Breath of the Wild 2 | Il rinvio del gioco è sensato?

L' annuncio del rinvio di Breath of the Wild 2 ha scosso tutti gli appassionati della saga, ma la scelta di Nintendo potrebbe giovare a tutti.

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a cura di Giulia Serena

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Sono passati ormai cinque anni da quando abbiamo avviato per la prima volta Breath of the Wild, considerato uno dei migliori videogiochi di tutti i tempi, nonché uno dei più venduti. Da allora i fan bramano di poter tornare a vestire i panni di Link e di esplorare le terre di Hyrule, ma la spada dovrà aspettare ancora un bel po' - Nintendo ha infatti dichiarato il rinvio di Breath of the Wild 2 alla primavera del 2023.

L'annuncio del sequel risale all'E3 2019, dove l'azienda videoludica giapponese aveva rilasciato un primo teaser del gioco; da quel momento ci fu il vuoto assoluto per quasi due anni, fino all'arrivo di un nuovo trailer nello scorso E3, nel quale venne anche rivelata una data di uscita nel 2022. Nonostante ancora non fosse stato svelato un titolo concreto per l'opera, i pochi minuti di gameplay mostrati erano bastati per aumentare l'hype dei fan e a generare una moltitudine di teorie sufficienti per colmare la mancanza di notizie ufficiali. Dopo aver fatto passare anche il trentacinquesimo anniversario della saga senza alcuna novità, con l'ipotetico rilascio in avvicinamento Nintendo non poteva più fare finta di niente, e si è ritrovata costretta a comunicare la posticipazione di Breath of the Wild 2.

Anche se il rinvio era prevedibile proprio a causa della scarsità di informazioni trasmesse nel corso degli anni, colmata dall'uscita dello spin-off Hyrule Warriors e dal remake di Skyward Sword, la notizia ha comunque addolorato tutti coloro che non vedevano l'ora di far partire il download del titolo. Nei giorni successivi alla comunicazione le azioni di Nintendo sono scese addirittura del 6%, e nei social i fan hanno iniziato a speculare sul fatto che l'uscita posticipata del sequel rappresentasse semplicemente una mossa di marketing per lanciare un'ipotetica nuova console successiva alla Switch. Il rinvio del nuovo capitolo di The Legend of Zelda è quindi una scelta strategica, o una decisione presa per il bene dei giocatori?

Ambizione e avventura

Sebbene di primo acchito il pensiero della posticipazione di un gioco sia sempre dolorosa, in questo caso potrebbe essere in realtà la soluzione migliore per tutti. Come abbiamo accennato nel primo paragrafo, Breath of the Wild è uno dei titoli più acclamati della storia dei videogiochi, e per questo le aspettative per il sequel sono elevatissime. Non è difficile immaginare la pressione provata dagli sviluppatori nel dover creare un altro open-world in cui i giocatori possono esplorare in libertà, incontrare infiniti personaggi e completare innumerevoli missioni.

Nintendo ha sempre voluto produrre giochi innovativi e ambiziosi, e Breath of the Wild 2 sembra proseguire in questa direzione: nel breve gameplay trailer mostrato lo scorso anno venne rivelato che l'avventura avrà luogo tanto nei cieli di Hyrule quanto nella terra ferma, quindi lo spazio esplorabile potrebbe essere potenzialmente ancora più grande rispetto al predecessore.

Migliorare l'esperienza di esplorazione e i suoi strumenti, come il parapendio, richiede immenso lavoro, e avere del tempo in più non può che giovare gli sviluppatori. Inoltre, è già stato confermato che nell'opera saranno presenti nuove abilità e poteri, fra cui uno simile al teletrasporto, le quali richiederanno ancora più impegno per funzionare in modo ottimale e non presentare bug.

Prendiamo esempio dal passato

Negli ultimi anni abbiamo assistito a svariati rinvii nel mondo dei videogiochi, soprattutto a causa della pandemia, ma anche a titoli rilasciati frettolosamente che si sono rivelati un disastro. L'esempio più clamoroso della seconda categoria è Cyberpunk 2077 il quale, dopo un debutto catastrofico, non è più riuscito a guadagnarsi il favore della critica, presentando ancora pesanti bug e problemi a distanza di più di un anno dalla pubblicazione.

È probabile quindi che Nintendo si sia accorta di alcune complicanze nelle meccaniche di gioco durante la produzione di Breath of the Wild 2, e abbia preferito posticipare l'uscita del gioco piuttosto che mettere in commercio un prodotto scadente che avrebbe rovinato l'immagine sia della saga di Zelda che dell'azienda stessa.

Inoltre, se guardiamo il panorama videoludico del 2022, questo è costernato di opere rilevanti: nel primo trimestre dell'anno sono stati rilasciati open-world del calibro di Elden Ring e Horizon Forbidden West, mentre nei prossimi mesi non mancheranno titoli Nintendo dato l'arrivo di Pokémon Scarlatto e Violetto e Splatoon 3. Insomma, Breath of the Wild 2 avrebbe trovato una grossa competizione nel mercato, mentre la pubblicazione nella primavera del 2023 gli garantisce lo spazio necessario per una campagna di marketing degna della sua importanza.

L'attesa di Breath of the Wild 2 ne varrà la pena?

Riassumendo, nonostante il rinvio di Breath of the Wild 2 sia un colpo al cuore per tutti gli appassionati della saga, l'attesa ne varrà sicuramente la pena. I mesi in più garantiranno agli sviluppatori di poter lavorare con più calma e poter produrre un'opera non solo all'altezza delle aspettative, ma potenzialmente migliore. Allo stesso tempo, i giocatori avranno modo di godersi appieno gli altri titoli in uscita nel 2022 e, perché no, fare una maratona degli altri capitoli di The Legend of Zelda nell'attesa di esplorare la nuova, e sicuramente fantastica, versione di Hyrule.