Immagine di Salomè - Liberaci dal Bene, recensione: fantasy e folk-horror con umorismo
Cultura Pop

Salomè - Liberaci dal Bene, recensione: fantasy e folk-horror con umorismo

Salomè - Liberaci dal Bene: fumetto di Emanuele Caponera giunto con Edizioni BD in volume cartaceo, presentato a Lucca Comics and Games 2022.

Avatar di Rossana Barbagallo

a cura di Rossana Barbagallo

In sintesi

Salomè - Liberaci dal Bene di Emanuele Caponera, il fumetto edito da Edizioni BD giunto su carta dopo l'esordio come webcomic su TacoToon.

Sperimentare e unire fantasy, horror e umorismo? Salomè – Liberaci dal Bene è un titolo d’esordio che dimostra come ciò sia possibile con naturalezza e immediatezza, attingendo semplicemente all’ironia o al folklore nostrani. Lo sa Emanuele Caponera che, dopo aver debuttato sulla piattaforma digitale TacoToon con il suo fumetto, giunge quest’anno alla pubblicazione cartacea dell’opera e dimostra di possedere un talento schietto e genuino, piccola rarità nel mondo fumettistico. Abbiamo letto Salomè – Liberaci dal Bene ed ecco qual è la nostra opinione sul fumetto fantasy-horror di Caponera.

Fantasy e folk-horror? Sì, ma con ironia

Un villaggio medievale timoroso di ciò che avviene nell’oscurità della foresta? Check. Streghe dedite a magia nera, rituali e sacrifici umani volti a evocare il demonio? Check. Creature misteriose dai poteri sovrannaturali in un’ambientazione fantasy dai toni surreali? Check. Salomè – Liberaci dal Bene fa suoi i topoi del folk-horror, attraverso una trama calata nel 1300 in un antico villaggio italiano, ma ne sovverte la struttura portante inserendo un elemento di disturbo che si rivela essere la chiave di volta del fumetto. La protagonista, Salomè. Sfacciatamente sensuale, provocatoria, noncurante, sboccata. Una giovane antieroina sui generis con accento laziale e la risposta sempre pronta per tutti: un personaggio rozzo e schietto che si ama fin da subito, in mezzo a tanti manierismi del linguaggio che spesso addobbano i fumetti in maniera artificiosa.

L’umorismo DOP di Salomè – Liberaci dal Bene si deve al suo stesso autore, laziale d’origini, attivo su Instagram con strisce e vignette che fin da quando il fumetto non era ancora stato pubblicato come webcomic, lasciavano già intendere la direzione che avrebbe intrapreso l’opera. Come dichiarato dallo stesso Emanuele Caponera, Salomè è in un certo senso la rappresentazione della sua versione femminile, licenziosa e lasciva. Su questo punto ci permettiamo di fare una cosiderazione: se molti autori decidessero di raccontare e disegnare i loro lati nascosti e schietti, i fumetti che realizzano sarebbero più genuini, istintivi e meno affettati, proprio come Salomè – Liberaci dal Bene. Una protagonista che vediamo inserita in un contesto che non le appartiene, intenta a compiere malefatte con riluttanza, spinta da alcune malvagie streghe con le quali ha stretto un patto blasfemo malgrado tutto. Ha un vestito rosa a balze nere e le Converse, manda a quel paese il demonio stesso, non teme di sedurre e portarsi a letto gli uomini che lei desidera. Insomma: una tipa con un bel caratterino ma che sa cosa vuole e che, oltre a sovvertire i “canoni” del genere fantasy-horror con le sue battute pungenti, si presta ad essere anche una potenziale, nuova eroina in grado di spiccare tra le altre.

Se da una parte Salomè si colloca entro una cornice oscura, violenta e spaventosa che cozza con la sua figura e la costringe a una vita che non desidera, dall’altra la giovane protagonista catalizza l’attenzione su di sé con una grande forza d’animo, ma soprattutto con un sarcasmo dal tipico sapore italico. In Salomè – Liberaci dal Bene c’è quall’attitudine tutta nostrana di prendere con amara ironia e arguzia anche le situazioni più avverse: non le manda a dire a chi la sfrutta nonostante sia incatenata al suo demoniaco ruolo e controbatte sempre con molta franchezza a chi non le va a genio, anche con battute stereotipate ma estremamente efficaci. Salomè sembra essere insomma una sorta di diva molto sboccata della commedia all’italiana, inserita in un contesto folk-horror à la The Witch: geniale. Ci piace.

Salomè – Liberaci dal Bene e quel suo essere “sporco”

Rossi e neri dal carattere grezzo si contendono gli spazi delle tavole, dando a Salomè – Liberaci dal Bene un temperamento diabolico, spesso misterioso, nel complesso molto “sporco” ma genuino. È sicuramente il nero il colore protagonista di questo fumetto, che dà forma alla chioma ribelle di Salomè e a creature oscure e spaventose, figlie della foresta o esseri demoniaci. Non c’è dubbio che tutto concorra a creare una specifica atmosfera carica di malvagità, in cui risulta evidente una certa influenza di classici come Berserk o Dylan Dog. Un insieme aspro e duro, come l’aura di antico, affascinante folklore che Emanuele Caponera ha creato attorno alla trama, ideando personaggi e storie che sembrano arrivare direttamente da vecchi racconti nostrani, credenze, leggende, superstizioni. Qualcosa raramente riscontrabile in un fumetto italiano, che acquisisce così ancor di più una sorta di ricca autenticità, ma che in questo primo volume è forse sottolineato troppo poco: sarebbe stato maggiormente coraggioso se si fosse sperimentato con più insistenza con il folklore e l’orrore.

Salomè – Liberaci dal Bene è un fumetto dal tratto decisamente sporco, ma anche la sua personalità non è da meno: nelle sue scene di sesso o di mera nudità, i turpiloqui di Salomè, le decapitazioni varie ed eventuali. Il fumetto di Caponera è tutto fuorchè tendente alla moderazione e alla discrezione, ed è genuino e divertente proprio per questo. La percezione di una scrittura istintiva e salace è percepibile e apprezzata, così come lo è lo stile marcato, dark, graffiato delle illustrazioni, che giocano spesso con le citazioni, generando un inconscio sovvertimento di immagini e idee sempre molto caustico, audace.

Con il nuovo volume di Salomè – Liberaci dal Bene già preannunciato dallo stesso Emanuele Caponera, di cui tuttavia non si conosce ancora un’eventuale finestra d’uscita, l’augurio è che l’autenticià, lo spirito umoristico declinato nell’ambientazione folk-horror, la schiettezza del linguaggio, non vengano meno. Lasciamo infatti Salomè con vicende dal finale aperto, che richiederanno sicuramente una sua presa di posizione in una direzione o nell’altra, tuttavia la speranza è che l’autore non abbandoni questa cifra stilistica per dirigersi verso toni eccessivamente epici e “calcolati”. Che l’istintività e l’arguzia non lascino mai Salomè!

Voto Recensione di Salomè - Liberaci dal Bene



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Oscure e affascinanti tinte fantasy e folk-horror...

  • - ...ma con un umorismo tutto nostrano estremamente divertente;

  • - Una protagonista seducente e sboccata, una nuova antieroina;

  • - Un segno "sporco" e dark che si adatta al genere

Contro

  • - Sarebbe stato maggiormente coraggioso insistere sugli elementi folk

Commento

Se da una parte Salomè si colloca entro una cornice oscura, violenta e spaventosa che cozza con la sua figura e la costringe a una vita che non desidera, dall’altra la giovane protagonista catalizza l’attenzione su di sé con una grande forza d’animo, ma soprattutto con un sarcasmo dal tipico sapore italico. In Salomè – Liberaci dal Bene c’è quall’attitudine tutta nostrana di prendere con amara ironia e arguzia anche le situazioni più avverse: non le manda a dire a chi la sfrutta nonostante sia incatenata al suo demoniaco ruolo e controbatte sempre con molta franchezza a chi non le va a genio, anche con battute stereotipate ma estremamente efficaci. Salomè sembra essere insomma una sorta di diva molto sboccata della commedia all’italiana, inserita in un contesto folk-horror à la The Witch: geniale. Ci piace.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Salomè - Liberaci dal Bene

Salomè - Liberaci dal Bene