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Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn, recensione

Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn, l'inizio delle nuove avventure del giovane Tessiragnatele.

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn, l'inizio delle nuove avventure del giovane Tessiragnatele.

Non potrebbe esserci modo migliore per identificare Miles Morales del titolo scelto da Panini per il primo volume della raccolta della serie dedicata al giovane Spider-Man del Marvel Universe. Straigh out of Brooklyn è un perfetto ritratto del personaggio, che come da tradizione per i Ragni marveliani hanno sempre avuto un forte legame con il territorio in cui operano. Amichevole Spider-Man di quartiere non è una semplice battuta, ma è da sempre uno dei tratti tipici del Tessiragnatele, che viene riconfermato anche dall’atteggiamento di Miles Morales. Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn intende esplicitare questa caratteristica del giovane Miles, che proprio dal suo quartiere ricomincia la sua avventura.

Nato come Spider-Man dell’universo Ultimate, Miles Morales ha ereditato il ruolo di Spider-Man alla morte del primo Arrampicamuri di quell’universo. In seguito alle Secret Wars, gli universi che compongono il multiverso del Marvel Universe sono stati resettati, e Miles è stato accolto su Terra-616, l’universo principale della Casa delle Idee. Un mondo dove è già presente uno Spider-Man, alias il buon vecchio Peter Parker, che non vede nel giovane Miles un ‘doppione’ (d’altronde, per chi ha avuto a che fare con cloni vari…), ma questa convivenza come si tradurrà per i due Tessiragnatele? Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn fa di questi tratti peculiari del giovane Morales la sua scintilla vitale.

Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn, il giovane Tessiragnatele

Se ripensiamo alle origini dello Spider-Man di Peter Parker, agli albori della Marvel e della Silver Age, il timido Parker era il perfetto transfer dell’adolescente americano. Se i Fantastici Quattro si rivolgevano a un target di lettori più adulti, Spider-Man (e gli X-Men poi) volevano rivolgersi a un pubblico di teen agers, interpretandone al meglio le emozioni e il vissuto quotidiano. Nel dare vita al suo Miles Morales, Saladin Ahmed ha ricondotto anche lo Spidey di Brooklyn a questa empatia del Ragno con i suoi lettori. Una sinergia che, come spesso accade nella tradizione marveliana, si fonda sulla centralità dell’aspetto urbano, inteso anche come dinamica sociale. La maggior parte degli eroi della Casa delle Idee opera nella Grande Mela, figure come Daredevil o Luke Cage appartengono agli urban heroes, personaggi che hanno una dimensione più cittadina, lontana dalle grandi avventure cosmiche tipiche di eroi come X-Men o Avengers.

Spider-Man si è sempre mosso in modo agile tra le due direttrici narrative, cosmica e urbana, passando con sicurezza da uno scontro con Doc Ock all’affrontare le Guerre Segrete. Parker ha beneficiato di questa duplicità, sviluppatasi nel corso della sua lunga carriera supereroica, mentre per Miles Morales si potrebbe parlare di un discorso inverso: dal maxi evento di Secret Wars alla nuova vita nella Grande Mela. Eventi sicuramente meno fantascientifici ed epocali, ma forse più in linea con la vita di una adolescente di Brooklyn. Ecco quel ‘straight of’, che potremmo tradurre come un ‘direttamente da’, diventa una dichiarazione di intenti su quali sia la nuova vita dello Spider-Man adolescente, considerabile un mix tra ritorno alle origini dello spirito primordiale del Ragno (un eroe adolescente con problemi da adolescente), ma declinato in una chiave moderna, contemporanea.

Ma come farlo in un mondo in cui esistono due Spider-Man? Giocando proprio sulla diversa età dei due Ragni, ovviamente. Peter Parker è oramai un uomo adulto, ha affrontato decenni scontri, eventi catastrofici e gravi perdite, allontanandosi dal timido adolescente degli esordi. Una maturazione che ha lasciato spazio per uno Spidey adolescente, che divenisse il nuovo alter ego fumettistico per la nuova generazione di teen ager. Non è un caso che Miles Morales non arrivi più dal Queens come Parker, ma da Brooklyn, più multietnico e dinamico. La Grande Mela rimane il teatro delle avventure di Spider-Man, ma non è più un terreno privato, è ora il medesimo playground per entrambi i Ragni, pur se operanti in diversi quartieri. Non è un caso che il confronto non palese tra i due Arrampicamuri passi, dunque, tra frasi pronunciata da avversari e conoscenze comuni che manifestano un certo stupore nel trattare con Miles, ricordandosi quasi in seconda battuta che questo è lo Spider-Man giovane. Nessuno, attenzione, parla di Spider-Man ‘originale’, una raffinatezza narrativa che viene lasciata in alcuni passaggi allo stesso Miles, che si ritrova a dovere convivere con questo scomodo paragone.

Un nuovo Spider-Man per una nuova generazione?

D’altronde, Ahmed decide di dare il via alla sua run con Miles Morales con una storia che mostri sin dal principio l’indole del giovane Miles. Volendo fare un paragone con il suo illustre predecessore, Miles eredita dal Parker ‘adolescente’ un ruolo emotivamente focale, l’essere il transfer della quotidianità dei teen agers attuali, figli di un tempo diverso rispetto a quello in cui Lee tratteggiava il suo Ragno. Morales rappresenta una generazione forse più consapevole rispetto agli adolescenti degli anni ’60, stimolata da una maggior disponibilità di possibilità. Divertente, in tal senso, il siparietto con un Capitan America che fatica a destreggiarsi con la tecnologia, soccorso da una ben più pratico Miles, specchio di una consuetudine nella nostra vita quotidiana.

Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn vede proprio in questa dinamica di contrapposizione generazionale e di ritratto di un adolescente tipo contemporaneo il suo punto di forza. Una gestione ottima da parte di Ahmed, che pur forzando in alcuni passaggi questo meccanismo, riesce a coinvolgere il lettore nella vita di Miles. Non solamente i lettori più giovani, ma anche coloro che hanno una lunga esperienza nel Marvel Universe, che, pur riconoscendo alcuni espedienti narrativi che strizzano l’occhio alla lettura young adult, rivedono in Morales l’essenza di Spider-Man e del mondo supereroico marveliano. Complice la verve grafica di un ispirato Javier Garron, che ben interpreta lo spirito adolescente dei personaggi con una narrazione visiva che enfatizza la storia divertente di Ahmed, con situazioni ironiche che raccontano una quotidianità spontanea, pronta a lasciar spazio alla più energetica vita supereoica di Miles.

Panini confeziona Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn con la tradizionale cura, offrendo ai lettori un ottimo entry point all’interno della vita del giovane Arrampicamuri. Una lettura familiare, capace di affascinare i vecchi conoscitori del Marvel Universe e ammaliare che muovono i primi passi in questo mirabolante universo.

Voto Recensione di Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Entry point ideale per la continuity di Miles Morales

  • - Perfetto equilibrio tra vita privata e supereroe

  • - Narrazione scorrevole e divertente

Contro

  • - Può non convincere pienamente lettori adulti

Commento

Miles Morales: Spider-Man 1 - Straight out of Brooklyn vede proprio in questa dinamica di contrapposizione generazionale e di ritratto di un adolescente tipo contemporaneo il suo punto di forza. Una gestione ottima da parte di Ahmed, che pur forzando in alcuni passaggi questo meccanismo, riesce a coinvolgere il lettore nella vita di Miles. Non solamente i lettori più giovani, ma anche coloro che hanno una lunga esperienza nel Marvel Universe, che, pur riconoscendo alcuni espedienti narrativi che strizzano l’occhio alla lettura young adult, rivedono in Morales l’essenza di Spider-Man e del mondo supereroico marveliano.

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