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a cura di Antonino Caffo

Organizzazioni e individui in tutto il mondo hanno dovuto adattare la propria routine alla "nuova normalità" a seguito della pandemia di Covid-19. Così anche le PMI a livello globale si trovano ad affrontare il periodo di emergenza, con soluzioni innovative messe in campo anche grazie al cloud.

Secondo quanto afferma Google Cloud, un esempio italiano è SIAARTI. La pandemia ha evidenziato la necessità di nuovi protocolli, procedure e strumenti per consentire agli specialisti di tutto il paese di collaborare in tempo reale. In Italia, per aiutare le unità di pronto soccorso a raggiungere questo obiettivo, è stato avviato un progetto nazionale da parte appunto della Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), che sviluppa linee guida e protocolli clinici in questi ambiti.

Con il supporto di Biotest Italia, la società è riuscita a realizzare una piattaforma di comunicazione multifunzionale in grado di raggruppare gli ospedali della stessa area, a livello regionale o nazionale, per condividere le conoscenze di COVID-19, a partire da protocolli terapeutici adottabili. Utilizzando Google Currents per lo scambio di informazioni, Google Forms per la raccolta dei dati analizzati con Google Data Studio, e Google Meet per la formazione e l'organizzazione di incontri, SIAARTI ha creato un repository per le linee guida e gli articoli relativi a COVID-19 e ha permesso la condivisione sicura dei protocolli e di altri dati sensibili tra gli operatori sanitari italiani.

«In questo periodo di emergenza, le soluzioni Google Cloud sono state utilizzate da diverse realtà piccole e medie in tutto il mondo. Per esempio le due start-up Landbot e Clustaar, rispettivamente spagnola e francese, supportate dal programma Google For Startups, sono state in grado di fornire ai customer center gli strumenti necessari per continuare a lavorare in modo efficiente durante la pandemia» spiega il gruppo.

La start-up inglese Biorelate ha messo, ad esempio, a disposizione delle aziende uno strumento per aiutare gli addetti ai lavori durante la fase di analisi dei dati di ricerca biomedica, grazie alla soluzione Google Kubernetes Engine che è in grado di leggere, interpretare e far emergere le prove di 30 milioni di pubblicazioni biomediche in pochi secondi, consentendo ai ricercatori non solo di mappare rapidamente i dati, ma anche di identificare le potenziali opzioni di trattamento.

In Francia, Savoir Faire Ensemble, piattaforma web su cui i professionisti del settore possono ordinare dispositivi medici direttamente dai fornitori, ha utilizzato gli strumenti di collaborazione e comunicazione di Google Workspace per coordinare il lavoro dei fornitori e rispondere alle domande degli acquirenti e dei potenziali nuovi membri.

«Essere esposti a un sovraccarico di informazioni sul Covid-19 porta vari tipi di sfide. Tra gennaio e aprile 2020, 100 milioni di post sui social media e oltre 25 milioni di documenti, come articoli di notizie e post di blog, sono stati pubblicati sull'argomento. Tra questi c'erano non solo importanti raccomandazioni pubblicate da esperti di salute, ma anche teorie del complotto e disinformazione, con il potenziale di mettere a rischio vite umane» afferma PJ Dwyer Head of EMEA SMB Sales, Google Cloud.

Logically è una piattaforma basata sull'intelligenza artificiale che combatte la disinformazione online, con un carico di lavoro, che nei mesi scorsi, è stato 10 volte maggiore di quello elaborato normalmente. Di fronte alla sfida della domanda esponenziale, Google Cloud si è connesso logicamente con Searce, un premier partner globale, per scalare rapidamente le necessità utilizzando Google Kubernetes Engine (GKE).

Nella nuova architettura, Logically può offrire un alto grado di disponibilità agli utenti e ai partner del settore pubblico che desiderano verificare le informazioni online sul Covid-19. Per aiutare a contrastare la diffusione di false informazioni sulla pandemia e migliorare il panorama delle informazioni per oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, la piattaforma ha identificato mezzo milione di post e articoli falsi e ha avvisato i partner di 13 milioni di casi di coinvolgimento di bot sui social media.