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a cura di Yuri Polverino

Fallout 76 è indubbiamente uno dei giochi più attesi di quest'ultimo quadrimestre del 2018. La nuova produzione Bethesda, nonché spinoff della saga principale, arriverà sul mercato il prossimo 14 novembre, anticipato però da una fase di beta testing che inizierà invece il 23 ottobre su Xbox One, mentre il 30 dello stesso mese su PC e PlayStation 4. A ridosso di queste date, il publisher statunitense ha pensato bene di organizzare un'anteprima mondiale dedicata alla stampa.

Come sottolineato da Pete Hines nel corso della presentazione a porte chiuse, tenutasi qualche ora prima del nostro hands on, i giornalisti presenti all'evento sarebbero stati i primi a giocare Fallout 76 fuori dallo studio di sviluppo. Siamo dunque volati nel West Virginia, più precisamente nel Greebrier Resort, per vivere in prima persona l'atmosfera che si respirerà nel gioco e visitare uno dei luoghi iconici che ritroveremo proprio in Fallout 76: il bunker segreto, costruito durante la Guerra Fredda, che avrebbe dovuto ospitare il Congresso degli Stati Uniti d'America in caso di fallout nucleare. Avvolti da quest'affascinante cornice, abbiamo impugnato il pad della Xbox One X in dotazione e ci siamo lanciati alla scoperta di Fallout 76: ecco le nostre impressioni.

Nel cuore del West Virginia

Facendo un rapido calcolo e analizzando tutti gli indizi a nostra disposizione, è bene specificare che, a livello temporale, Fallout 76 dovrebbe essere il capitolo più vicino alla Grande Guerra; indicativamente ci troviamo quindi intorno al 2102. Questa sua natura "prequel" ha permesso a Bethesda di utilizzare un incipit narrativo piuttosto semplice e permissivo, ovvero il Reclamation Day. Dopo una breve introduzione e in seguito alla creazione del personaggio (ben caratterizzata, con un ventaglio d'opzioni complete e in linea con le aspettative dei fan del genere), il nostro protagonista verrà subito calato nella realtà post-atomica di Fallout. Il Vault 76 è semi-deserto, e una volta raccolti gli oggetti d'interesse, si spalancheranno le porte sul triste e martoriato West Virginia. Per chi non lo sapesse, Fallout 76 è un gioco completamente multiplayer, che recupera le dinamiche classiche della serie Fallout per impiantarle in una struttura survival-open world, che potrete affrontare con un team di quattro giocatori oppure in solitaria, anche se l'esperienza da "lone wolf" è sconsigliata, in quanto il titolo esalta le sue caratteristiche se giocato in compagnia. Il mondo di gioco sarà condiviso con altri "sopravvissuti" e lo scopo sarà quello di ricostrutire un'America messa in ginocchio dalla guerra raccontata nei capitoli canonici.

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Il concept di questa nuova esperienza a tema Fallout recupera gli elementi cardine della serie principale, come per esempio trama emergente e ritmo molto lento, per fonderli invece a caratteristiche tipiche dei survival online. In compagnia dei nostri compagni di squadra, dovremmo svolgere una quest line principale (ne parleremo in seguito), raccogliere risorse per accrescere il nostro equipaggiamento e le nostre statistiche, senza dimenticare la gestione del campo base, prelevata direttamente dall'ultimo capitolo del franchise. Potremmo infatti creare una vera e propria "casa sicura" che si potrà addirittura muovere e spostare in tutto il mondo di gioco, approfittando anche del fast travel ed essa legata. In questo senso, il crafting e l'esplorazione diventano fondamentali per costruire un rifugio via via più sicuro e maestoso. Nel nostro server di gioco abbiamo avuto l'opportunità di ammirarne alcuni molto avanzati, gestiti da alcuni dipendenti Bethesda con un personaggio di livello decisamente alto. Il colpo d'occhio è piacevole ma, cosa più importante, i campi base permettono di avere sempre a disposizione i tavoli per il crafting di armi, munizioni ed equipaggiamento. Le risorse in Fallout 76 vanno gestite con oculatezza e mai sperperate.

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Dopo una breve infarinata su alcune delle peculiarità della produzione, siamo entrati nel vivo del gameplay. La sessione di gioco era organizzata nel seguente modo: tre giornalisti e un developer che, visto il poco tempo a disposizione, ci avrebbe guidato verso alcuni luoghi d'interesse e aiutato nello svolgimento di alcune missioni. Dopo esserci ritrovati all'esterno del Vault 76, ci siamo diretti dunque verso il primo punto d'interesse per "raccogliere" la prima quest. La gestione delle missioni in questo senso ci è parsa un po' caotica, in quanto tutti i membri del party devono attivare l'attività per poterla poi considerare come svolta; in caso contrario (se uno o più membri non avranno la quest in questione) la vedranno ancora come disponibile. Questo può causare qualche problema, in quanto la trama emergente e "implicita" di Fallout richiede tempo e pazienza per essere scoperta e vissuta. Talvolta, infatti, ci siamo dovuti fermare per leggere terminali o ascoltare audio che alcuni nostri compagni aveva già trovato, finendo così per rimanere soli davanti a un pc mentre il resto della squadra procedeva con la missione. La fusione degli elementi storici della saga a quelli invece derivanti da titoli online non sembra funzionare al massimo, almeno per quanto concerne le quest dallo stampo più narrativo.

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La trama principale, inoltre, non ci è parsa molto chiara e ben delineata: proprio perché "eravamo di fretta", non abbiamo avuto  il tempo di scoprirne i dettagli e magari scendere un po' più in profondita per quanto concerne tutti i flussi narrativi che regoleranno la storia. Soprattutto per quanto riguarda questo aspetto, la beta ci darà le risposta che cechiamo.

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Dopo aver affrontato una missione della main quest, decidiamo di dedicarci ad attività collaterali utili ad esplorare il mondo di gioco e salire di livello. Ogni missione completata ci darà dei punti esperienza che ci permetteranno di potenziarci. Ogniqualvolta il livello aumenterà, potremmo ottenere delle carte speciali da assegnare alle statistiche del personaggio, le quali forniranno dei buff a determinati aspetti. Parliamo per esempio di carisma, forza fisica, fortuna ecc. Questo sistema di potenziamento ci è parso piuttosto ispirato: chiaramente, in sole tre ore di gioco, è impossibile dare giudizi definitivi, ma al netto di qualche aspetto ancora non perfettamente chiaro, ci sentiamo di promuovere la features. Continuando con l'esplorazione, avrete anche occasione d'incontrare altri giocatori, con i quali potrete scambiarvi oggetti d'ogni genere. Questa meccanica si chiama "Trade" e prevede lo scambio e il commercio fra player, in modo tale da permettere a chiunque di avere l'oggetto che va cercando, magari stipulando un buon accordo con un altro partecipante alla partita. 

Colori i quali s'interrogano  sulla varietà di quest disponibili, devono sapere che nella nostra versione di prova non abbiamo avuto occasione di indagare a fondo su questa caratteristiche. Le poche (3/4) missioni che abbiamo affrontato si dividevano in vari compiti da svolgere in loco, più alcune sezioni di difesa della zona, più altre dallo stampo puramente esplorativo. Anche in questo senso, la beta -ma più realisticamente la versione finale- ci darà risposte più precise.

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Chiaramente, Fallout 76 è anche azione e sparatorie. Le bocche da fuoco disponibili sono come al solito molte e diversificate, mentre la verietà dei nemici non ci è parsa entusiasmante. Le fasi di shooting, soprattutto quelle più confuse e ricche di elementi a schermo, sono però difficili da gestire per colpa di un comparto tecnico non ancora all'altezza: come detto in apertura, abbiamo giocato la versione Xbox One X che, nonostante goda di un livello di dettaglio nella norma, soffre di un frame rate molto instabile che rende alcune parti molto difficili da giocare. In una missione all'interno di un hangar, per esempio, i molti ghoul presenti, uniti a tutti e quattro i giocatori del party, hanno dato vita e cali di fps piuttosto gravi. Chiacchierando con il team di sviluppo, ci è stato assicurato che sono a conoscenza del problema e che contano di risolverlo quanto prima. 

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Conclusioni

Complessivamente, questa prima prova di Fallout 76 non ci ha pienamente convinto. Il nuovo spin-off multiplayer della celebre saga Bethesda soffre principalmente di una cosa: il concept multiplayer sembrerebbe non sposarsi pienamente con l'anima classica di Fallout. Il risultato è un titolo che lascia intravedere molte potenzialità ma che, allo stato attuale delle cose, deve ancora far fronte a qualche problematica. Le sessioni di gioco sembrano apparire ancora un po' confuse e orfane di un'organizzazione funzionale; al contrario, il mondo di gioco e i segreti che nasconde sono molto intriganti e spingono all'esplorazione. Consigliamo dunque l'esperienza diretta nell'ormai imminente beta: in base alle vostre esigenze, Fallout 76 potrebbe rappresentare il titolo che andavate cercando, oppure l'esatto opposto. Una cosa è certa: data la natura del gioco, le cose potrebbero cambiare molto fretta, e siamo certi che i primi feedback della community saranno fondamentali per andare nella giusta direzione.

Ad oggi, Fallout 76 è un gioco che gode di un immaginario affascinante e di un gameplay stratificato: le prime tre ore passate a girovagare nel West Virginia post-atomico ci hanno intrattenuto e ci hanno lasciato la voglia di scoprire come si evolverà il titolo, soprattutto dopo molte ore di gioco. Al contempo, però, sono emersi alcuni aspetti che andranno necessariamente rivisti per arrivare il giorno della release con una produzione completa e convincente, sotto tutti i punti di vista


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