Cashback: rimborsi per rifornimenti di carburante, esclusi veicoli elettrici

Perché il cashback vale per il rifornimento di carburante, ma non per ricaricare un veicolo elettrica? La questione alza un po' di polemiche.

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a cura di Emanuela Acri

Sicuramente, uno degli argomenti più "in voga" di questo ultimo periodo - e che sta suscitando un gran numero di dibattiti - riguarda il meccanismo promozionale del cashback. Dopo le prime polemiche, nate a seguito degli immancabili malfunzionamenti dell'App IO - indispensabile per poter aderire al rimborso delle spese -, non sono mancate le prime domande da parte dei cittadini.

Il tanto discusso cashback interessa, in qualche modo, anche il mondo dell'auto. Infatti, forse non tutti sapranno che è possibile avere un rimborso delle spese per il pieno di benzina, ma non per la ricarica di un auto elettrica effettuata alle colonnine pubbliche.

Si tratta indubbiamente di una decisione che ha provocato una sorta di scetticismo generale. Infatti, è stato deciso di "premiare" chi effettua un pieno di benzina (dunque molto inquinante), ma non chi cerca di seguire comportamenti più rispettosi - limitando le tanto dannose emissioni di CO2 - utilizzando quindi un veicolo elettrico. Su questo delicato argomento, è intervenuto il segretario generale di Motus-E, Dino Marcozzi, il quale avrebbe dichiarato quanto segue:

Oltre al fatto che si premia chi effettua un acquisto, anche in self-service, di combustibile fossile e non chi ricarica la propria auto elettrica con energia rinnovabile, è da evidenziare che la ricarica, effettuata pagando con le carte di credito caricate in un’app, è un acquisto fisico in un luogo determinato, quindi non contrasta la ratio del cashback.

Tuttavia, potrebbe esserci una soluzione a tale "problema", relativo quindi all'utilizzo del cashback per effettuare un pieno di benzina ma non per ricarica un'auto elettrica. Lo stesso Marcozzi avrebbe infatti affermato che “sarebbe sufficiente introdurre un codice identificativo dell’acquisto della ricarica pagata con la carta utilizzata dall’app del fornitore del servizio”.

Dunque, potrebbe essere una soluzione che accontenterebbe un po' tutti e, al tempo stesso, non andrebbe ad escludere proprio quei cittadini che dovrebbero essere - in qualche modo - premiati.

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