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Knights of Honor II: Sovereign | Recensione - Uno strategico in tempo reale che coinvolge

La nostra recensione di Knights of Honor II: Sovereign, il nuovo strategico sviluppato dai bulgari Black Sea Games e pubblicato da THQNordic

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a cura di Nicholas Mercurio

Il potere, secondo Cersei Lannister, è potere. In Knights of Honor II: Sovereign la sua importanza supera di gran lunga una conquista inutile di un territorio problematico e ingovernabile. L’immaginario medievale, che da sempre mi affascina, è qualcosa che potrebbe colpire chiunque sia andato oltre la Guerra dei Cent’anni e la rovina della Guerra delle Due Rose, dei conflitti dinastici nella Francia carolingia e nel momento più complesso per il mondo cristiano, con la prima, la seconda e la terza crociata che hanno destabilizzato il Medio Oriente, rovinando per secoli dei rapporti importanti con i regni europei.

Usurpatori, traditori e signori ne sono passati tanti nel corso dell’anno 1000, mentre nei territori del nord, ancora divisi tra le credenze pagane e quelle cristiane, non c’era il desiderio di collaborare con lo Stato Papale e la sua influenza, primaria a dispetto di tutto. È il potere, d’altronde, la vera arma di chi sa usare l’intelligenza: la tattica migliore è la pazienza. Lo strategico sviluppato dal team bulgaro Black Sea Games, infatti, è il secondo capitolo di una serie iniziata nel 2004, che nel corso di questi anni aveva fatto perdere le sue tracce in attesa di tornare alla ribalta per ricordare ai suoi appassionati che c’è ancora molto da conquistare.

Knights of Honor, al tempo, fu una produzione accolta positivamente dal pubblico di appassionati di strategici in tempo reale e da chi bazzicava nei territori di Total War, sebbene la produzione non si ispirasse totalmente alla storica serie prodotta da Creativity Assembly. A distanza di così tanto tempo dall’ultima volta, Knights of Honor II: Sovereign arriva in un mercato sicuramente colmo di alternative e di un panorama degli strategici che può vantare di opere come Victoria III e Crusader Kings di Paradox Interactive, al momento due delle produzioni d’alto spessore del genere, anche se il trono in questo 2022 è occupato da Age of Empires IV, che ha visto il ritorno di Relic Entertainment sulla scena.

Arrivando in un momento quindi alquanto affollato ma mai saturo, Knights of Honor II: Sovereign è un videogioco che non sembra tradire le buone premesse che mi ero fatto al tempo con il suo trailer d’annuncio, che proponeva un’avventura certamente non originale ma comunque interessante nel suo insieme. In questi due anni, infatti, la produzione del team bulgaro aveva fatto perdere le sue tracce, e gli unici aggiornamenti circa lo sviluppo riguardavano le caratteristiche al suo interno e le novità, comunque succose, interessanti e molto promettenti. Viene da chiedersi, però, se la produzione dei Black Sea Games arrivi nel momento giusto, considerando le tante alternative. La risposta a questa perplessità è un secco sì, perché, per quanto non proponga chissà quali grosse novità rispetto alle produzioni sopracitate, sa come proporsi al pubblico del genere, deliziando le sue fantasie e i suoi ricordi fanciulleschi.

Il capitolo antecedente, che arrivò nel 2006, fu apprezzato particolarmente per l’approccio accessibile alle varie meccaniche di gioco che offrivano ore di svago a non finire. E il bello era, infatti, quell’approccio semplice ma comunque caratterizzato da tante cose da vedere, calcolare e pianificare durante l’esperienza, che era il momento sicuramente più gradevole durante l’intera esperienza di gioco.

Un regno per cui lottare

Ho scelto l’Inghilterra, fra i tanti regni disponibili a mia scelta. C’erano la Francia all’apice della sua creazione, c’erano la Germania e la Svezia, entrambi in difficoltà; c’era lo Stato Papale, ricco e temuto da tutti, e c’erano anche gli arabi della costa berbera e i vari Emirati dell’Africa e del Medio Oriente. È l’anno 1000, se qualcuno se lo stesse chiedendo: è un contesto storico complesso, diviso e frammentato, ancora legato ai tempi oscuri del passato. Nuovi reami sono nati, altri sono morti e ulteriori si sono trasformati, abbandonando la fede pagana e abbracciando la religione cristiana o musulmana.

Il regno d’Inghilterra, formatosi da poco, è una delle potenze più ricche e militarmente meglio preparate dell’intera produzione, perché vanta amicizie longeve con la Scozia, il Galles e con che cosa restava dell’Irlanda, all’epoca sotto il dominio inglese già prima della venuta di re Edoardo. Anche se ero inizialmente indeciso, ho comunque iniziato la mia campagna principale con il regno inglese per unificarlo e conquistare, in seguito, la Francia e gran parte del mondo di gioco. Il contesto, sempre ben inserito e approfondito con dovizia di particolari e attenzione, non è certamente originale ma è comunque ben implementato nel corso dell’avventura, perché l’intera evoluzione del mondo di gioco è casuale e va di pari passo con le decisioni che si intraprendono durante la conquista dei territori, una dichiarazione di guerra e un accordo diplomatico raggiunto a fatica.

È il periodo delle Crociate e della nascita di nuove strategie per vincere, in un momento dove gli intrighi passano da matrimoni di convenienza a sorrisi melliflui che nascondono un pugnale ben celato, pronto a fare il suo lavoro e insinuarsi di un nobile ambizioso. Il Medioevo, d’altronde, non è ricordato per essere un periodo felice, specie quando le guerre scoppiavano per le motivazioni più blande e incomprensibili, in momenti di grande difficoltà per i popoli, che finivano in mezzo alle diatribe dei potenti. In Knight of Honor II: Sovereign, infatti, questo genere di cose è all’ordine del giorno, e come potrebbe essere altrimenti? La conquista è alla base del potere, e il potere si manifesta in modi diversi e con un solo fine: accaparrarsi tutto, e non importa a che prezzo. La conquista è il potere.

Pugno di ferro o pace a ogni costo?

Gli sviluppatori, proponendo quindi un tipico approccio già visto in passato con Crusader Kings, hanno approfondito in modo coerente la prosecuzione della dinastia. Il re è al centro, poi ci sono i figli, la regina e, infine, la corte, occupata da marescialli del regno, da spie, diplomatici, mercanti e clero, che devono coesistere e andare d’accordo. Un re morto, ovviamente, viene poi sostituito da un erede, che dal momento in cui viene messo alla luce può essere educato come un cavaliere, una spia, un mercante o un diplomatico. Spaziando tra le varie attitudini proposte dall’opera, ho approfondito ciascuna di esse: oltre a essere ben bilanciate, sono anche ottimamente implementate, e ho preferito un approccio più diplomatico per garantirmi un ottimo numero di province e nuovi territori capaci di darmi prestigio, oro e popolani pronti a lavorare per il bene del reame.

Knights of Honor: Sovereign II è un classico RTS in tempo reale in cui ogni avvenimento avviene in base alle scelte del giocatore. Si può mantenere la pace usando dei canali commerciali, oppure si può dichiarare guerra selezionando semplicemente il vessillo del regno che potrebbe starvi antipatico, aprendo un’interfaccia in cui è possibile addirittura organizzare un matrimonio reale conveniente. Non sarà facile, tuttavia, garantirsi la fiducia dei nobili, del clero e del popolo in maniera naturale: sarà infatti importante dover curare ogni minimo dettaglio e aggiustare rapporti incrinati a causa di una scelta mal pensata. La produzione, andando incontro al giocatore, propone diverse soluzioni, ognuna delle quali diversa ma sempre azzeccata.

Per aggiustare un rapporto incrinato, ad esempio, è necessario parlare a lungo con i diplomatici di regno sovrano e garantirsi la sua amicizia, tenendo tuttavia fede ai propri interessi, che devono essere soddisfatti per non inimicarsi il resto della corte. Ogni scelta, anche in Knights of Honor II: Sovereign, ha delle conseguenze importanti sulla prosecuzione della campagna. Dichiarare guerra, a meno che non si sia costretti, è fortemente sconsigliato nelle prime ore di gioco, specie mentre si sta affrontando un momento in cui è più importante mettere danari nelle case del regno invece di partire alla conquista del mondo, sebbene la produzione inviti a farlo costantemente.

Prima di farlo, infatti, è meglio costruire le fondamenta stesso del reame in ogni città, adibendo case dove ospitare i più sfortunati con bagni e luoghi di svago per accrescere la propria popolarità, conquistandosi così la fiducia dei popolani. Al contempo, è importante riuscire a contrastare la corruzione attraverso metodi intelligenti per soddisfare le aspettative dei nobili attraverso la pace e i commercianti, invece, attraverso le rotte che si possono costituire durante l’esperienza. Oltre a esaltare e divertire, coinvolge il giocatore in modo unico e spensierato, facendogli pesare ogni scelta che potrebbe fare del bene o del male al reame.

Tornando al corte reale, c’è la possibilità di nominare al proprio concilio chiunque sia abile con la mente, la spada e le tattiche. A colpire nel segno, infatti, sono i potenziamenti che si possono acquistare senza dover aprire un’interfaccia apposita, ma selezionando semplicemente l’obiettivo di riferimento. Nelle città è infatti possibile accrescere la felicità dei popoli attraverso nuove strutture, accrescendo inevitabilmente il potere e la stabilità del reame, un obiettivo da tenere sempre in considerazione, specie nelle prime ore. Una buona economia, d’altronde, è solo il primo passo per evitare la bancarotta e il fallimento, che potrebbero scatenare ribellioni interne capaci di mettere in difficoltà l’intera egemonia del reame. Mantenere la pace, dunque, è un requisito fondamentale per proseguire nell’avventura senza rischi, pur prendendo scelte che potrebbero non portare a nulla nel determinato momento in cui si compiono.

In Knights of Honor 2: Sovereign la pazienza è davvero la virtù dei forti

In un modo o nell’altro, guerra prima o poi si dovrà dichiarare. Meglio farlo, però, in maniera intelligente e sensata, evitando rischi insensati che potrebbero portare a una sconfitta annunciate. Per reclutare le armate, infatti, sarà necessario semplicemente potenziare il potenziale bellico nelle varie città, facendo forgiare asce, spade e lance in modo tale da avere armi pronte per lo scopo. Tuttavia, partire in guerra significa aprire un vaso di Pandora in cui potrebbe essere necessaria una buona pianificazione dell’intero piano d’invasione. Trattandolo con attenzione e in maniera particolareggiata, si può adattare ogni scelta in base al numero di truppe che si hanno al proprio fianco, incluse le rivelanti armi d’assedio che possono essere adoperate durante l’esperienza per assediare e conquistare un castello nemico. Tutto deve essere eseguito in modo scrupoloso, a meno che non si voglia prendere qualche rischio, e alle volte potrebbe essere necessario prendersi del tempo prima di sferrare il colpo fatale a un regno nemico.

Le alleanze, in tal senso, sono importanti sia per il reame quanto per le nostre casse, ed è sempre meglio coltivarne poche per non rischiare di pestare i piedi a chi, invece, potrebbe metterci in seria difficoltà. Il metodo sicuramente meno invadente, che è anche il migliore, è seguire chi può concedere degli scambi commerciali fruttuosi. Perché, è importante? Una guerra non si prepara solo con buoni propositi, bensì con le casse piene pronte a fornire uomini, armi d’assedio e tante altre cose utili per vincere.

Una volta dichiarata guerra, in fondo, non si torna più indietro. A che prezzo, però, la pace può continuare se un altro reame si sta espandendo? La risposta è semplice: attaccandolo. Le truppe si muovono sulla mappa di gioco, che è intuitiva e semplici. Ci sono modi differenti per consultarla, ad esempio guardandola dal punto di vista politico ed economico, ma è meglio avere un quadro generale con quella già impostata, in modo tale da partire avvantaggiati durante lo schieramento sul campo di battaglia.

È sempre consigliabile prendere in considerazione ogni suo aspetto, così da schierare le truppe in modo intelligente. A differenza di altri videogiochi di strategia, Knights of Honor II: Sovereign ha una seconda anima che funziona e diverte, permettendo al giocatore di sistemare le truppe sul campo di battaglia e mandarle all’azione, facendo letteralmente terra bruciata del nemico. Le battaglie, specie gli assedi, sono diverti: mai banali o noiose, rappresentano un bel modo per lasciare la burocrazia e affrontare le cose di petto, spada alla mano e scudo al fianco. Il game design dell’opera, che diverte anche in multiplayer, è quindi ottimamente costruito e ben rappresentato, con ottime trovate in termini ludici e scenici, complice un approccio alla strategia certamente più accessibile, un’ottima notizia per i meno avvezzi e chi non ha mai giocato prima di oggi a un videogioco di strategia.

Una guerra che diverte e intrattiene

Knights of Honour 2: Sovereign, oltre a divertire, propone una grafica ammodernata e piacevole, tra effetti di scena unici specialmente durante le battaglie. Poche interfacce, tanta chiarezza: è questo il modello adatto per proporre, al giorno d’oggi, uno strategico che funzioni, sapendo divertire e intrattenere.

Non era semplice, per il team bulgaro, riuscire a convincere dopo così tanto tempo dalla pubblicazione del suo primo capitolo, che però ha saputo mostrare una personalità a intrattenere, divertendo e appassionando. Il merito è tutto del game design, che diventa letteralmente una dipendenza non appena lo si apprende. La chiave di un buon strategico, d’altronde, non è propria questa? Il potere è l’unica cosa che conta, ed è meglio preservarlo, curarlo e proteggerlo. Gli imperi non si costruiscono in un giorno.

Voto Recensione di Knights of Honor II: Sovereign - PC


8.3

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un game design preciso e ben proposto

  • Coinvolgente e interessante, è una produzione che diverte e intrattiene, offrendo innumerevoli ore di divertimento

  • Ottime le gestioni politiche e commerciali

  • Interfacce sempre puntuali...

Contro

  • ... ma forse troppo poche

  • Non molto originale

  • Alquanto derivativo sotto diversi aspetti

Commento

Knights of Honor II: Sovereign, sviluppato dal team bulgaro Black Sea Games, è una produzione caratteristica, coinvolgente e trascinante. Pur non proponendo alcunché di nuovo, resta uno strategico preciso e ben sviluppato, con un pregevole game design e una vasta scelta di regni da optare. Il Medioevo proposto da Black Sea Games, poi, è probabilmente uno dei migliori sulla piazza, perché risulta assolutamente ben approfondito e mai pesante.

Informazioni sul prodotto

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Knights of Honor II: Sovereign - PC