Google e Facebook, il futuro di IA e social sarà deciso da esperti indipendenti

Google e Facebook hanno deciso di rivolgersi a esperti indipendenti per sviluppare codici di regolamentazione sugli sviluppi futuri di IA e social network.

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a cura di Alessandro Crea

Sia Google che Facebook nelle scorse ore hanno annunciato l'intenzione di formare dei panel di esperti internazionali indipendenti, che li aiutino a prendere decisioni su alcuni aspetti chiave, cruciali per gli sviluppi futuri rispettivamente dell'intelligenza artificiale e dei social network.

Quello del colosso di Mountain View si chiama ATEAC (Advanced Technology External Advisory Council) e avrà il compito di "riflettere su alcune delle sfide più complesse legate all'intelligenza artificiale, tra cui il riconoscimento facciale e il bilanciamento del machine learning, al fine di evitare il diffondersi e radicarsi di stereotipi culturali, che in maniera anche involontaria potrebbero passare dagli uomini alle macchine.

Il panel sarà formato da otto membri, tra accademici, esperti di politica e dirigenti. Tra questi ricordiamo Luciano Floridi, filosofo ed esperto di etica digitale presso l'Università di Oxford, l'ex vice Segretario di Stato degli Stati Uniti William Joseph Burns, Dyan Gibbens, amministratore delegato del produttore di droni Trumbull e Alessandro Acquisti, ‎professore ordinario di tecnologia dell'informazione e politica pubblica‎ presso l'Heinz College. Gli otto inizieranno a incontrarsi ad aprile e avranno il compito di condividere i nuovi elementi generalizzabili che emergeranno dalle discussioni, che saranno poi raccolte e pubblicate entro la fine di quest'anno.

‎"Riconosciamo che lo sviluppo responsabile dell'IA è un campo ampio che vede il coinvolgimento di diverse parti, ci auguriamo dunque che questo lavoro sarà utile sia per il nostro lavoro che per più vasti settori della tecnologia", ha scritto in un post sul blog ufficiale il vice presidente senior degli affari globali per Google, Kent Walker.

Diversi sono invece gli obiettivi di Facebook, ma non il metodo scelto. "Tre anni fa, mentre ero in Ghana, qualcuno mi parlò di quanto Facebook e Instagram stessero rendendo in grado gli abitanti del continente di raccontare le proprie storie, a una velocità e con uno stile mai visti prima", ha scritto Ime Archibong, vice presidente Product Partnerships di Facebook.

"Con centinaia di milioni di persone in Africa che utilizzano quotidianamente Facebook e Instagram per condivdere messaggi, video e immagini con le persone e le comunità che più gli stanno a cuore, abbiamo l'importante responsabilità di fare scelte complesse sui contenuti che possiamo consentire e su quelli che invece dobbiamo eliminare, in linea con i nostri standard. […] Per essere chiari, non stiamo chiedendo a un gruppo di esperti di prendere decisioni per noi, ma di aiutarci col proprio pensiero a prendere le decisioni più difficili".‎

Il consiglio sarà composto da circa 40 esperti globali con esperienza in argomenti quali privacy, libertà di espressione, diritti umani, giornalismo e sicurezza. Dove sarà necessario inoltre essi saranno supportati dalla consultazione di altri esperti in ambito geografico e culturale, così che le decisioni siano il più possibile prese in maniera consapevole. ‎

Il consiglio eserciterà in maniera indipendente il proprio giudizio sulle decisioni prese da Facebook sugli argomenti più complessi, avrà il potere di appoggiare o annullare le decisioni e potrà chiedere al social network di rispondere pubblicamente dei propri eventuali errori.