È Windows Vista l'unico vero rammarico di Steve Ballmer

Steve Ballmer indica nella gestione dello sviluppo di Windows Vista il suo più grande rammarico. Intanto parte il toto-CEO. Chi guiderà Microsoft?

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a cura di Manolo De Agostini

Qual è il più grande rimpianto di Steve Ballmer? Windows Vista. Intervistato da Mary Jo Foley (parte 1 e parte 2) l'amministratore delegato "a tempo" di Microsoft ha parlato della sua decisione di andare in pensione entro 12 mesi, il tempo utile per dare alla casa di Redmond una nuova guida.

Ballmer ha parlato a tutto tondo, ma l'accenno alla gestione dello sviluppo di Vista rimane l'aspetto più importante dell'intera intervista. "Ho avuto la possibilità di fare un sacco di errori […] ma direi che la cosa che mi ha rammaricato di più è stato ciò che è successo nel passaggio da Longhorn a Vista".

Nell'intervista di Ballmer parla di "loopedy-loo", una locuzione che usa per definire quello che successe ai tempi di Windows Vista, praticamente stravolto rispetto ai piani originari, tanto da farlo uscire con anni di ritardo rispetto ai piani originari con un prodotto francamente scadente, lento e con funzioni fastidiose come l'UAC "troppo insistente" e non a caso rivista con Windows 7.

Colpisce comunque che non abbia nominato l'assenza di visione nel capire che l'iPhone - di cui si fece beffe - avrebbe cambiato l'intero settore tecnologico. Incalzato dalla giornalista statunitense, Ballmer ha spiegato di aver deciso di andare in pensione da diverso tempo, ma tutti è diventato più chiaro "nel corso degli ultimi mesi. Abbiamo lavorato sodo. Abbiamo lavorato molto sulla strategia, sull'organizzazione. [...] Direi che il mio pensiero si è fatto più intenso proprio negli ultimi due mesi e mezzo".

La decisione ufficiale è arrivata due giorni fa, con la comunicazione al consiglio di amministrazione. Bill Gates, che l'ha portato al ruolo di amministratore delegato nel 2000, non ha opposto resistenza. Secondo Ballmer, Bill ha "rispettato la mia decisione". Ballmer spiega di non avere nessun piano per il suo futuro e tra le cose belle cita l'orgoglio di aver fatto parte della nascita del PC e aver contribuito alla diffusione della tecnologia, impattando profondamente sulla vita delle persone.

"WindowSVISTA"

Malgrado alcune domande più o meno indirette è ancora difficile fare l'identikit di un possibile successore. Lettori, giornalisti, semplici osservatori si stanno dilettando in questa pratica. Si fanno tanti nomi, proviamo a farne alcuni anche noi. Internamente ci sono Tony Bates, dirigente acquisito da Microsoft con l'operazione Skype e Satya Nadella, che gestice il "cloud and enterprise engineering group". Più defilato il nome di Julie Larson-Green, a capo della divisione Windows dopo l'addio di Steven Sinofsky e ora al comando del team "Devices and Studios Engineering" che si occuperà di tutto lo sviluppo hardware e della catena dei fornitori. 

Un potenziale candidato esterno potrebbe essere Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix e già nel consiglio di amministrazione di Microsoft. Si fanno anche i nomi di Steven Sinofsky, ex capo della divisione Windows, e Paul Maritz, anche lui nel passato della casa di Redmond.

E poi c'è Stephe Elop, AD di Nokia ed ex dirigente di Microsoft. Nella serata di ieri, scherzando, avevamo proprio paventato l'opzione Elop con un post sulla nostra pagina Facebook. "Ballmer se ne va, Microsoft acquista Nokia, Elop diventa capo di tutto.... Come la vedete?", raccogliendo però una sonora bocciatura.