Film di Max Payne, bocciato dalla critica

Max Payne, ennesimo adattamento cinematografico di un videogioco di successo, non convince la critica.

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a cura di Manolo De Agostini

Il 14 novembre esce il film di Max Payne, i videogiocatori non possono mancare all'appello. Il film, già uscito negli Stati Uniti, ha incassato 18 milioni di dollari nel primo weekend di presenza nelle sale. Un buon risultato, se pensiamo agli esordi di altri film tratti dalla sfera videoludica:

  • BloodRayne - 1.5 milioni di dollari
  • Alone in the Dark - 2.83 milioni di dollari
  • In the Name of the King: A Dungeon Siege Tale - 2.98 milioni di dollari
  • House of the Dead - 5.68 milioni di dollari
  • Hitman - 13.18 milioni di dollari
  • Doom - 15.48 milioni di dollari
  • Max Payne - 18 milioni di dollari
  • Silent Hill - 20.15 milioni di dollari
  • Resident Evil: Extinction - 23.67 milioni di dollari
  • Resident Evil: Apocalypse - 23.03 milioni di dollari
  • Lara Croft: Tomb Raider - 47.73 milioni di dollari.

Il film di Max Payne, giusto per la cronaca, è costato 35 milioni di dollari.

E la critica come l'ha accolto? Partiamo da Scott Miller, CEO di 3D Realms, casa produttrice dei videogiochi di Max Payne.

"Ci sono diverse falle fondamentali nella storia del film che mi hanno lasciato perplesso", ha dichiarato Miller, portando anche alcuni esempi che vi risparmiamo, in attesa dell'uscita italiana.

"Un film stupido con grandi trovate concettuali, realizzato da un regista che pensa meglio di quanto riesca a portare in scena", ha affermato il Seattle Post-Intelligencer.

"Il tentativo di ricreare il bullet-time visto in Matrix è realizzato con una teatralità involontariamente divertente. Questo film pesca da Blade Runner e da Raymond Chandler, ma è una fiacca copia di Sin City", ha scritto il New York Post.

E questi sono solo due dei commenti poco lusinghieri sul film. Insomma, un altro film sui videogiochi bocciato dalla critica. Cosa ne pensano i fan del gioco? Sono combattuti, ad alcuni è piaciuto, ad altri un po' meno. A dire la verità prevalgono, anche in questo caso, i voti bassi. Ci dobbiamo preparare all'ennesima storpiatura di un capolavoro?