Con questo aereo supersonico bastano quattro ore per raggiungere l’Australia

Ci sono nuovi progetti per riportare in vita il volo supersonico destinato al trasporto passeggeri. E usano l’idrogeno come carburante

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il trasporto veloce continua a rendere il mondo sempre più piccolo, piccolissimo in effetti, se la startup Destinus riuscirà a realizzare il suo progetto: un aereo ipersonico capace di andare dall’altra parte del mondo in poche ore.

Per esempio, spiega la CNN, il viaggio Francoforte-Sydeny richiederebbe solo 4 ore e 15 minuti; poco meno di quanto ci voglia oggi per fare Milano-Napoli su un treno veloce.

Per ora tuttavia quello di Destinus è solo un concept, il sogno di un aereo a idrogeno capace di trasportare passeggeri a 5 volte la velocità del suono. Di concreto, finora, ci sono stati due prototipi, che hanno effettuato voli di test soddisfacenti. Il terzo, Destinus 3, dovrebbe decollare entro la fine dell’anno.

“Stiamo passando direttamente ai voli autonomi", ha detto alla CNN Martina Löfqvist, portavoce dell’azienda. La strategia è quella di "sviluppare droni di dimensioni ridotte prima di passare a velivoli di grandi dimensioni guidati da piloti o che trasportano passeggeri".

Ci sono altre startup che stanno lavorando alla propulsione a idrogeno, ma questo carburante - la cui produzione è sempre meno costosa - suscita interesse anche presso i grandi colossi. Airbus, per esempio, dovrebbe iniziare i test nel 2026. “Usare il cherosene”, continua Löfqvist, “significa appesantire il veicolo, mentre l'idrogeno è molto leggero".

Nel nostro passato recente c’è già stato un aereo passeggero capace di velocità supersonica: era il Concorde, realizzato da una collaborazione anglo-francese e capace di arrivare a Mach2. Simbolo del lusso negli anni ‘80 e ‘90, questo aereo appuntito andò in pensione nel 2003. Mantenerlo era diventato troppo costoso, e così il Concorde fu messo a riposo.

Il sogno di andare sempre più veloci invece non ci ha mai abbandonato, e chissà che il progetto di Destinus non sia quello che ci serve per ricominciare a coltivarlo.