Star Trek Picard: cosa si aspettano i fan?

Cosa possiamo aspettarci da Star Trek: Picard? Lo abbiamo chiesto ad alcuni fan eccellenti dell'universo futuro creato da Gene Roddenberry

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a cura di Manuel Enrico

L’arrivo di Picard, la nuova serie di Star Trek, è uno degli eventi televisivi più attesi di questo inizio 2020. Le nuove avventure del personaggio interpretato da Patrick Stewart prenderanno il via ufficialmente il 24 gennaio, quando con cadenza settimanale su Amazon Prime Video assisteremo alla misteriosa missione che sembra esser al centro di questa prima stagione di Star Trek: Picard.

Le aspettative per la nuova serie di Star Trek sono decisamente alte, e spesso si accompagnano anche ai timori dei trekkie più intransigenti, scottati dalla delusione del nuovo corso cinematografico di Star Trek o dalla recente Star Trek Discovery.

Dopo avere visto i primi episodi di Star Trek: Picard in anteprima, abbiamo voluto sondare il terreno per scoprire cosa si aspettano da questa nuova avventura del capitano Picard a i fan più duri e puri di Star Trek.

https://youtu.be/QvKBeOKvblI

Abbiamo quindi chiesto a disegnatori, sceneggiatori e appassionati integerrimi della creatura di Gene Roddenberry di confidarci le loro impressioni, tra speranze e dubbi su cosa vedremo dal 24 gennaio su Amazon Prime Video ed abbiamo collezionato delle illustrazioni realizzate in esclusiva per Cultura POP della loro rappresentazione di Picard!

SERGIO GIARDO

Appassionato di Star Trek da sempre, Sergio Giardo è un apprezzato disegnatore della Sergio Bonelli Editore, attualmente copertinista di Nathan Never, serie fantascientifica di punta della casa editrice milanese. Tra le sue molteplici attività, Sergio è anche autore del romanzo di fantascienza Roy Rocket- Oltre l’infinito, rivolto ai giovani lettori. Recentemente ha realizzato il volume Stazione Spazionale Internazione, pubblicazione che ha unito Sergio Bonelli Editore, Agenzia Spaziale Italiana (A.S.I.) e Agenzia Spaziale Europea (E.S.A.), in cui Nathan Never incontra il nostro astronauta Luca Parmitano.

Personalmente ho amato molto The Next Generation nella sua incarnazione televisiva e, per contro, sono rimasto indifferente ai vari episodi cinematografici successivi. Considero "All good Things", uno dei migliori finali di sempre, per una serie tv. Purtroppo ho rivisto di recente qualche episodio di TNG e, devo dire, con rammarico, che secondo me è invecchiata male, non è stata capace di superare le barriere del tempo mantenendo intatto il suo fascino. Comunque i trailer di Picard promettono bene, c'è forse un po' troppo "effetto nostalgia", ma di questi tempi ho paura che non se ne possa fare a meno.

 

Ho fiducia nella volontà e nella capacità degli autori e di Sir Patrick Stewart di esplorare gli aspetti di questo iconico personaggio secondo una sensibilità attuale, sfruttando le caratteristiche di una buona fantascienza che, attraverso le sue visioni, sappia raccontarci qualcosa di noi stessi e della nostra società, facendoci riflettere. Mi aspetto che Picard non sia una mera operazione nostalgia, ma sia capace di cogliere l'essenza dello spirito trekkiano: osare, andare in territori inesplorati, offrendoci una nuova visione e un emozionante viaggio in compagnia di un vecchio amico per il quale avremo sempre ammirazione e rispetto.

 

ANTONIO PALAZZO

Una delle massime autorità di Star Trek italiane, Antonio è uno degli amministratori del gruppo Facebook, STAR TREK UNIVERSE ITALIA, che ospita una delle più attive community di trekkies italiana. Presente a manifestazioni italiane per far conoscere l’universo futuro di Star Trek, Antonio è un volto noto tra gli appassionati di Star Trek per la sua competenza e la sua passione per la galassia futura creata da Roddenberry

Dopo la cancellazione di ENTERPRISE e il flop di STAR TREK: LA NEMESI (film del 2002), la saga sembrava essere arrivata al capolinea, non arrivavano più notizie di nuove produzioni. Fortunatamente nel 2009, dopo sette anni di assenza, approda sul grande schermo: STAR TREK: IL FUTURO HA INIZIO. Il primo dei tre Film, ambientato in una linea temporale alternativa, dove si raccontano le avventure dell'Enterprise e dei personaggi della serie Classica. Nel 2017 arriva anche una nuova serie tv trasmessa da Netflix, STAR TREK: DISCOVERY. Queste nuove produzioni hanno diviso i fans, la nuova linea temporale raccontata nei film, non aveva convinto i fans, come la serie trasmessa da Netflix ha deluso le aspettative di molti, ma amata da altri. Una cosa è certa, dopo anni di assenza, STAR TREK, sta rivivendo ancora un momento d'oro, in arrivo, serie animate e altre serie tv. Annunciata una serie dedicata alla SEZIONE 31 ma non solo, il 23 Gennaio debutterà negli USA e il 24 su Amazon video nel resto del mondo STAR TREK: PICARD.

Quali saranno le attese per questa nuova serie? Sicuramente chi si aspetta che la serie sarà un sequiel di STAR TREK: THE NEXT GENERATION, rimarrà deluso perché non sarà così. Dalle notizie che arrivano dall'America, Jean Luc Picard, non solo non sarà più capitano, ma non sarà nemmeno nella Flotta Stellare. Non si conoscono particolari sulla trama, ma nel cast ci saranno alcuni personaggi storici di STAR TREK: THE NEXT GENERATION, come Deanna Troi (Marina Sirtis), William Riker (Jonathan Frakes), Data (Brent Spiner). Molta curiosità c'è sul personaggio di Data, abbiamo visto l'androide esplodere nel Film del 2002, come sarà giustificata la sua presenza nello show? Ma non solo, nella serie vedremo anche l'ex Borg Sette di Nove (Jeri Ryan), uno dei personaggi più amati di STAR TREK: VOYAGER. Come interagira' questo personaggio con Picard? Le aspettative per la nuova serie sono alte, ma ci sono tutti i presupposti per essere un successo, si sa, noi Trekkers siamo molto esigenti. Non ci resta che attendere.

 

ADRIANO BARONE

Romanziere, sceneggiatore per cinema e fumetti, Adriano Barone è un profondo conoscitore non solo di Star Trek, ma anche del mondo delle serie TV. L’aspettativa di Adriano è più cauta, con una certa attenzione a quanto già annunciato su alcuni aspetti

Cosa mi aspetto dalla nuova serie dedicata a Picard? Di essere profondamente deluso. Sono già state fatte dichiarazioni relative al fatto che la Federazione sarà presentata come "isolazionista", quindi come metafora dell'attuale America trumpiana. In poche parole, per attualizzare un'IP, questa viene snaturata nella sua natura più profonda, cioè quella di essere una delle pochissime serie di fantascienza che propone una versione ottimista (ma non ingenua) del futuro. Se togli la speranza e la fiducia nell'umanità in Star Trek, hai una generica space opera distopica. Non certo Star Trek.

LOLA AIRAGHI

Disegnatrice ed illustratrice, in forza alla Sergio Bonelli Editore. Ha lavorato su Legs Weaver, Dylan Dog, Brendon, Morgan Lost e Zagor. Lola è una grande fan di Star Trek: The Next Generation, e non nasconde di avere un altro personaggio caro oltre al Capitano Picard

Il Picard contadino spero lo utilizzino velocemente, mi annoiavano gli episodi ‘bucolici’ riguardanti la sua origine terrena. Vorrei ritrovare il linguaggio che utilizzavano, pacato e poco rumoroso. La filosofia dell’ascolto, nel rimanere fiduciosi che ognuno può avere la sua visione e può essere determinante per la salvezza dell’altro. Se c’è Picard, non può mancare Data, sperando non diventi un tributo a Prometheus. Vorrei concludere ogni episodio con la fiducia che lassù è una meravigliosa avventura da scoprire di puntata in puntata. Infine, spero, che Q sarà svelato!

LUIGI ‘ BIGIO’ CECCHI

Scrittore, autore dei wecomic The Author, Dizzit e Newt & Bobo. Appassionato del mondo di Star Trek, Bigio ci ha fornito la sua visione di Star Trek, svelando le sue aspettative sulla futura serie Picard

Sono un "trekker" di lunga data, ma non mi ritengo un "fan" di Star Trek. Ho visto e apprezzato quasi tutte le serie, e credo di essermi entusiasmato alla visione di ogni film della saga, persino di Star Trek V e degli ultimi reboot. Mi è piaciuta molto anche Discovery. Non sono uno su cui fa effetto il trucco della nostalgia, né uno a cui disturba che narrazione, regia, prostetica ed effetti si aggiornino. Non sono uno che balza sulla sedia se rivede Sette di Nove in un fotogramma, ma nemmeno uno che si lamenta perché ci sono tanti rimandi al passato. A me Star Trek piace da sempre perché risponde ad un’idea di fantascienza futuribile, nobile eppure incredibilmente attuale, quella che ho imparato ad apprezzare da piccolo con Asimov, Lem e Bradbury. Mi piace che non sia una fantascienza fine a se stessa, che riesca a parlare dell’umanità e dei nostri tempi ad un pubblico ampio senza rinunciare ad essere mezzo di evasione. Questo quindi mi aspetto dalla nuova serie di Picard: che come Star Trek fa sempre, mi diverta, ma anche che mi inviti a riflettere. Sono certo che non mi deluderanno. Picard la sa lunga.

ANDREA ARTUSI

Disegnatore e sceneggiatore, innovatore della lavorazioni del mondo dei fumetti con uno sguardo attento alle nuove tecnologie, direttore creativo della crowdfunding agency InGoal, speaker radiofonico e divulgatore della pop culture con il suo programma Avamposto 31, Andrea Artusi non ha mai negato il suo profondo amore per Star Trek. Oltre a raccontarci cosa si aspetta dalla nuova serie, ci ha regalato anche un bellissimo omaggio di Picard.

Il fumetto italiano di genere fantascientifico deve molto a Picard. In pochi forse si sono accorti che sulle pagine di Nathan Never, la testata della Sergio Bonelli Editore che si può a tutti gli effetti considerare lo spartiacque nella diffusione a livello popolare di questo tipo di narrazione, la sua presenza sia discreta ma costante. I misteriosi esseri che arrivano dal futuro e che tanto condizionano la continuity del personaggio sono modellati sulle fattezze, sull’abbigliamento e sui modi dell’equipaggio della Enterprise-E. Per questo per chi, come me, quel momento dell’industria delle strisce disegnate l’ha vissuto di persona pensare a Picard è come riferirsi a un caposaldo della science fiction. Per dirla simpaticamente alla ‘Big Bang Theory’ alla fatidica domanda “Kirk o Picard?” dopo un breve attimo di riflessione la riposta é sicuramente Picard.

In quei tratti severi e spesso tormentati c’è l’età adulta di questo tipo di intrattenimento che apre a un mondo di approfondimento della psicologia umana spinta verso i confini di mondi inesplorati e galassie lontane piene di contraddizioni da risolvere e dilemmi morali ed etici a cui dare risposta. Mi aspetto questo e molto altro da questa serie, ovviamente per arrivare dove nessun uomo è mai giunto prima.

LORIS CANTARELLI

Direttore editoriale dello storico mensile Fumo di China, appassionato di fantascienza e cultura pop, Loris Cantarelli è una figura apprezzata per il suo occhio critico e attento ai dettagli. Poteva il ritorno di Picard lasciarlo indifferente?

Il carisma di Patrick Stewart non può che suscitare curiosità su come gestirà il ritorno del suo personaggio forse più carismatico, così come vedere la reinvenzione del nuovo mondo di Star Trek dopo The Next Generation. Credo che l’impostazione sarà quella di un’inevitabile aggiornamento produttivo, che guarderà al mondo di oggi perfino dal punto di vista meta-narrativo... come sembra ormai la regola, anche per ragioni commerciali e di marketing per farsi strada fra le mille offerte contemporanee.

Personalmente sono sempre stato intrigato dalle figure dei vecchi eroi che tornano in pista, dai classici sequel dei Moschettieri a film come Robin e Marian... e del resto non credo un caso che per lo stesso Stewart l’esperienza di Logan nella saga degli X-Men sia stata fondamentale a scegliere di tornare come Picard. Quindi, anche se non posso definirmi un fan all’ultimo stadio del franchise di Gene Roddenberry, la voglia di saperne di più è decisamente superiore alla norma

DAVIDE LA ROSA

Sceneggiatore di fumetti, apprezzato per la sua vena ironica e appassionato di Star Trek, specialmente della prima storica serie. Le sue aspettative su Picard sembrano essere più una sfida al capitano francesce che un bentornato!

Ci siamo, a breve arriva “Star Trek Picard”. Chi vi scrive (io) è un trekker della peggior specie (ovvero quelli che amano solo la serie classica e tollerano qualcosina, qua e là, di quelle nuove). Il mio personaggio preferito in assoluto è McCoy e, sempre per me, esiste un solo capitano: Kirk. Ma siamo qui per parlare di Jean-Luc. Per ora sappiamo poco di quello che andremo a vedere, i vari trailer rilasciati erano molto furbi, pieni di fan service che fanno sobbalzare i fan (quando non sai cosa raccontare tu, nel dubbio, buttaci un po’ di fan service. Il fan service è come la bomba fumogena dei ninja). Comunque, tornando ai trailer, abbiamo visto 7di9; i borg; Data (o magari era Lore o B4); Numero 1 e il consigliere Troi… ah, già, poi c’è la vigna (quella dannata vigna, figlia di uno degli episodi più brutti di TNG). Ma non ci racconta molto altro, quel trailer. Ah, no aspettate, a un certo punto si vede un elfo con quella che sembra essere una spada+3. Immagino (anzi spero) che quello non sia un elfo ma un vulcaniano (non si capisce cosa ci faccia un vulcaniano con la spada ma ok) però, guardatelo bene, sembra un elfo.

Comunque a me Picard, come capitano non è mai piaciuto. Mai. Mi ha sempre dato sui nervi, non fa mai NULLA. Sì, sì, lo so cosa state mormorando in questo momento: “Lui è un diplomatico”. Però dai, siate oggettivi, non fa altro che bere earl gray; dire “Attivazione”; chiedere consiglio ad altre otto persone e poi dire “Ok, procedete”. Qualunque cosa gli dicano lui risponde: “Ok, procedete”. L’unica volta che avrebbe potuto fare qualcosa, quando è in mano ai Borg, non fa nulla e (anche un po’ a causa sua) succede quello che succede in quel di Wolf 359. Per non parlare di quando poteva distruggere tutti i borg, infettandone uno, e lui si rifiuta (condannando così miliardi di essei viventi a vivere come zombi meccanici). In pratica Picard. è un capitano senza spina dorsale. Cosa mi aspetto da questa serie? Che Picard faccia un viaggio nel quadrante alfa, in cerca della sua spina dorsale perduta.

SILVIA CALIFANO

Disegnatice internazionale, con collaborazioni che passano dalla Sergio Bonelli Editore e arrivano alla IDW Publishing. Proprio per la casa editrice d’oltreoceano, Silvia sta lavorando su una serie a fumetti di Star Trek, legata al periodo della prima serie televisiva. Non nasconde però il suo affetto per Picard, che ha splendidamente omaggiato per Tom’s Hardware

Se dallo spazio profondo spuntasse una creatura eterna, onnipotente e onnisciente, in vena di valutare l’operato della razza umana alla luce delle sue imprese e della sua storia,  probabilmente la maggior parte di noi crollerebbe su un fianco, irrigidita e in apnea, sperando di passare per morta e scamparla così. Ma non Picard di fronte al giudice Q. La fede incrollabile nella capacità degli umani di resistere agli istinti più bassi, alla natura aggressiva, alla sete di possesso e di migliorare attraverso l’esplorazione dello spazio e dello scibile è ferrea. Con burbera ostinazione la sua dimostrazione si trasformerà nel lungo viaggio dell’Enterprise attraverso tutti i conflitti, bellici ma non solo, i vizi e le debolezze alieni ma sempre umanissimi con un’inarrivabile capacità di riflettere su noi stessi e di raccontarci. Un equilibrio delicato tra le storture che l’equipaggio affronta e la visione ottimista delle potenzialità dell’animo umano, incarnata nello Starfleet, la promessa di Roddenberry per il futuro: non saremo mai perfetti, ma capiremo il valore dell’aspirazione al bene, uniti in una grande Federazione.

Picard torna nel 2020 e lo Starfleet sembra a pezzi. Specchio della persa fiducia nel governo palpabile soprattutto negli States, Star Trek sembra voler tornare a osservare criticamente i tempi, ma lo fa minando il suo spirito più profondo e quella promessa che lo ha reso quasi indispensabile per tanti fan.Quello che mi aspetto è di non avere un ennesimo eroe solo contro tutti, ma di poter tornare a sognare un’umanità eroica.

Se siete amanti del capitano Picard, potere dimostrarlo mettendo in mostra nelle vostre librerie questo stupendo busto da collezione del capitano!