Asustor Flashstor 6, NAS con SSD M.2, chi dovrebbe acquistarlo ? | Test & Recensione

Asustor Flashstor 6 è un NAS potenzialmente molto veloce, grazie infatti alla possibilità di poter installare fino ad un massimo di sei unità M.2.

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a cura di Andrea Ferrario

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A volte non è sufficiente desiderare un NAS con tanto spazio di archiviazione, o con una configurazione RAID in grado di far dormire sonni tranquilli, qualsiasi cosa possa accadere. A volte si sente la necessità di poter accedere a quei dati con una velocità di trasferimento molto elevata. Può accadere quando, ad esempio, si vuole utilizzare il NAS per un trasferimento di file multimediali molto impegnati, come contenuti 4K (o anche risoluzione superiore) con un bitrate molto alto, che comporta un trasferimento di centinaia di megabyte al secondo. O ancora si vuole lavorare in tempo reale direttamente sul NAS, ad esempio con progetti multimediali. In queste situazioni è possibile che un NAS classico, quindi dotato di hard disk meccanici, non sia sufficiente, poiché la velocità di trasferimento dati dei dischi, seppur più alta rispetto al passato, risulta ancora limitata.

Per ovviare a questi problemi molti NAS moderni utilizzano piattaforme hardware più potenti rispetto al passato, anche se ancora anni luce indietro rispetto l’attuale stato evolutivo dei SoC. E spesso si aggiunge un SSD, solitamente sotto forma di modulo M.2, con lo scopo di comportarsi come una cache, cioè un supporto a cui si accede più spesso o come primo elemento di memorizzazione, per poi lasciare che i dati stessi vengano copiati nei dischi tradizionali, senza tuttavia rallentare le operazioni.

Il meglio che si può desiderare oggi è invece un NAS totalmente basato su SSD, come Flashstor 6, che permette di montare fino a sei moduli M.2. È basato su una piattaforma Intel Celeron N5105, un quad-core abbinato a 4 GB di memoria RAM, che oggi possiamo considerare lo standard per i modelli di NAS di fascia medio / alta, è dotato di due porte Ethernet da 2.5 Gigabit, essenziali su un modello di questo tipo che fa della velocità di trasferimento il suo cavallo di battaglia, e ha due porte USB in versione 3.2, sempre per lo stesso motivo.

È interessante vedere come Flashstor 6 non sembri affatto un NAS, infatti la mancata necessità di dover installare hard disk meccanici da 3.5” permette di risparmiare molto spazio. È piccolo, e potenzialmente potrebbe essere ancora più piccolo, e assomiglia più a una sorta di “piccolo console da gioco”, che a un NAS. Una singola ventola posizionato sopra alla zona degli slot M.2 si occupa del raffreddamento. Solitamente nei NAS classici, proprio perché la maggior parte dello spazio è occupato dai dischi, vengono installate ventole di piccole dimensioni, poco efficaci o molto rumore. In questo caso lo spazio risparmiato ha permesso d’installare una ventola di dimensioni generose che è tanto efficiente (quel che basta) e tanto silenziosa. Solo la connessione USB per l’alimentazione ci ha lasciato un po’ sorpresi, ma è effettivamente semplice da usare, cioè non richiede di avere a che fare con minuscoli connettori durante l’apertura e chiusura del vano degli M.2.

Se fosse stato più piccolo si sarebbe anche potuto inserire in uno zaino per portarlo con sé, come se fosse una sorta di hard disk portatile. Asustor pubblicizza la portabilità, ma non è così facile da trasportare, soprattutto considerando che è abbinato a un alimentatore esterno che risulta, a conti fatti, ingombrante.

Interessante la presenza di un connettore HDMI e anche di un’uscita audio ottica, che permette di utilizzare questo NAS Asustor come un componente centrale di un’installazione multimediale, anche se saranno necessari molti moduli M.2 che ne faranno lievitare il prezzo.

Il software di gestione di Asustor, dotato di un’applicazione per la prima configurazione, praticamente tutta automatizzata, lo rende utilizzabile anche da chi non è un super-esperto. Certo è necessaria un’infarinatura di base, ma niente di più. La presenza dello store della applicazioni permette di installare facilmente tutto quello che serve. Potrete usarlo come storage remoto per immagazzinare i vostri file, o per lavorarci direttamente tramite rete locale; potrete installare Plex e utilizzarlo come un server multimediale. O ancora trasformarlo in un server musicale. O una risorsa per programmatori. Se i NAS normali, basti su dischi classici, possono avere alcune limitazioni quando è richiesta una velocità di accesso ai dati molto elevata, in questo caso non c’è alcun tipo di limitazione. Tuttavia, non è adatto per tutti, perché se non è la velocità che vi interessa, allora  fareste meglio a continuare a preferire un NAS classico.

Il vantaggio dell’uso di moduli M.2, che possono essere configurati nella varie modalità RAID, rappresenta un limite in termini di costi e spazio di archiviazione. Se oggi è possibile acquistare hard disk classici da svariati terabyte, ad esempio un hard disk meccanico da 4 terabyte si trova a meno di 100 euro, un corrispettivo modulo M.2 costa più del doppio. Se un disco magnetico da 8 terabyte costa meno di 150 euro, un modulo M.2 da 8 terabyte è ancora qualcosa di speciale, che  supera i 1000 euro. E non è nemmeno possibile andare facilmente oltre questa soglia, mentre un hard disk classico da 16 terabyte si trova a meno di 250 euro. Per questi motivi bisogna capire  chiaramente chi dovrebbe acquistare un NAS con solo SSD M.2, e in questo momento stiamo pensando unicamente a chi ha bisogno di lavorare su file in tempo reale, e necessita di avere una risorsa condivisa. O, ovviamente, chi decide di utilizzare il NAS come una risorsa software da utilizzare in ambienti specifici, e in questo caso sarà la persona stessa a capire i vantaggi di un accesso super-veloce.

I vantaggi di un NAS solo SSD

Ricapitoliamo i vantaggi di un NAS dotato unicamente di SSD, come Asustor FS6706T, che può ospitare fino a sei moduli M.2 PCIe (c’è anche un modello superiore con il doppio degli slot). La velocità di lettura e scrittura dei dati, sempre e comunque, è il principale vantaggio di questa soluzione. Ciò permette d’interagire con il NAS anche in tempo reale, e di sfruttarlo in applicazioni dove è importante gestire velocemente tanti file di piccole dimensioni, grazie alla capacità dei moduli SSD di gestire uno scenario in cui serve un elevato numero di IOPS. O ancora dove è necessario gestire uno streaming dati in cui bisogna trasferire tanti dati ogni secondo, ad esempio un streaming audio / video ad alta risoluzione e con un elevato bitrate.

Le dimensioni sono più compatte, dato che non sarà necessario installare tanti hard disk da 3.5”. La gestione del calore è più semplice e anche la rumorosità sarà più bassa.

Gli svantaggi di un NAS solo SSD

Tra gli svantaggi c’è la necessità di una connettività veloce, quindi significa porte di rete veloci o altre porte (ad esempio USB) compatibili con gli ultimi standard. Non dovrete rischiare che il collo di bottiglia diventi la comunicazione con gli altri dispositivi.

Un altro svantaggio è il costo per terabyte superiore (o anche molto superiore su moduli molto capienti), nonché l’inesistenza di moduli M.2 dalle capacità troppo grandi, raggiungibili solo da hard disk classici, per ora.