Facebook oscura "CasaPound Italia" e "Forza Nuova" per incitamento all'odio

Facebook ha oscurato le le pagine del movimento "CasaPound Italia" e "Forza Nuova", nonché di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, simpatizzanti delle organizzazioni di estrema destra.

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a cura di Dario D'Elia

Facebook ieri ha oscurato le pagine del movimento "CasaPound Italia" e di "Forza Nuova", di numerosi responsabili nazionali, locali e provinciali, del giornale "Il Primato Nazionale" e la maggior parte degli account simpatizzanti delle organizzazioni di estrema destra.

"Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Candidati e partiti politici, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole, indipendentemente dalla loro ideologia", ha confermato il portavoce dell'azienda, come riporta il quotidiano La Repubblica, "gli account che abbiamo rimosso oggi violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram".

Facebook è giunta a questa azione dopo una lunga indagine che ha riguardato l'attività online e offline di queste organizzazioni. Come ha ribadito più volte, non è mossa da motivazioni politiche o ideologiche, bensì dall'esigenza di non dare visibilità a chi promuove o esercita violenze in relazione a etnia, razza e altri elementi. Un po' come sta cercando di fare da tempo YouTube.

In effetti la nuova policy di Facebook è molto chiara. "Non permettiamo su Facebook discorsi di incitazione all'odio perché creano un ambiente di intimidazione ed esclusione e, in alcuni casi, possono promuovere violenza reale", si legge nella pagina dello Standard della community.

"Definiamo i discorsi di incitazione all'odio come un attacco diretto alle persone sulla base di aspetti tutelati a norma di legge, quali razza, etnia, nazionalità di origine, religione, orientamento sessuale, casta, sesso, genere o identità di genere e disabilità o malattie gravi. Forniamo anche misure di protezione per lo status di immigrato. Definiamo l'attacco come un discorso violento o disumanizzante, dichiarazioni di inferiorità o incitazioni all'esclusione o alla segregazione".

L'oscuramento avvenuto in queste ore sta facendo clamore, ma bisogna ricordare che non è una novità in Europa. Dalla scorsa primavera è toccato anche a Generation Identify (Pan-Euro), Inferno Cottbus 99 (Germania), Varese Skinheads (Italia), Ultras Sette Laghi (Italia), Black Storm Division (Italia), Rivolta Nazionale (Italia), Scrofa Division (Olanda), Chelsea Headhunters (Gran Bretagna), White Front (Bulgaria), Boris Lelay (Francia), Beke Istvan Attila (Ungheria), Szocs Zoltan (Ungheria) e Varg Vikernes (Norvegia).

"Ci cancellano perché eravamo in piazza contro il governo", sostiene CasaPound. "Siamo di fronte ad un attacco discriminatorio dal parte dei colossi del web". Secondo il presidente Gianluca Iannone "si tratta di un attacco senza precedenti. Siamo schifati. Stanno chiudendo tutti i profili, provinciali, regionali, nazionali e quelli ufficiali, sia del movimento che del blocco studentesco. Stanno arrivando le notifiche a tutti, anche ai responsabili del Primato Nazionale. Una situazione che rispecchia la situazione attuale del governo della poltrona. Intenteremo una class action urgente contro un atto di una prevaricazione vergognosa".

Il presidente nazionale dell'Associazione nazionale partigiani Carla Nespolo è di opinione diversa: "Da tempo l'ANPI denuncia anche con esposti alla magistratura il dilagare sui social della brutalità nazifascista. Siamo dunque molto contenti di questa notizia: i social non devono essere un luogo in cui sia consentita la violazione della Costituzione che, ricordo, è antifascista".

Il dibattito sulla libertà di espressione, anche se riguarda contenuti d'odio, è certamente delicato. Inoltre c'è lo spettro dell'apologia di fascismo che può stabilire solo la magistratura. Certo è che Facebook rimane una realtà privata con grandi responsabilità sociali. Capiremo nei prossimi giorni quali saranno le ulteriori conseguenze di questa operazione online.

Aggiornamento. Le segreterie di CasaPound e e Forza Nuova hanno dato mandato ai rispettivi uffici legali di denunciare Facebook per diffamazione e i reati relativi all'attentato alle libertà di espressione.