Google Chrome pronto a fare il gran salto

Il browser di Google sta per uscire dalla fase beta, e potrebbe attaccare il mercato con una mossa pesante.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Google Chrome, il browser di Mountain View, sarà in versione definitiva nel prossimo gennaio. Da lì in poi, il mercato dei browser potrebbe ricevere un sonoro scossone, più che altro un terremoto.

Sundar Pichal,  Vice Presidente della compagnia, ha infatti spiegato al Times Online che la promozione del browser sarà massiccia, e che "probabilmente"  il programma sarà preinstallato sui computer venduti, grazie ad un accordo con i produttori.

Il mercato, al momento, vede Internet Explorer al 70%, e Firefox al 20%: difficile capire chi subirà più danni. Secondo gli analisti, la preinstallazione sui computer è stata l'elemento che ha permesso a IE di spazzare via Netscape.

Non si possono prevedere le conseguenze della campagna di Google, anche perché non è ancora del tutto definita, ma le parole di Pichal sono piuttosto chiare: "Useremo tutte le nostre forze per spingere Chrome. Fino ad ora abbiamo tenuto un basso profilo, perché il programma era ancora in beta, ma da gennaio ci faremo sentire, promuovendolo presso gli utenti, e il marketing avrà un ruolo chiave".

Per ora Microsoft non sembra preoccuparsi, come sostiene John Curran, le cui parole sono citate nello stesso articolo del Times. Questa novità potrebbe alterare, nuovamente, i piani di rilascio di Internet Explorer 8? Microsoft, dopo essersi imposta su Netscape, non ha mai dovuto affrontare un rivale potente quanto lei.

E Firefox? Il famoso browser open source, per ora, non sembra in pericolo. Si basa, infatti, su un modello diverso: gli utenti scelgono di scaricarlo e usarlo consapevolmente, seguendo un percorso radicalmente diverso da quello di chi, invece, usa il browser preinstallato sul computer. 

Se Chrome, negli anni, dovesse riuscire a togliere abbastanza utenti a Explorer, allora, forse Google potrebbe rimettere in discussione i suoi accordi con Mozilla.  Alcuni, in effetti, si chiedono se Google un giorno "chiuderà i rubinetti" che fanno affluire milioni di dollari nelle casse di Mozilla; altri, invece, si interrogano su "quando" succederà.