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a cura di Saverio Alloggio

Pixel 3 e Pixel 3 XL sono finalmente tra noi. I nuovi smartphone Android targati Google si collocano, come da tradizione, nella fascia alta del mercato, con specifiche tecniche a livello dei vari iPhone XS, XS Max, Galaxy S9, Note 9 e P20 Pro (solo per citarne alcuni). L'azienda di Mountain View non ha stravolto quanto fatto vedere con i modelli dello scorso anno, proseguendo per la propria strada in merito al comparto fotografico, che anche questa volta è composto da un singolo sensore posteriore.

Partiamo innanzitutto dai tratti in comune tra Pixel 3 e 3 XL. Entrambi sono basati sul processore Snapdragon 845 di Qualcomm (già visto su LG G7, Xperia XZ3 etc.), accoppiato a 4 Gigabyte di RAM e a 64/128 Gigabyte di memoria interna (non espandibile). Il comparto connettività può contare sul Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, NFC, GPS, USB-C (ricarica rapida). Non c'è il jack da 3.5 mm, mentre l'audio è stereo (sfruttando la capsula auricolare). C'è la certificazione IP67 per la resistenza ai liquidi e alla polvere, il sensore biometrico posteriore e la ricarica wireless (caricabatterie apposito venduto separatamente a 79 euro).

Pixel 3

Sul retro di tutti e due gli smartphone c'è una sola fotocamera da 12.2 Megapixel e obiettivo f/1.8, con flash LED e stabilizzatore ottico dell'immagine. Google non ha integrato più sensori, com'è ormai consuetudine in ambito smartphone, scegliendo di puntare soprattutto sugli algoritmi di elaborazione dell'immagine, che con il Pixel 2 XL dello scorso anno sono riusciti a fare la differenza in senso positivo.

Non a caso, l'azienda di Mountain View ha introdotto alcune funzionalità specifiche a livello software. La prima è chiamata Top Shot, con la quale la fotocamera realizza più scatti di una stessa scena e identifica automaticamente quello migliore con l'etichetta "smart capture" (è possibile comunque sceglierlo manualmente). C'è poi Photobooth, ovvero l'autoscatto evoluto: sorridendo, facendo le linguacce o altre espressioni buffe, i Pixel cattureranno in autonomia un selfie.

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Per quanto riguarda gli autoscatti, Google ha parlato anche di "super selfie". I Pixel 3 infatti, sulla parte frontale, integrano due fotocamere da 8 Megapixel, con uno dei sensori equipaggiato con ottica grandangolare per i selfie panoramici. Tutto è controllato da Android 9.0 Pie, l'ultima versione del robottino verde. Passiamo adesso ai tratti distintivi dei due dispositivi.

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Il Pixel 3 XL è caratterizzato da un design con cornici ridotte e il notch, che fa dunque il proprio esordio anche negli smartphone Google. Integra uno schermo P-OLED (Plastic OLED) da 6,3 pollici con risoluzione di 1.080 x 2.280 pixel, con rapporto di forma in 19:9 e protetto da un vetro Gorilla Glass 5.

Display con una diagonale molto ampia dunque, che lo mette in competizione con dispositivi come iPhone XS Max, Galaxy Note 9 e, probabilmente, anche l'attesissimo Mate 20 Pro di Huawei (dovrebbe essere presentato il 16 ottobre). Tutto è alimentato da una batteria da 3.430 mAh.

Anche nel caso del Pixel 3 troviamo un design con cornici ridotte (almeno quelle laterali), ma non c'è il notch. Lo schermo ha una diagonale da 5,5 pollici, è caratterizzato da una risoluzione pari a 1.080 x 2.280 pixel ed è realizzato con tecnologia AMOLED. Presente la protezione garantita dal Gorilla Glass 5. Inoltre, come prevedibile, questo modello ha a disposizione una batteria più piccola da 2.915 mAh.

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La strategia di Google è dunque simile a quella Apple: offrire due smartphone con la medesima potenza e le stesse prestazioni fotografiche, differenziati essenzialmente dalle diverse diagonali dello schermo (dunque dalle dimensioni generali). Una scelta che potrebbe consentire all'azienda di Mountain View di andare incontro alle esigenze di un numero più grande di utenti.

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Capitolo prezzi e disponibilità. Pixel 3 e 3 XL arriveranno in Italia, rispettivamente, a partire da 899 e 999 euro (versioni da 64 Gigabyte di memoria). Per quelle da 128 Gigabyte saranno necessari 999 e 1.099 euro. Prenotazioni a partire da oggi, sul mercato dal 2 novembre. Insomma, sono lontani i tempi in cui il Nexus 5 di Google, commercializzato nel 2013, arrivò nel nostro paese a 349 euro.

Google Home Hub e Pixel Slate

Pixel 3 e Pixel 3 XL non sono stati gli unici protagonisti dell'evento. L'azienda di Mountain View ha infatti alzato il sipario anche su Google Home Hub e su Pixel Slate. Il primo è una sorta di display smart (integra uno schermo da 7 pollici) basato su Assistant, concepito come centro di controllo multimediale e dei dispositivi di domotica.

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Il secondo invece è il tanto chiacchierato tablet basato su Chrome OS. Ha a disposizione una cover con tastiera QWERTY fisica da agganciare attraverso un connettore molto simile a quello visto sugli iPad Pro. La logica è quella di poter offrire, con un tablet, maggiore produttività rispetto a quanto visto con Android. 

Entrambi i dispositivi non dovrebbero arrivare sul mercato italiano, almeno inizialmente. Avremo comunque modo di aggiornare l'articolo con maggiori dettagli tecnici.


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