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Ritagli di Giornale, recensione: una toccante fiaba contemporanea

Ritagli di Giornale, edito da Ottocervo, è il graphic novel d'esordio di Rocco Casulli: una delicata fiaba contemporanea.

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a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Ritagli di Giornale: la toccante fiaba contemporanea di Rocco Casulli, al suo graphic novel d'esordio pubblicato da Ottocervo.

Vivere la vita per procura una notizia alla volta, giorno dopo giorno, nella confortevole solitudine sicura e priva di pericoli della propria casa. Così ha trascorso la sua intera esistenza Diana, l’anziana protagonista di Ritagli di Giornale, graphic novel d’esordio di Rocco Casulli per Ottocervo. Con un tocco gentile e poetico, Ritagli di Giornale entra in punta di piedi nella vita quotidiana, mostrando come basti poco per mutare la percezione delle nostre sicurezze, di una tranquilla routine e di ciò che vediamo negli altri. Una fiaba contemporanea e quotidiana, che parla di solitudine e fragilità con grazia e delicatezza.

Guardare con gli occhi degli altri: Ritagli di Giornale

Chiusa in casa per più di sessant'anni, Diana si è costruita il suo piccolo microcosmo fatto di una confortevole routine di cui è componente essenziale il giornale che riceve ogni giorno. È attraverso il quotidiano che Diana apprende le notizie su ciò che avviene “all'esterno” e, quelle più degne di nota, si guadagnano il proprio posto sulla parete: ritagli di giornale incorniciati come finestre sul mondo che vi è fuori. La routine dell’anziana signora viene spezzata il giorno in cui non le viene consegnato il giornale, gettandola nel panico. Cosa fare? Come entrare in possesso di questo prezioso tassello che completa le sue giornate? Diana prende una decisione che la spaventa, ma che sente necessaria: uscire di casa, nel mondo esterno popolato da pericoli e persone con cui non vuole avere niente a che fare, per trovare il quotidiano ad ogni costo. Ma un incontro fortuito con un giovane che la aiuterà nella sua impresa, le farà cambiare idea su molte cose...

È questo Ritagli di Giornale: una trama semplice come può esserlo la quotidianità delle persone (seppur “al limite” come nel caso di Diana), ma solo sulla superficie. Stratificati tra le bellissime immagini acquerellate di Rocco Casulli, vi sono livelli di significato profondi che, ad ogni pagina, si impigliano tra le pieghe dell’anima e non la lasciano più. In pochi balloon e tante, poetiche immagini, Casulli ci parla di solitudine; di dolori mai sopiti e di nuove, cocenti delusioni; di colpe e rimorsi, di quelli che ci fanno sentire profondamente sbagliati e ci allontanano dagli altri. Ritagli di Giornale è però prezioso soprattutto perché racconta, attraverso una narrazione genuina ambientata tra le strade del nostro paese, dell’importanza di “rischiare”: vivere, sbagliare, inciampare nelle vite di altre persone anche se inizialmente non era previsto, condividere con loro esperienze e sentimenti, ma non rinunciare mai a toccare direttamente con le nostre mani l’esistenza vera.

E per quanto la vita della protagonista possa sembrare “estrema” (non uscire mai di casa per lunghi anni, non parlare con nessuno, guardare il mondo solo attraverso gli occhi degli altri, in questo caso i redattori di un giornale), la sentiamo vicina, “nostra”: se ci pensiamo bene, quella di più o meno chiunque è una routine quotidiana fatta di alcune piccolissime cose che ci mantengono stabili e ci danno sicurezza, e la maggior parte di noi fa in modo di mantenerla, la accudisce e cerca di evitare che deragli verso altre, inattese direzioni. Per questo Ritagli di Giornale parla col cuore e al nostro cuore: se non usciamo anche solo per pochi istanti dal nostro recinto sicuro, non sapremo mai quanto di bello c’è fuori e nelle altre persone o, al contrario, quanto esse possano avere un disperato bisogno del nostro aiuto. Possiede in questo una particolare forza, Ritagli di Giornale, quando ci mostra cosa può fare Diana, vecchina sola e anche piuttosto misantropa, per qualcuno che cova nel profondo un dolore accecante. Chissà cosa potremmo fare noi per gli altri se facessimo quel passettino oltre le nostre sicurezze!

Come una tela

Semplice, dicevamo, ma mai lineare. Ritagli di Giornale si compone effettivamente di tanti piccoli ritagli nella vita di Diana, fatti di digressioni nei suoi ricordi: l’anziana protagonista torna alle sue memorie, a ciò che l’ha spinta a isolarsi per così tanto tempo, piccoli pezzi che ricompone per scoprire finalmente le sue vere paure e affrontarle. Che poi è un po’ ciò che si fa talvolta anche nella psicoterapia: risalire all'origine del proprio dolore, ripercorrere i propri passi all'indietro fino ad arrivare all'evento scatenante da cui si è generato tutto. E Rocco Casulli riesce nel suo graphic novel a usare proprio la delicatezza necessaria a una persona fragile e in frantumi, tenuti insieme da quattro mura e un quotidiano.

Una sensibilità che si riflette anche sulle tavole di Ritagli di Giornale che, contro ogni aspettativa è, ricordiamolo, un’opera d’esordio. In esse c’è uno stile che ricorda i “cartoon d’autore”: la dinamicità delle figure dà la sensazione che esse possano muoversi da un momento all'altro con delle bellissime animazioni. I colori sono acquerellati, dai contorni più labili nelle sequenze flashback di Diana, ma in generale danno la sensazione di stare osservando illustrazioni dipinte su tela. Una sorta di “effetto ottico” che l’autore riesce a creare abilmente e che si infrange al tocco con la carta delle pagine (pur perfetta nella sua leggera ruvidità per questo tipo di illustrazioni), poiché non è la tela che ci si aspetterebbe di sentire sotto le dita guardando queste bellissime immagini.

Inoltre, come per il volume di Blue Skin di Gitrop di cui vi avevamo parlato recentemente, anche nel caso di Ritagli di Giornale Ottocervo ha adottato un'impaginazione brossurata con alette, che risulta gradevole e pratica. In definitiva, quella contenuta in questa fiaba contemporanea è una narrazione che affida tutto alle immagini: come accennato, i balloon sono in numero esiguo, giusto quelli funzionali ai dialoghi, ma a ben vedere non ne sarebbero serviti molti di più. Casulli sa come emozionare il lettore con i suoi acquerelli e sa che la fragilità e la solitudine, probabilmente, non hanno bisogno di troppe parole, quanto di quel coraggio che si può trovare nei gesti degli altri e in quelli che noi possiamo offrire ad essi.

Voto Recensione di Ritagli di Giornale



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Una narrazione fatta con grazia e sensibilità...

  • - ...che sa parlare di solitudine, fragilità e rimorso con delicatezza;

  • - Una fiaba contemporanea e preziosa;

  • - Acquerelli che riflettono la poetica del racconto...

  • - ...e danno l'illusione di poter toccare con mano una tela

Contro

  • - Nessuna nota da segnalare

Commento

È questo Ritagli di Giornale: una trama semplice come può esserlo la quotidianità delle persone (seppur “al limite” come nel caso di Diana), ma solo sulla superficie. Stratificati tra le bellissime immagini acquerellate di Rocco Casulli, vi sono livelli di significato profondi che, ad ogni pagina, si impigliano tra le pieghe dell’anima e non la lasciano più. In pochi balloon e tante, poetiche immagini, Casulli ci parla di solitudine; di dolori mai sopiti e di nuove, cocenti delusioni; di colpe e rimorsi, di quelli che ci fanno sentire profondamente sbagliati e ci allontanano dagli altri. Ritagli di Giornale è però prezioso soprattutto perché racconta, attraverso una narrazione genuina ambientata tra le strade del nostro paese, dell’importanza di “rischiare”: vivere, sbagliare, inciampare nelle vite di altre persone anche se inizialmente non era previsto, condividere con loro esperienze e sentimenti, ma non rinunciare mai a toccare direttamente con le nostre mani l’esistenza vera.

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