Informatico freelance per arrotondare o vivere: ecco come

Elance è una piattaforma per trovare mini-lavori informatici a progetto.

Avatar di Dario D'Elia

a cura di Dario D'Elia

Le offerte di lavoro scarseggiano ma online è un fiorire di borsini digitali per freelance: Elance è la piattaforma più in voga del momento, ed è stata sviluppata dal fiorentino Fabio Rosati. Aziende e professionisti si incontrano online, decidono il compenso, collaborano e si dicono arrivederci. Ovviamente l'intermediario Elance ha diritto a una commissione, ma la paga è abbastanza alta per essere comunque soddisfatti.

Rosati ha solo 43 anni ma in Silicon Valley ha fatto centro: Elan è già operativo in cinque continenti; non è più una startup. Qui il telelavoro è realtà e i numeri sono da capogiro. Un contatore sulla homepage ricorda che negli ultimi 30 giorni sono state pubblicate 94.164 offerte di lavoro, e che nel 2012 gli introiti per i freelance sono stati di più di 180 milioni di dollari. Gli italiani inscritti sono già 3.057 e mediamente vengono compensati con 26 dollari l'ora. Circa 20 euro al cambio, ma probabilmente esentasse.

Ovviamente il maggior numero di offerte di lavoro riguarda lo sviluppo di siti web (2700) e applicazioni mobili (1200), ma non mancano proposte di SEO (300), grafica (1100), elaborazione contenuti (3000), traduzioni (300), etc.

Elance

Fra tutti gli iscritti ci sono anche gli stellati, quelli che ottengono le migliori valutazioni dai committenti. Fra questi Michele Percich, un programmatore software part-time: la mattina lavora in banca."Ho smesso di cercare ormai i committenti vengono da me", ha ammesso in un'intervista con La Repubblica. L'altra faccia della medaglia è quella delle imprese, e lì le sorprese sono amare. "Con Elance ho trovato in India programmatori di alto livello, spendendo 20 dollari l'ora: qui in Europa invece dovrei spenderne 60", ha ammesso Nicolas Nemni, fondatore del fashion shop online  Slylegion.

"Ci piace rifugiarsi nell'illusione del posto fisso, ma dobbiamo accettare l'idea che ognuno di noi compete a livello globale. Non possiamo più evitare di essere competitivi", sostiene Rosati. "Solo chi ha cultura, non smette di imparare e sa offrire qualcosa di meglio, potrà davvero guadagnare di più".

Tutto facile apparentemente, ma la verità è che il lavoro di freelance non è per tutti. Si lavora da casa, si hanno dei tempi di consegna da rispettare, bisogna essere totalmente autonomi e fondamentalmente si è soli. È vero che molti farebbero a meno di capi e colleghi, ma in cima all'Himalaya dopo un po' potresti scoprire che ti mancano. E questo è solo il lato umano della questione, perché sotto il profilo economico i mini-lavori a progetto posso generare stress. Non c'è certezza per il presente e il futuro. Curi l'orticello ogni giorno e speri che non venga il brutto tempo. Vabbè, ormai questo vale anche per chi ha contratti tradizionali ma almeno ci si illude.