Road 96 è un viaggio bellissimo nella sua crudeltà

Road 96 ci porta in un contesto a noi poco vicino e allo stesso tempo tremendamente importante per capire una realtà del mondo di oggi.

Avatar di Alessandro Palladino

a cura di Alessandro Palladino

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L'esperienza videoludica ormai si è evoluta ben oltre l'intrattenimento e questa massima ci è sembrata fin da subito apparente quando abbiamo parlato diverse volte di Road 96, il nuovo progetto di Yoan Fanise e dallo studio dietro altre storie del calibro di 11-11 Memories Retold o Valiant Hearts. E altrettanto immediatamente le reazioni a Road 96 sono arrivate nella grande rete, ricordandoci che la politica deve stare fuori dai videogiochi. Peccato però, i videogiochi non sono più solo posti in cui dimenticarsi del mondo esterno, anzi alle volte diventano un mezzo importante per conoscere ciò che molti di noi non conoscono o non hanno avuto la possibilità di conoscere. Un esempio lampante di tale importanza lo abbiamo potuto vivere con Svoboda 1985 di cui vi abbiamo raccontato di recente, il quale utilizza dei veri testimoni storici con tanto di filmati per proporre un qualcosa di incredibilmente speciale e serio a chiunque voglia giocarlo.

"Giocarlo" non è neanche una parola corretta tutto sommato, ma per Road 96 si può fare un'eccezione poiché è un progetto che ci tiene a rendere la sua anima incredibilmente ludica, frammentato i momenti più seri con sezioni e minigiochi in grado di portarvi qualche risata. Un viaggio del resto non è mai composto solo da una monotonia di emozioni: si vivono esperienze opposte, incredibili e in grado di cambiare la propria prospettiva di vita. Tuttavia non ogni viaggio è di piacere o può essere preso come cammino per la redenzione della propria esistenza, alle volte si è obbligati a viaggiare perché la propria casa cessa di esistere come quella di tanti ragazzi nel paese fittizio di Petria, costretti a scappare dalla terra natia oltre il confine trasformato nell'obiettivo per noi videogiocatori.

Vite ma non di dati

C'è chi lo chiama roguelike o roguelite, poiché effettivamente ogni ragazzo scelto diventa un mero anonimo che raggiunge solo determinati punti prima che un altro nostro avatar prenda il suo posto nella fuga. C'è chi ci riesce e c'è chi non ha la fortuna di trovare la fuga, ma a noi interessa riprovare e riprovare fino a raggiungere tutti gli scenari possibili. Ne vale assolutamente la pena, il gioco è fantastico del resto, ma parliamo pur sempre di gente che sta cercando di scappare via da un paese in cui la polizia preleva chiunque non sia d'accordo con il regime instaurato nel paese. Un paese in cui i privati possono denunciare i dissidenti, in cui il silenzio è d'oro e la ribellione è sedata.

Ogni particolare è narrato attraverso una serie di scene e scelte che dovrete compiere in prima persona, scegliendo quale sia l'atteggiamento che per voi potrebbe portarvi alla sopravvivenza. Non sempre però è la strada più umana: sceglierete la morale o vi lascerete sopraffare dell'urgenza di raggiungere la linea di confine? Domande che per un videogioco suonano come una divertente esperienza interattiva, ma che in realtà gelano il sangue.

Ogni giorno, centinaia se non migliaia di persone cercano di fuggire dal proprio stato perché potrebbero perdere i loro diritti di umani o essere uccisi, perseguiti e quanto altro. Certo la versione di Road 96 non è così drammatica, o almeno non lo è sempre, anzi si potrebbe dire che la sua natura sia molto "adolescenziale" nel tipo di viaggio on the road proposto, ma è impossibile non arrivare a interfacciarsi con un sottotesto neanche così implicito, dove le posizioni politiche riflettono quelle che sono le realtà di tanti paesi di ogni parte del mondo, con particolare riguardo a un'estremizzazione dell'America ormai fin troppo preoccupante e reale.

Al netto del voler creare un racconto dichiaratamente per ogni tipo di pubblico (fattore importante), esperienze del genere valgono ben più del loro valore attribuito all'anima da gioco. Ci diverte? È bello da vedere? Quante ore ci può occupare? E si può rigiocare? Domande triviali nel momento in cui anche solo una singola partita ci permette di avere un decimo dell'idea di cosa voglia dire fuggire dalla propria famiglia e dal posto in cui si è cresciuti perché costretti, è un qualcosa che non vorremmo mai vivere ma che è equamente importante da comprendere in qualità di esseri umani.

La realtà filtrata

Road 96 utilizza la normalità per mostrare come anche la semplice gentilezza di un estraneo può essere un pericolo, un'occasione o una scappatoia nello stesso momento. Ci sono cose che diamo per scontate e che da un momento all'altro, anche solo per una maggioranza politica di una certa idea, potrebbero diventare non solo anormali, ma anche nocive. Un vissuto che chi appartiene a delle minoranze vive ogni giorno, magari nei corridoi di un supermercato dove lo sguardo della famiglia che passa con il carrello cela ben più di un'occhiataccia. Pensate tutto questo decuplicato, con l'ansia che basta anche solo una telefonata per porre fine alla vostra libertà nel caso migliore. Terribile, inimmaginabile per molti di voi che leggete, ma che è un qualcosa che qualcuno si ritrova a vivere oggi stesso, come dimostrano i recenti eventi di Kabul.

La gente, per fuggire da quel posto, si è aggrappata all'esterno di un aeroplano e di certo la loro vita non ha gettoni o prossime pedine da utilizzare per scoprire un percorso diverso. Non vogliamo suggerirvi di vivere Road 96 con così tanta tragicità, anche perché non tutto deve finire nelle lacrime, tuttavia più che abbandonarvi a un viaggio on the road con un fine sociale, il suggerimento è quello di utilizzare un'esperienza videoludica per avere uno spunto di riflessione con voi stessi e con gli altri. Diciamo spesso che il videogioco è importante per l'educazione e la crescita, dimostriamolo allora discutendo di quello che voglia dire vivere una fuga del genere quando ancora si è nel fiore delle speranze, capiamo perché il team di sviluppo ha voluto raccontarci questo spaccato e cosa possiamo fare per far sì che nel futuro nessuno debba più scappare da dove è nato. Sfruttiamo il gioco per quello che non si può definire come un gioco, facciamo nostra la finzione così che la realtà più crudele possa allontanarsi sempre di più dalle generazioni del futuro, le quali meritano ben più di essere solo numeri che segnano chi ce l'ha fatta e chi no.

Road 96 è disponibile su diverse piattaforme, noi abbiamo testato la versione PC tramite Steam.