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10 Ottobre Volume 2, recensione: liberare la morte per vivere

Con 10 Ottobre Volume 2 entriamo nel vivo della storia di Paola Barbato e Mattia Surroz pubblicata da Sergio Bonelli Editore.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Con 10 Ottobre Volume 2 entriamo nel vivo della storia di Paola Barbato e Mattia Surroz.

Quando abbiamo parlato con Paola Barbato e Mattia Surroz di 10 Ottobre Volume 1, ci era stato fatta una promessa: siamo solo all’inizio. Per quanto possa sembrare un’affermazione prevedibile parlando del primo passo di un più ampio arco narrativo, sentire questa promessa dalla voce di Paola Barbato, accompagnato da un sorrisino furbo, poteva significare solamente una cosa: 10 Ottobre Volume 2 sarebbe stato ancora più spietato. Incredibile a credersi, considerato quanto già il primo capitolo dell’avventura del giovane Richie ci avesse emotivamente spiazzato, tramite la caratterizzazione di una società in cui il concetto di morte è stato radicalmente stravolto per divenire un elemento celebrato con accoglienza, ribaltando la nostra concezione di perdita e lutto.

L’idea stessa che ogni individuo abbia una draconica data di scadenza impressa nel proprio codice genetico, che a tappe precise della propria esistenza potrebbe palesarsi, è stata presentata dai due autori con una lucida semplicità, scegliendo come punto di vista quello più crudele in una storia simile: i bambini. Non solamente scegliendo come protagonista Richie, bimbo che si sta avvicinando alla sua possibile ‘scadenza’ degli undici anni, ma mostrandoci come la società imprima alle giovani menti un’accettazione di questa pratica tramite un indottrinamento scolastico funzionale alla creazione di cittadini obbedienti e fedeli a questa sorta di laico culto della morte. Un’accettazione che viene istituzionalmente ricambiata con un’illusione di sicurezza, di ricchezza, ogni bisogno umanamente percepibile umanamente soddisfatto.

10 Ottobre Volume 2, la natura della morte

Ma questo privare l’individuo della propria morte ‘naturale’ trasforma anche la sua percezione del mondo, della propria identità? In 10 Ottobre Volume 2, Barbato e Surroz non si limitano a darci un assaggio di questa distopia, ma ci calano direttamente nel vivo dell’emotività dei protagonisti, della loro sofferenza interiore e dei motivi che gli ha spinti a riunirsi in questo collettivo dai loschi fini, di cui finalmente apprendiamo il vero intento. Senza entrare nel pericoloso territorio dello spoiler, per identificare la traccia emotiva di 10 Ottobre Volume 2, basterebbe citare le parole di una disincantata Andy:

Ma la paura è necessaria, Richie. La paura di farsi male, la paura di fallire, la paura dell’ignoto. La paura di morire

Parole forti, se dette a un bambino che sta imparando a comprendere che esiste un’altra via rispetto ai dettami socialmente imposti. Se, come detto, il primo volume di 10 Ottobre è stato una doccia fredda per come ci è stato seccamente presentato questo mondo, con la seconda parte di questa storia in quattro parti, la perfetta sintonia tra Barbato e Surroz ha la potenza di un gancio allo stomaco, di quelli che ti tolgono il fiato. La potenza di questa storia non è solamente nella graffiante imposizione di una visione per noi distorta del rapporto con la morte, quanto nel come ci viene presentato questo assioma sociale perentorio: tramite la sofferenza dei protagonisti.

Richie si ritrova a dovere apprendere la verità del mondo conoscendo il gruppetto di dissidenti, animati da personali motivazioni per opporsi alla società in cui vivono. Nonostante l’accurata caratterizzazione da badboy ribelle di Grant, a dominare la scena di 10 Ottobre Volume 2 è Melody, la madre single della piccola Lily. Nel primo volume era emersa, oltre alla sua bellezza ispirata a una giovane Goldie Hawn, una sua acidità nei confronti del mondo, la cui origine viene presentata nel secondo capitolo della saga, acuendo la sensazione di mondo avulso al nostro quotidiano. Melody è vittima della sorte e della legge spietata di questa realtà, in cui la morte naturale è uno stigma sociale che spinge addirittura a creare apposite zone nei cimiteri per le vittime della cara, vecchia morte casuale. Una sorta di ghetto, fisico per le salme dei deceduti, e sociale per i parenti rimasti in vita, quasi che la loro perdita sia un affronto al nuovo ordine sociale.

Melody assume con questo nuovo capitolo un’umanità straziante, ribaltando la percezione epidermica avuto nella lettura del primo volume. Non più donna spigolosa, ma anima ferita, che si sente quasi tradita dal suo più grande amore che ha ‘scelto’ di morire naturalmente, anziché accettare la prassi della scadenza. Ferocemente ironico, se pensiamo che la prassi socialmente accettata si basa proprio sull’accettazione del proprio destino, a patto, apparentemente, che sia stato accuratamente pianificato. Paola Barbato riesce a cogliere ogni sfumatura di questa figura drammatica, pronta a tutto pur di scardinare questo folle meccanismo sociale, dandole una vitalità straziante, che viviamo dal punto di vista del piccolo Richie, che nuovamente diventa il nostro alter ego emotivo in questa vicenda.

Si entra nel vivo della storia di 10 Ottobre

10 Ottobre Volume 2 ha un impatto emotivo ancora più spietato rispetto al precedente capitolo. Non tanto perché finalmente viene svelato il piano del gruppo di dissidenti, quanto per l’ottimo lavoro svolto dai due autori sulla crescita emotiva di Richie. La scansione degli eventi e i nuovi dettagli di questa distopia rivelata, infatti, sono assimilati dal lettore tramite l’emotività di Richie, offerta tramite dialoghi di spiazzante semplicità da parte dell’adolescente e da un Mattia Surroz che sembra avere fatto dolorosamente propri i protagonisti, superandosi nel ritratto emotivo dei loro travagli interiori.

Senza nulla togliere alla sua buona gestione degli spazi entro cui si muovono i personaggi, Surrozo mostra in 10 Ottobre Volume 2 una padronanza suggestiva della fisicità dei protagonisti. In una storia con un persistente sottofondo emotivo come 10 Ottobre, le emozioni possono esplodere improvvisamente, e Surroz sfrutta questa esplosività per colpire duramente il lettore, cogliendo la rabbiosa disperazione di una madre spaventata o la tenerezza commovente di un bambino. 10 Ottobre visivamente è un racconto di piccoli gesti, che sia un urlo o una carezza, la spontaneità del linguaggio corporeo dei personaggi è uno dei cardini di questa storia, che riesce a cogliere dettagli di sorprendetne realtà, come lo spirito di emulazione di un giovane uomo in un momento di particolare gravitas. La sensibilità di Surroz gli consente anche di cogliere il peggio dell'animo umano, identificando la bassezza umana nella figura di chi, come impresari di pompe funebri, lucrano spietatamente in questo mondo, dando vita a una tavola di rara intensità.

Vedendo questa fortunata sinergia tra storia e disegno, troviamo conferma in quanto detto da Paola Barbato, che durante la nostra live de Il Trono di Zeth dedicata a 10 Ottobre aveva confidato come questa storia fosse frutto di una paritaria emotività tra lei e Surroz, un’affinità artistica che il lettore percepisce nella mai banale corrispondenza tra parole e gesti dei personaggi.

Come per il precedente capitolo, Sergio Bonelli Editore pubblica 10 Ottobre Volume 2 in un formato generoso, che rende omaggio all’espressività di Mattia Surroz. A colpire, è soprattutto la stupenda copertina, sempre realizzata da Surroz, in cui nuovamente si percepisce l’identità emotività della serie, con una vitale rappresentazione dell’emotività dei protagonisti ritratti.

Il finale di questo secondo capitolo di 10 Ottobre ci lascia in un momento di grande intensità emotiva, che ci accompagnerà sino all'uscito del prossimo volume. Un'attesa resa ancora più intensa dalla promessa dei due autori di non avere finito di graffiare l'animo dei lettori.

Voto Recensione di 10 Ottobre Volume 2



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Impatto emotivo devastante

  • - Ritratto fisico dei personaggi coinvolgente

  • - Approfondimento dell'ambiente sociale accurato

  • - Volume ben realizzato

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

10 Ottobre Volume 2 ha un impatto emotivo ancora più spietato rispetto al precedente capitolo. Non tanto perché finalmente viene svelato il piano del gruppo di dissidenti, quanto per l’ottimo lavoro svolto dai due autori sulla crescita emotiva di Richie. La scansione degli eventi e i nuovi dettagli di questa distopia rivelata, infatti, sono assimilati dal lettore tramite l’emotività di Richie, offerta tramite dialoghi di spiazzante semplicità da parte dell’adolescente e da un Mattia Surroz che sembra avere fatto dolorosamente propri i protagonisti, superandosi nel ritratto emotivo dei loro travagli interiori.

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