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Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name | Recensione

La nostra recensione di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, capitolo spin-off della serie Like a Dragon con protagonista Kazuma Kiryu.

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a cura di Giulia Serena

Editor

C'era una volta un uomo la cui determinazione e abilità erano tali da avergli fatto scalare i ranghi di uno dei clan Yakuza più noti del Giappone. Quest'uomo era talmente forte e imbattibile da venire rinominato "Il Dragone di Dojima" ma, al tempo stesso, quest'uomo aveva un animo incredibilmente tenero, tanto da amare i bambini e volerli proteggere a costo della sua stessa vita. Quest'uomo è Kazuma Kiryu, ed è morto... o forse no.

Protagonista leggendario della serie Yakuza — o Like a Dragon, se volete dirla all'Occidentale —, Kazuma Kiryu ha una storia lunga e complessa, che inizia nel 1988, quando egli non era altro che un vent'enne con il compito di riscattare i debiti per la famiglia Dojima. La sua natura testarda e le sue incredibili doti fisiche, però, lo portano a scalare le vette del clan, oltre a passare un'ampia fetta della vita in prigione; questo finché, in Yakuza 6, per proteggere la sua famiglia Kiryu incassa ben tre colpi di pistola.

Per una persona normale ciò segnerebbe la fine della propria vita, l'arrivo alla meritata pace dopo un'esistenza a dir poco movimentata, ma non per Kiryu, il quale, dopo essere miracolosamente sopravvissuto, sfrutta le sue conoscenze per dichiararsi morto e proteggere così i suoi cari. In cambio, egli diventa un membro della fazione dei Daijodi, lavorando come loro agente segreto sotto il nome in codice di "Joryu" e facendo di tutto per rimanere nell'ombra. È così che lo troviamo in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, il nuovo capitolo spin-off della serie dove seguiremo le nuove avventure del leggendario yakuza all'interno del vibrante distretto di Sotenbori, a Osaka. 

Come avrete intuito, Like a Dragon Gaiden si colloca dopo gli eventi di Yakuza 6: The Song of Life, nonché prima, durante e dopo le vicende di Yakuza: Like a Dragon, le quali sfociano nel prossimo capitolo della serie, Like a Dragon: Infinite Wealth. Ci troviamo, infatti, nel 2019, in un'opera che segue la formula ormai più che consolidata della saga e che trova il modo di sorprendere una storia interessante e un gameplay che intrattiene grazie a un sistema di combattimento dinamico e divertente e una quantità imbarazzante di attività da svolgere. Facciamo, però, un passo indietro, e analizziamo ogni dettaglio di questa classica, ma al contempo singolare, aggiunta all'universo di Yakuza. 

La rinascita di Kazuma Kiryu

Se avete giocato a Yakuza: Like a Dragon saprete già dove andrà a parare la storia, giacché Gaiden narra essenzialmente ciò che Kiryu ha fatto nei retroscena prima del suo cameo all'interno dell'opera. Nonostante ciò, assistere agli eventi dal suo punto di vista da una parte aggiunge sfumature alla narrazione generale della serie, consentendo di collegare tutti i puntini, mentre dall'altra rende il titolo spin-off approcciabile anche da coloro che non la conoscono, rappresentandone un'ottima introduzione. A tal proposito, però, avremmo apprezzato qualche spiegazione o riferimento in più riguardo le vicende passate, giacché molti nomi o eventi vengono menzionati dando per scontato che il giocatore sia già a conoscenza di tutto. 

La storia è più breve rispetto agli altri Like a Dragon, essendo composta da soli 5 capitoli e impiegando circa 10 ore per essere conclusa. Da una parte si tratta di una scelta intelligente da parte di Ryu Ga Gotoku Studio, dato che il rischio di allungare troppo il brodo era elevato; dall'altra, tuttavia, vi sono delle sottotrame e personaggi secondari che avrebbero meritato un po' più di sviluppo. In ogni caso, avrete a disposizione talmente tanti contenuti secondari che potrete tranquillamente arrivare a sfiorare le 30 ore o più di gioco. 

Agente segreto, magnate e wrestler

Per un uomo che "ha cancellato il suo nome", Kiryu non si impegna poi così tanto a mantenere davvero un basso profilo, diventando, oltre che uno zerbino dei Daidoji, l'aiutante a tempo fisso di Akame, una ragazza tanto adorabile quanto arguta che protegge i senzatetto di Sotenbori e guadagna tramite lo smercio di informazioni clandestine. Le sue missioni, sviluppate in una vera e propria "Rete", rappresentano il contenuto opzionale più importante di Gaiden, racchiudendo tantissime missioni, divise a loro volta in più o meno importanti, da svolgere in cambio di punti per migliorare l'equipaggiamento e le abilità e di denaro. 

Inoltre, sarà Akame a introdurvi all'altro elemento principale del gioco, ovvero il Castello, una nave da carico abbandonata e tramutata in una via di mezzo tra una Las Vegas in miniatura e il Colosseo. Questo luogo incredibilmente sfarzoso e lussureggiante, infatti, è accessibile solo per i più ricchi, che possono divertirsi a maltrattare coloro che sono caduti in rovina a causa dei debiti e guardarli combattere all'interno di un'arena contro dei lottatori professionisti. Kiryu, ovviamente, si ritrova coinvolto anche in questo caso (d'altronde, poteva non esserlo?): dovrete diventare dei veri e propri wrestler, immergendovi in combattimenti 1v1 o a squadre e vincendo incontri per guadagnare sempre più denaro e arrivare ai ranghi più prestigiosi del Castello.

Pensate che questi contenuti siano sufficienti per offrirvi un'esperienza di gioco appagante? Bene, vi sbagliate, dato che in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name sono presenti tantissimi altri minigiochi e attività tipici della serie, dai giochi retrogaming come Sonic the Fighters e Virtua Fighters 2 ai casinò con poker, blackjack, biliardo e svariati altri giochi da tavolo giapponesi. Inoltre, troverete anche il Pocket Circuit, una sottospecie di circuito Hot Wheels dove potrete personalizzare la vostra macchinina giocattolo, il karaoke e persino i cabaret, dei locali in cui potrete fare dei mini-appuntamenti con delle ragazze... in live-action, cercando di conquistarle tramite il dialogo. 

Un po' Yakuza e un po' James Bond

Insomma, una quantità di contenuti davvero mastodontica, di cui potrete approfittare tra un combattimento e l'altro, giacché questi sono il vero fulcro di Gaiden. Potrete sfruttare le abilità di Kiryu in lotte brawler in tempo reale, il tutto con un twist di novità rispetto al vecchio sistema: avrete a disposizione due stili di combattimento, Yakuza e Agente. Il primo è composto dalle classiche tecniche del personaggio, con attacchi caricati e combo potentissime; il secondo, invece, è un'assoluta novità, introducendo dei movimenti e gadget che trasformano il personaggio in un simil-James Bond giapponese

Col progredire della storia sbloccherete, infatti, oggetti come un drone capace di lanciare proiettili, delle sigarette esplosive e delle scarpe potenziate, il tutto unito al "Ragno", una specie di lazo energetico utile per intrappolare e attirare a sé nemici e oggetti, trasformando Kiryu in una macchina da guerra capace di atterrare qualsiasi avversario. I due diversi stili (che potrete alternare a piacimento e in qualsiasi momento), uniti alla possibilità di utilizzare praticamente qualsiasi cosa per fare a botte, dai coni stradali alle sedie, passando per tubi, estintori e persino cestini, rendono i combattimenti sempre diversi e mai noiosi, permettendovi di far fuori gruppi anche molto numerosi in poco tempo e senza fatica. 

Ciò che Ryu Ga Gotoku Studio avrebbe potuto sviluppare meglio è l'albero delle abilità, che in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name è alquanto confusionario e organizzato in modo strano. Potrete migliorare o acquistare le skill con i soldi guadagnati tramite le varie attività e i punti della Rete di Akame, e per lo meno il nostro approccio è stato quello di puntare su poche ma effettivamente utili abilità, migliorandole al massimo e imparando a masterizzarle. 

Infine, vogliamo spendere qualche parole sulle migliorie che sono state apportate con la patch del day one: abbiamo iniziato a giocare a Gaiden prima del suo rilascio, notando qualche sbavatura e problema in più, mentre con l'aggiornamento ogni aspetto è stato limato, migliorando l'esperienza di gioco generale. Anche a livello tecnico non abbiamo riscontrato alcun problema, con il gioco che, almeno su PS5, ha sempre girato in modo stabile e fluido. L'ultima chicca? Dopo aver finito la storia potrete godervi una demo di Like a Dragon: Infinite Wealth, il nuovo capitolo della serie in uscita il prossimo gennaio.

Voto Recensione di Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Combattimenti soddisfacenti e dinamici

  • Quantità di attività da svolgere mastodontica

  • Approfondimento interessante e coerente di uno dei personaggi leggendari della serie Yakuza

Contro

  • Albero delle abilità mal organizzato

  • Occasioni perse per quanto riguarda la trama, oltre alla mancanza di spiegazioni per coloro che non conoscono la serie

Commento

Kazuma Kiryu è tornato, ed è tornato più agguerrito che mai in Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, un titolo che, seppur spin-off della serie principale, riesce a fare pienamente centro, offrendo un'esperienza di gioco imperdibile per i fan di Yakuza. Con una trama che approfondisce i retroscena del personaggio prima della sua apparizione in Like a Dragon, un sistema di combattimento innovativo e coinvolgente e una quantità di attività, missioni secondarie e minigiochi che basteranno per tenervi impegnati decine di ore, Gaiden vi conquisterà sin dal primo minuto di gioco. D'altronde è impossibile non amare Kazuma Kiryu, il quale, anche da "morto" riesce a distinguersi come uno dei personaggi più iconici e intrepidi del panorama videoludico.

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