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Star Wars - L'Alta Repubblica: Fuori dalle Ombre, recensione: caccia ai Nihil

Star Wars - L'Alta Repubblica: Fuori dalle Ombre: la Repubblica sulle tracce dei Nihil in un romanzo poco equilibrato narrativamente.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Star Wars - L'Alta Repubblica: Fuori dalle Ombre, la Repubblica sulle tracce dei Nihil

Con Fuori dalle Ombre il primo complesso arco de L’Alta Repubblica si avvicina ulteriormente alla propria conclusione. Il ricco contesto narrativo di questo capitolo perduto della storia di Star Wars, ambientato decenni prima degli eventi prima de La Minaccia Fantasma, ha consentito ai fan del franchise di scoprire lati precedentemente mai visti della Repubblica Galattica, rivelando anche aspetti dell’Ordine Jedi mai affrontati prima. Scelta interessante, che si è collocata all’interno del Canon, creando quindi una sinergia con la complessa architettura della continuity di Star Wars.

Quanto iniziato con La Luce dei Jedi, scintilla vitale de L’Alta Repubblica, si è dipanato in una narrazione cross-mediale che ha interessato non solamente romanzi, ma anche fumetti, con una serie dedicata, e una produzione dedicata al pubblico più giovane. La volontà era quella di creare un micro-cosmo narrativo fruibile anche da chi si avvicini per la prima volta a Star Wars, dando vita a un universo affascinante e vitale, che i fan del franchise possono comunque riconoscere come parte integrante della galassia di Luke Skywalker e compagni. L’idea di muoversi su diverse direttrici, raccogliendo un pubblico eterogeneo per medium di fruizione e demografica, è un punto a favore de L’Alta Repubblica, una natura dinamica che richiede però una visione precisa di come mantenere questa compartimentalizzazione. Aspetto che in Fuori delle Ombre sembra aver perso in parte la sua rotta.

Star Wars - L'Alta Repubblica: Fuori dalle Ombre, la Repubblica dopo l'attacco di Valo

Dopo gli eventi di Valo, dove la Repubblica in festa è stata duramente colpita dall’attacco dei Nihil, i Jedi si ritrovano non solamente a dover gestire l’escalation bellica contro i misteriosi pirati spaziali guidati da Marchion Ro, ma anche a scontrarsi per la prima volta con la loro apparente fragilità. Considerati guardiani della Repubblica e guerrieri invincibili grazie alla loro affinità con la Forza, i Jedi si sono rivelati tutt’altro che imbattibili durante l’assalto a Valo. La loro eroica difesa dei partecipanti alla Fiera della Repubblica non ha nascosto una fragilità dell’Ordine, eco della sicurezza sin troppo millantata dalla Repubblica, che è stata evidenziata dalla temerarietà dell’attacco dei Nihil. Una presa di coscienza che ha spinto Coruscant a non voler più perdere tempo nel comprendere i Nihil, ma decidendo di muoversi in modo deciso contro questi criminali, che non si limitano più a colpire i mondi periferici dell’Orlo Esterno, ma si spingono sempre più verso il centro della Repubblica.

Al centro di questo rinnovato slancio della Repubblica non possono che esser posti i Jedi. Curiosamente, non sono maestri veterani a esser posti al centro dell’azione, ma si preferisce rendere protagonisti giovani padawan e enfant prodige che hanno superato anzitempo le prove per esser nominati Cavalieri. L’emergenza della guerra con i Nihil potrebbe esser considerato un motivo sufficiente per questo schieramento insolito, ma nella trama imbastita da Justina Ireland la sensazione è che questa decisione non sia frutto di una pianificazione ragionata di un excursus bellico, quanto una scelta concepita in termini di pubblico di riferimento.  La presenza di una componente di protagonisti estremamente giovane, compresa in una fascia tardo-adolescenziale, sembra imporre un radicale cambio di percezione degli eventi, quasi a volersi discostare dallo scenario più ampio de L’Alta Repubblica per concentrarsi su dinamiche personali vicine più al teen drama.

Se nei precedenti romanzi de L’Alta Repubblica era apprezzabile la scelta di mostrare una diversa emotività dei Jedi, profondamente diversa rispetto alla contenuta sensibilità presentata nella Trilogia Prequel, nella storia di Justina Ireland questo principio perde di lucidità, trasformandosi nella scusa per creare una storia di amori adolescenziali che stona all’interno di una trama altrimenti interessante, che coinvolge nomi cari ai fan della saga, costruendo un avvincente ricostruzione di un passato di esplorazione spaziale che non manca di ricordare cicli fumettistici del passato, ora divenuti Legends.

La ricerca dei Nihil e il timore che le loro incursioni siano frutto di una nuova arma capace di controllare l’iperspazio, spinge la Repubblica ad affidare una missione esplorativa a Xylan, rampollo del clan Graf, storica famiglia di prospettori iperspaziali che nei secoli passati hanno tracciato numerose rotte iperspaziali. Ad affiancare questo misterioso e sfuggente miliardario è la giovane Sylvestri, ragazza a capo di un piccolo equipaggio di mercanti, ruolo ereditato alla morte della madre, avvenuta in circostanze non meglio precisate. Dopo esser stata vittima di uno degli attacchi dei Nihil, Syl arriva su Coruscant nella speranza di potere denunciare alle autorità della Repubblica quanto accade nell’Orlo Esterno, ma la sua esperienza con i pirati spaziali la coinvolge in una serie di eventi che la portano a imbarcarsi nell’impresa di Xylan, cui si uniscono anche Vernestra, Imri, Reath e il maestro Cohamc, Jedi incaricati dall’Ordine e dalla Repubblica di investigare sulla spedizione di Graf. A completare questa squadra di esploratori è Jordanna, in rappresentanza del clan di esploratori spaziali San Tekka, vecchia fiamma di Syl.

Un capitolo privo di identità

La ricerca della famigerata arma dei Nihil porta questo gruppo in una desolata porzione di spazio, che riveste un particolare e non meglio precisato interesse per il clan Graf. A spingere Syl ad unirsi a questa missione è il timore che sua madre non sia morta, ma sia stata catturata dai Nihil con uno scopo preciso: farle creare la tanto temuta arma.

I presupposti per un capitolo intrigante de L’Alta Repubblica sono tutti presenti, ma dove Fuori dalle Ombre mostra un’evidente debolezza è nella gestione delle diverse componenti narrative. La scelta di affidare questo romanzo, inserito all’interno di una collana dedicata a un pubblico adulto, a un’autrice nota per la sua produzione young adult si rivela poco illuminata. La Ireland tende a perdere il focus sulle direttrici narrative principali della storia, indulgendo troppo spesso nella descrizione dei drammi amorosi adolescenziali, rendendoli il fulcro della storia. Una visione poco accattivante, che viene imposta al lettore nei momenti sbagliati, spezzando il ritmo di una storia altrimenti avvincente.

Panini pubblica Fuori dalle Ombre mantenendo l’apprezzata identità grafica già ammirata nei precedenti romanzi. Perdonando alcuni refusi e passaggi dalla traduzione poco felice, la lettura è comunque scorrevole e si respira lo spirito di Star Wars, per quanto ben declinato in una diversa atmosfera, perfetta per costruire un presupposto narrativo da cui scaturiranno anche conseguenze future viste nei film. Fuori dalle ombre avrebbe forse dovuto esser inserito all’interno delle pubblicazioni dedicate ai lettori più giovani, maggiormente affini anagraficamente ai protagonisti, mentre questa sua collocazione priva la storia di una natura precisa e riconoscibile, rivelandosi il capitolo meno convincente de L’Alta Repubblica.

Voto Recensione di Star Wars -L'Alta Repubblica: Fuori dalle Ombre



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Inserito nella continuity de L'Alta Repubblica

  • - Presenza di richiami alla saga di Star Wars bene gestita

  • - Caratterizzazione della Repubblica ben gestita

Contro

  • - Tono troppo young adult rispetto ai precedenti capitoli

  • - Mancanza di equilibrio nella narrazione nella parte centrale

Commento

I presupposti per un capitolo intrigante de L’Alta Repubblica sono tutti presenti, ma dove Fuori dalle Ombre mostra un’evidente debolezza è nella gestione delle diverse componenti narrative. La scelta di affidare questo romanzo, inserito all’interno di una collana dedicata a un pubblico adulto, a un’autrice nota per la sua produzione young adult si rivela poco illuminata. La Ireland tende a perdere il focus sulle direttrici narrative principali della storia, indulgendo troppo spesso nella descrizione dei drammi amorosi adolescenziali, rendendoli il fulcro della storia. Una visione poco accattivante, che viene imposta al lettore nei momenti sbagliati, spezzando il ritmo di una storia altrimenti avvincente.

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