La mascherina RGB di Razer era una truffa, dovrà risarcire gli utenti

Razer ha presentato Zephyr come una mascherina FFP2 (indicato come N95 nello standard americano), ma a quanto pare non era così.

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a cura di Marco Pedrani

Managing Editor

Nel gennaio 2021, in un periodo fortemente segnato dal Covid, Razer annunciò il lancio di Zephyr, la "mascherina" precedentemente conosciuta come Project Hazel che, sulla carta, era certificata N95, l'equivalente americano del nostro FFP2.

Razer Zephyr, caratterizzata dall'illuminazione RGB tipica del marchio e da un design trasparente, ha da subito suscitato diverse polemiche, per poi essere bocciata da molti dei recensori in quanto costosa e scomoda da utilizzare. Come se non bastasse, sembra che la maschera non fosse in realtà certificata, un dettaglio non da poco che ha causato gravi ripercussioni per l'azienda. 

Tom's Hardware
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Il dibattito sull'effettiva certificazione di Zephyr è nato a gennaio 2022, quando la YouTuber Naomi Wu ha sollevato dubbi sulla mancata certificazione del dispositivo da parte del National Institute for Occupational Safety and Health (NIOSH). 

Razer, pur avendo inizialmente commercializzato il prodotto con l'etichetta di respiratore chirurgico N95, ha successivamente preso le distanze dalle proprie affermazioni, rimuovendo riferimenti specifici alla certificazione dal proprio sito web e dalle comunicazioni ufficiali, in risposta all'aumentare delle critiche e delle attenzioni da parte dei media e degli utenti. La Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti, interpellata sulla vicenda, ha concluso che l'azienda avrebbe dovuto esibire una maggiore trasparenza, condannando l'azienda a pagare oltre 1,1 milioni di dollari.

Secondo la FTC, la società ha promosso Zephyr come una maschera N95 senza averne realmente ottenuto la certificazione da enti competenti come la FDA o il NIOSH. Inoltre, l'autorità di vigilanza ha evidenziato come la rettifica dell'azienda sia avvenuta solo in seguito alla pressione mediatica e al disappunto pubblico, descrivendo questo comportamento come un tentativo tardivo di correggere le informazioni ingannevoli diffuse ai consumatori.

La multa della FTC riflette tutto il ricavato ottenuto dalla vendita di Zephyr; la somma verrà usata per risarcire gli utenti che avevano acquistato il dispositivo credendo che fosse davvero certificato. Razer dovrà anche pagare un'ulteriore multa di 100.000 dollari.