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Perchè dovreste leggere Batman: cos'è successo al Cavaliere Oscuro?

Panini DC Italia pubblica Batman: Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?: perché è importante rileggerlo oggi?

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Panini Comcis pubblica in una nuova edizione Batman: Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?

Non esiste un solo Cavaliere Oscuro. Per quanto Batman sia una delle icone pop più amate e universalmente riconoscibili, grazie a una presenza crossmediale di rara potenza, all’interno del contesto fumettistico non esiste un solo Pipistrello. Senza scomodare universi paralleli, elseworld et similia, la pluralità di incarnazioni di Bats è imputabile a una sequela di diversi autori, che in diversi anni (o ere, parlando di fumetto supereroico) hanno saputo enfatizzare tratti peculiari del Crociato gothamita, svelandone i più reconditi segreti, concorrendo alla creazione dell’aura mitologica che avvolge Batman. Non sempre, come detto, all’interno della dinamica continuity del DC Universe, ma anche concedendosi dei racconti liberi in cui esplorare l’intimo di Batman, oltre la maschera, oltre la facciata di Bruce Wayne, compiendo dei miracoli narrativi come Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro?

Non poteva esser diversamente, considerato che a guidarci in questo viaggio alla scoperta del mito di Batman è niente meno che Neil Gaiman, autore che dell’onirico e del poetico ha fatto una regola. Citare The Sandman e American Gods sarebbe sin troppo facile, ma la dialettica di Gaiman ci ha regalato anche racconti come Nessundove e Stardust. Avvicinare una simile narrativa al mito del Cavaliere Oscuro poteva solo condurre a una storia che non si fondasse solamente sul valorizzare l’aspetto eroico, muscolare del personaggio, ma che volgesse lo sguardo all’intimità del personaggio, scavando sino alla sua essenza.

Batman: cos'è successo al Cavaliere Oscuro?, l'onirica vita del Pipistrello

Non è un caso che Gaiman, parlando del suo percorso creativo per Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro? tenda a ricordare un’opera narrativamente simile, Cos’è successo all’Uomo del Domani?, storia altrettanto ‘libera’ in cui un altro nome sacro del fumetto mondiale, Alan Moore, dava una propria versione di quale possa esser l’ultima avventura dell’Azzurrone. In entrambi i racconti, la morte è un tema centrale, ma Moore crea una storia di conclusione, andando a porre un termine alla vita di Kal-El come Superman, dando a Superman l’occasione di vivere la sua tanto desiderata umanità, mentre Gaiman intesse un uroboro narrativo in cui morte e vita si intrecciano con particolare forza. La dimensione irreale in cui siamo calati, accompagnati da una voce narrante che ci guida nelle didascalie, è la lunga preparazione a un epilogo che ribalta l’intero racconto, non più fine di un’esistenza ma principio del mito, grazie alla presenza della Martha Wayne, che in un delicato e struggente dialogo diviene l’ispiratrice stessa dell’adamantina anima di Batman. Un momento di rara e spiazzante emotività, che potrebbe fare il paio con la scena finale di Flashpoint in cui un ‘altro’ Thomas Wayne emoziona uno stupefatto Bruce Wayne.

Il pretesto narrativo è svelato in prima battuta: Batman è morto. Quella che sembrava una crociata eterna del Pipistrello contro il crimine, trova la sua tragica conclusione, che culmina con una veglia funebre cui partecipano tutti coloro che hanno dato colore all’esistenza del Pipistrello. Il confine tra villain e alleati si assottiglia al punto di evaporare, seduti a commemorare un amico o un avversario temibile, ripercorrendo al contempo l’essenza della vita del Cavaliere Oscuro. Gaiman imbastisce questa veglia funebre come un’antologia di ricordi, in cui andare esaltare in un’elegia onirica l’essenza del personaggio, con la sua tradizionale ironia e la sua poetica barocca, andando a creare un caleidoscopio di situazioni in cui avvincere il lettore, preparandolo alla sua immancabile rivelazione finale che sorprende, affascina.

Leggere Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro? rappresenta un modo di conoscere il mito di Batman diverso dalle più complesse e note avventure del Crociato Incappucciato, compresi capitoli storici come Il Ritorno del Cavaliere Oscuro o Anno Uno. L’intento di Gaiman non è portare ulteriore lustro alla dimensione supereroica del personaggio, già patrimonio mondiale, ma dare alla sua umanità, spesso dimenticata e oscurata dal suo incedere sicuro tra la criminalità gothamita, un maggior risalto. E per farlo non si concentra direttamente su Bats, ma lo rende l’oggetto dei ricordi altrui, lo mostra attraverso occhi che lo hanno amato o odiato, non offrendo un’unica percezione del personaggio ma una varietà di suggestioni e sensibilità che consentono di fare emergere diversamente il carisma e l’essenza di una delle figure simbolo del fumetto supereroico. Gaiman raccoglie il cuore di Batman, sulle corde emotive dei lettori suona una melodia suadente, mai monotona ma che prosegue in un crescendo emotivo che tocca dei punti di incredibile potenza.

Vita, morte e rinascita dell'eroe gothamita

Impossibile non citare Il Racconto del Domestico, il capitolo forse più noto di quest’opera, in cui Alfred confessa di esser da sempre il Joker, avendo orchestrato l’ascesa di Batman come una terapia per lenire la disperazione del giovane Bruce, incapace di superare la perdita dei genitori.

In questo racconto traspare pienamente la grammatica narrativa di Gaiman, la sua capacità di sposare al meglio una narrazione emotiva che sappia ammaliare il lettore, al punto di spingerlo a dimenticare la propria visione del Pipistrello offrendone una diversa declinazione che sappia, al contempo, mostrare una solidità che si fonda sull’essenza stessa del mito del personaggio, che Gaiman riassume alla perfezione:

“Batman non accetta compromessi. Io rendo questa città sicura. Fosse anche per una sola persona. E mai. E poi mai. Rinuncio. O mi arrendo. A volte cado in battaglia. A volte muoio in grande stile. Con coraggio, salvando la città da una devastante minaccia. A volte è una morte piccola, paradossale, che passa inosservata…muodio salvando un bambino da un incendio o affrontando un borseggiatore spaventato. [---] Ma c’è una cosa che non cambia. Io non mio arrendo. Non posso”

L’essenza di Batman, il senso stesso di Crociato viene confermata da questa visione di Gaiman. Che per la sua opera ha potuto contare sull’incredibile talento di Andy Kubert, magnifico nel ritrarre le diverse figure che si susseguono al feretro di Bats, creando in alcuni casi delle tavole mosaico che ritraggono momenti centrali del mito di Batman, omaggiando grandi capitoli della sua storia editoriale.

L’edizione con cui Panini DC Italia ha deciso di ripubblicare recentemente Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro? rappresenta l’occasione perfetta per aggiungere questa storia alla nostra collezione. Un volume curato in cui siamo introdotti all’opera dallo stesso Gaiman, che ne racconta la genesi, con la possibilità di leggere anche altri racconti legati che si divertono a mostrare il Crociato Incappucciato in vesti decisamente insolite.

Voto Recensione di Batman: Cos'è successo al Cavaliere Oscuro?



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Gaiman indaga con delicatezza nel mito di Batman

  • - Kubert interpreta al meglio l'intensità del racconto di Gaiman

  • - Il Racconto del Domestico è una pietra miliare del mito del Cavaliere Oscuro

  • - Edizione ricca di contenuti extra

Contro

  • - Non pervenuti

Commento

Leggere Batman: Cos’è successo al Cavaliere Oscuro? rappresenta un modo di conoscere il mito di Batman in un modo diverso dalla lettura di una delle più complesse e note avventure del Crociato Incappucciato, compresi capitoli storici come Il Ritorno del Cavaliere Oscuro o Anno Uno. L’intento di Gaiman non è portare ulteriore lustro alla dimensione supereroica del personaggio, già patrimonio mondiale, ma dare alla sua umanità, spesso dimenticata e oscurata dal suo incedere sicuro tra la criminalità gothamita, un maggior risalto. E per farlo non si concentra direttamente su Bats, ma lo rende l’oggetto dei ricordi di altri, lo mostra attraverso occhi che lo hanno amato o odiato, non offre un’unica percezione del personaggio ma una varietà di suggestioni e sensibilità che consentono di fare emergere diversamente il carisma e l’essenza di una delle figure simbolo del fumetto supereroico. Gaiman raccoglie il cuore di Batman, sulle corde emotive dei lettori suona una melodia suadente, mai monotona ma che prosegue in un crescendo emotivo che tocca dei punti di incredibile potenza.

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