Apple Care, continua la class action per la sostituzione con dispositivi ricondizionati

Prosegue la class action contro Apple, accusata di utilizzare prodotti ricondizionati “inferiori” nell’ambito del programma Apple Care e Apple Care+.

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a cura di Lucia Massaro

Un giudice della corte distrettuale di San José (California) ha dato il consenso a proseguire la class action contro Apple, accusata di utilizzare prodotti ricondizionati “inferiori” nell’ambito del programma Apple Care e Apple Care+. Secondo l'accusa, la società di Cupertino non rispetterebbe i termini del contratto che promettono agli utenti la sostituzione “con un dispositivo a marchio Apple equivalente a uno nuovo in termini di prestazioni e affidabilità”.

La causa legale è stata presentata per la prima volta nel luglio 2016 da alcuni clienti californiani insoddisfatti della sostituzione dei propri iPhone e iPad con dispositivi ricondizionati. Tutto si gioca su tre aggettivi presenti all’interno del contratto: nuovo, ricondizionato ed equivalente. L’accusa sostiene che “i dispositivi ricondizionati non possono mai essere equivalenti ai nuovi in ​​termini di prestazioni e affidabilità. Ricondizionato è sinonimo del termine "rinnovato", ovvero un'unità di seconda mano che è stata modificata per sembrare nuova”.

Il contratto recita “laddove la riparazione presenti difficoltà pratiche o non sia fattibile da un punto di vista economico, [Apple provvederà a sostituire] l'Apparecchiatura Coperta con un nuovo dispositivo a marchio Apple, oppure con un dispositivo a marchio Apple equivalente a uno nuovo in termini di prestazioni e affidabilità, e del medesimo tipo del dispositivo originale”.

L’accusa sottolinea che “nuovo” indica un dispositivo che non è mai stato utilizzato e costituito da tutte parti nuove. Ciò non può essere equivalente di un prodotto “ricondizionato”. Inoltre, si contesta il fatto che la parola “ricondizionato” appare solo una volta e in relazione alla riparazione (e non alla sostituzione del dispositivo) “utilizzando parti nuove o ricondizionate equivalenti a quelle nuove in termini di prestazioni e affidabilità”.

Insomma, i termini del contratto Apple probabilmente si prestano a interpretazioni poco chiare o quanto meno non univoche. Effettivamente, la società di Cupertino non fa mai riferimento a prodotti ricondizionati quando parla di sostituzione nell’ambito del programma Apple Care e Apple Care+ ma si limita a specificare “un dispositivo a marchio Apple equivalente a uno nuovo”.

Lo studio legale dietro la causa afferma che i clienti Apple che hanno pagato per AppleCare avrebbero dovuto ricevere nuovi dispositivi Apple così come promesso da Apple. Per questo motivo, è richiesto un risarcimento per i possessori di iPhone, iPad e iPod che hanno acquistato la garanzia Apple Care e Apple Care+ e hanno ricevuto un prodotto ricondizionato in sostituzione del proprio. Seguiremo l'evoluzione di questa vicenda. 

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