Honor 20 Pro recensione: performante ma senza effetto wow

Recensione Honor 20 Pro smartphone top di gamma basato sul Kirin 980 abbinato a 8 Gigabyte di RAM. Presto disponibile in Italia a 599 euro.

Avatar di Lucia Massaro

a cura di Lucia Massaro

Honor 20 Pro è il nuovo top di gamma del marchio cinese che purtroppo arriva in ritardo rispetto ai concorrenti. In Italia, è stato posizionato a 599 euro con 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna ma sarà disponibile all’acquisto nelle “prossime settimane”. Una cifra che lo mette in una posizione scomoda sul mercato dovendo affrontare una concorrenza più pesante che mai. A cifre simili e a volte addirittura inferiori – come nel caso di Asus Zenfone 6 e Xiaomi Mi 9 – è possibile acquistare smartphone con caratteristiche tecniche superiori grazie alla svalutazione di prezzo che caratterizza i dispositivi Android. Mate 20 Pro e OnePlus 7, giusto per citarne alcuni.

Inoltre, dopo esser stato presentato a maggio, Honor 20 Pro ha dovuto attendere di ottenere la certificazione Google prima di poter fare il suo debutto sul mercato. Questo ha comportato un ulteriore ritardo nella commercializzazione. Tuttavia, stiamo parlando di uno smartphone in grado di garantire un’ottima esperienza utente grazie a una piattaforma hardware potente e ben collaudata in accoppiata a un’autonomia davvero sorprendente e a un comparto fotografico di buon livello. È un top di gamma, ma non avrà di certo vita facile.

Prestazioni e autonomia di alto livello

Prestazioni e autonomia sono il punto di forza di Honor 20 Pro. Il cuore pulsante è rappresentato dal Kirin 980 di Huawei, processore octa-core (2x2.6 GHz Cortex-A76 & 2x1.92 GHz Cortex-A76 & 4x1.8 GHz Cortex-A55) accoppiato alla GPU Mali-G76. Una configurazione collaudata che abbiamo già avuto modo di apprezzare su altri dispositivi Honor e Huawei e che ormai è una garanzia in termini prestazionali. La memoria esterna non è espandibile, ma a disposizione ci sono ben 256 Gigabyte.

Nessuna menzione particolare per le performance. Lo smartphone è sempre reattivo e fluido, mai un rallentamento. La navigazione scorre liscia ed è un vero piacere utilizzarlo. Ho particolarmente apprezzato la dissipazione del calore. È praticamente impercettibile qualsiasi forma di surriscaldamento anche in condizioni di particolare stress, come possono essere i test di benchmark.

A non appesantire il dispositivo, c’è poi il display. È un pannello da 6,26 pollici con risoluzione 1.080 x 2.340 pixel e rapporto di forma in 19.5:9. Lo schermo è realizzato con tecnologia IPS LCD. Ecco, questo è uno dei punti a sfavore di Honor 20 Pro se consideriamo che ci sono dispositivi di fascia media che integrano un pannello AMOLED come per esempio Xiaomi Mi 9T. Intendiamoci, si tratta di un ottimo display con una buona resa e una visibilità convincente, ma che non assicura lo stesso risultato e gli stessi neri assoluti di un pannello OLED.

L’immersione è completa grazie alla scelta dell’azienda di cinese di non integrare il notch optando per un foro sul display dove è alloggiata la fotocamera frontale. Una soluzione che personalmente preferisco alla famosa tacca. Inoltre, ho particolarmente apprezzato l’integrazione del led di notifiche all’interno della capsula auricolare, un elemento che continuo a ritenere estremamente utile soprattutto in assenza di una modalità Always-On.

L’autonomia garantita dalla batteria da 4.000 mAh è sorprendente. Si riesce tranquillamente ad arrivare a sera e non è utopistico pensare di poter coprire anche il giorno successivo con un utilizzo moderato. Nel mio caso, dopo 27 ore dall’ultima ricarica, Honor 20 Pro disponeva ancora del 33% a fronte di quasi 5 ore di schermo. Un risultato eccezionale senza dimenticare il supporto alla ricarica rapida a 22.5W che ricarica lo smartphone fino al 50% in soli 30 minuti. Manca la ricarica wireless e inversa che abbiamo visto a bordo di Mate 20 Pro.

Il comparto audio è nella media. C’è un solo altoparlante posizionato nella parte bassa del dispositivo con una qualità e un volume che non fanno gridare al miracolo. Come già detto, è nella media. A volume molto alto, si avverte un po’ di distorsione del suono. La connettività sarebbe stata completissima se ci fosse stato il jack audio da 3,5 mm. Non manca la porta USB Type-C e il supporto dual-SIM Nessuna certificazione di impermeabilità.

Design e comparto fotografico

Honor 20 Pro ha un design riconoscibile e non solo per il grande marchio posizionato sulla back cover. La scocca è realizzata in vetro con il frame laterale in metallo. La colorazione in nostro possesso è la ben riuscita Purple, davvero d’impatto, ma lo smartphone sarà disponibile anche nelle varianti cromatiche Phantom Black e Phantom Blue.

Il pannello posteriore trattiene le impronte digitali. In mano non è particolarmente scivoloso ma lo diventa se poggiato su superfici lisce dove – anche a causa della sporgenza della fotocamera – diventa instabile. Le dimensioni non sono molto contenute ma accettabili. Parliamo di 154.6 x 74 x 8.4 mm per 182 grammi di peso ma ben distribuito. Le cornici sono risicate.

Il sensore biometrico per il riconoscimento delle impronte digitali è posto sul bordo destro nel pulsante di accensione, una posizione che lo rende estremamente comodo e naturale da utilizzare. È sempre rapido e preciso. Non male anche il riconoscimento del volto affidato però al solo sensore fotografico che quindi soffre un po’ in condizioni di scarsa illuminazione. A proposito di soluzioni software. A bordo c’è Android 9 Pie personalizzato con l’interfaccia grafica MagicUI 2.1 di fatto identica alla EMUI di Huawei.

Il comparto fotografico è composto da ben quattro sensori, ma sarebbero stati più che sufficienti anche solo tre. Il sensore da 2 Megapixel (f/2.4) dedicato alle macro, infatti, ha un fuoco fisso di 4 cm e diventa complicato trovare il punto giusto. Per il resto, parliamo di una configurazione assolutamente convincente.

Il sensore principale da 48 Megapixel ha un’apertura di f/1.4 ed è stabilizzata otticamente. Il secondo è un teleobiettivo da 8 Megapixel con apertura f/2.4 e OIS con lo zoom ottico che può spingersi fino a 3x. L’ultimo, invece, è un grandangolare da 16 Megapixel (f/2.2). Insomma, è un comparto fotografico in grado di offrire tanta versatilità.

Le fotografie sono di alto livello di giorno presentandosi abbastanza nitide e con colori vivi ma naturali. Le foto diurne sono davvero piacevoli. In ottime condizioni di luce, ha poco da invidiare ai concorrenti più blasonati. In notturna, invece, entra in gioco l’apposita modalità che riesce a migliorare di gran lunga il risultato finale aumentando il livello di dettaglio e saturando i colori. Fatica un po’ con il sensore grandangolare dove si registra una maggiore perdita di dettaglio e subentra del rumore digitale.

Anche lo zoom ottico 3x si comporta molto bene mostrando abbastanza dettagli anche se il risultato cala leggermente utilizzando lo zoom ibrido 5X soprattutto in condizioni di illuminazione scarsa. In ogni caso, si tratta di una caratteristica non molto scontata in questa fascia di prezzo. L’obiettivo grandangolare, infine, è nella media. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps.

Ottime le performance della fotocamera frontale da 32 Megapixel (f/2.0) che riesce a tirar fuori selfie con colori naturali, soggetti ben esposti e buona dose di dettagli. Funziona bene anche la modalità ritratto che perde un po’ di qualità in notturna, ma il risultato resta comunque ottimo. Non mancano ovviamente tutte le soluzioni software a cui Honor e Huawei ci hanno abituati.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Honor 20 Pro è un ottimo prodotto e il prezzo di listino di 599 euro è tutto sommato coerente con quanto offerto. Purtroppo, però, la concorrenza che deve affrontare è tanta e il ritardo nella commercializzazione non sta affatto aiutando. Allo stesso prezzo, è possibile acquistare oggi Mate 20 Pro o OnePlus 7 che sono degli ottimi prodotti in grado di garantire la stessa esperienza utente offrendo anche qualcosa un più, come potrebbe essere lo schermo OLED. Senza contare i dispositivi venduti a prezzi inferiori, come Mi 9 e Zenfone 6, o il performante P30 di Huawei disponibile a 100 euro in più.

Inoltre, questi dispositivi continueranno a scendere di prezzo come da tradizione per gli smartphone Android, mentre Honor non lo ha ancora reso disponibile all’acquisto e lo farà nelle prossime settimane. Giorni che avvicinano Honor 20 Pro a nuovi concorrenti che potrebbero essere presentati in occasione dell’IFA di Berlino. Non bisogna dimenticare, inoltre, che Huawei potrebbe presentare il suo nuovo processore già ad ottobre rendendo così l’attuale Kirin 980 più datato rispetto al futuro Kirin 985.

Insomma, non avrà vita facile. Honor 20 Pro resta comunque uno smartphone in grado di offrire un’ottima esperienza utente facendo affidamento su una costruzione di qualità, un processore performante, un comparto fotografico convincente e un’autonomia invidiabile. Non mancano ovviamente i punti a sfavore come il display IPS LCD e la mancanza del jack audio da 3.5 mm, ma sono elementi che non tolgono nulla alle performance di alto livello che garantisce. È ideale per chi cerca affidabilità senza dover pensare di spendere cifre da capogiro.