proprio Rick Jones, che ne venne fuori (di nuovo) con una connessione con Capitan Marvel, seppur in questo caso si parli di Genis-Vell e non di suo padre Mar-Vell.

Eppure a rileggerla oggi qualche acciacco lo si nota, primo su tutto lo stile ultra verboso di Busiek, che riempie le tavole di uno straordinario Carlos Pacheco con tonnellate di didascalie il che, soprattutto oggi, non rende la lettura propriamente leggera. C'è, insomma, molto da leggere in questo Vendicatori per sempre, ed anche molto da districare, vista una trama quanto mai complessa ma ben orchestrata, che per altro ha il pregio di offrire a tutti gli eroi coinvolti il giusto spazio narrativo, ed anche il giusto “momento di gloria”. Merito, comunque, ad un Pacheco straordinario, che riesce a creare alcune pagine rimaste a lungo negli annali del fumetto supereroistico, grazie soprattutto alle sue griglie dinamiche e spesso addirittura prive di bordi, in netto contrasto con alcune vignette invece strettissime e serrate, atte a distribuire tra le pagine un dinamismo squisito e, ancora oggi, molto godibile.

Per quel che riguarda questa edizione in sé, parliamo certamente della migliore mai pubblicata, con una qualità cartotecnica eccellente, e con diverse aggiunte ad uso e consumo dei fan Marvel duri e puri. Un volume straordinario da possedere o da regalare, che oltre ad una copertina nera in simil pelle svettante il solo logo dorato degli Avengers (chi è nostalgico come il sottoscritto forse avrebbe amato la tipica V che invece rappresentava i “Vendicatori”) regala al lettore pagine e pagine di bonus ovvero: una introduzione di ben due pagine firmata dallo stesso Busiek nel 2000, una sezione dedicata alle copertine originali ed ai loro studi, ed un po' di pagine con la trascrizione delle note originali di Busiek a Pacheco

Se sei alla ricerca di un'altro grande momento della vita dei Vendicatori, allora non puoi non leggere la bellissima "Vendicatori Divisi", i cui eventi crearono sconvolgimenti assurdi in tutto l'universo Marvel, portando ad un'altra grandissima e amatissima saga, quella di House of M.