EuroHPC, ecco il supercomputer europeo da 1 miliardo di euro

L'Unione Europea ha presentato il progetto EuroHPC che, grazie ad un investimento di 1 miliardo di euro entro il 2020, consentirà all'UE di dotarsi di un supercomputer in grado di portare benefici nei più svariati settori. L'Italia tra i Paesi firmatari.

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a cura di Saverio Alloggio

Un supercomputer in salsa europea che richiederà, entro il 2020, un investimento di circa 1 miliardo di euro di finanziamenti pubblici. Questo è EuroHPC, progetto presentato nella giornata di oggi dall'Unione Europea e che, tra i Paesi firmatari, vede anche l'Italia insieme a Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e altri sei Stati membri.

L'obiettivo è evidentemente quello di spingere sulla capacità di elaborazione dei dati, nella logica di ottenere benefici nei settori più disparati: sviluppo delle tecnologie relative alla cybersicurezza, diagnosi precoce e trattamento di determinate patologie mediche, riduzione dei cicli di produzione delle automobili da 60 a 24 mesi, solo per fare qualche esempio.

EuroHPC

"I supercomputer sono già al centro di importanti progressi e innovazioni in molte aree che incidono direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini europei. Una migliore infrastruttura europea di supercalcolo offre un grande potenziale per la creazione di posti di lavoro ed è un fattore chiave per la digitalizzazione dell'industria e per aumentare la competitività dell'economia europea", ha affermato Mariya Gabriel, commissaria UE al digitale.

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EuroHPC rappresenta dunque un progetto cruciale per la competitività e l'indipendenza dell'Unione Europea, in quella che può essere definita "economia dei dati". Allo stato attuale delle cose infatti, scienza e industria europea elaborano i loro dati al di fuori dell'UE, non avendo a disposizione in loco dei computer in grado di garantire determinate prestazioni e tempistiche di calcolo.

EuroHPC
Mariya Gabriel

Una mancanza di indipendenza che, potenzialmente, può mettere a rischio la privacy, la protezione, segreti commerciali e proprietà dei dati, soprattutto in relazione alle applicazioni sensibili. Ecco dunque nascere il progetto EuroHPC che, grazie ad una vera e propria struttura legale e di finanziamento, consentirà sia di mettere in piedi un'infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni che di avviare un programma di ricerca per sviluppare hardware e software per i supercomputer.

Al miliardo di euro investito entro il 2020 (486 milioni di euro da parte dell'Unione Europea e i restanti suddivisi tra gli Stati membri e i Paesi associati), si aggiungeranno contribuiti in natura da parte dei privati aderenti all'iniziativa.

EuroHPC

"I supercomputer sono il motore per alimentare l'economia digitale. La concorrenza è accanita e oggi l'Unione Europea sta rimanendo indietro: nessuno dei nostri supercomputer figura nella classifica mondiale dei primi dieci. L'iniziativa EuroHPC mira a dotare, entro il 2020, i ricercatori e gli imprenditori europei di capacità a livello mondiale in questo settore" ha dichiarato Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per il Mercato unico digitale.

Da un punto di vista tecnico, l'obiettivo è quello di acquisire, tra il 2022 e il 2023, sistemi con prestazioni pre-esascala (cento milioni di miliardi, ovvero 1017, di operazioni di calcolo al secondo) e di sostenere lo sviluppo di sistemi con prestazioni a esascala (un miliardo di miliardi di operazioni al secondo), il tutto basato su tecnologia proprietaria dell'Unione Europea.

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Unione Europea che, già negli scorsi mesi, si era dimostrata particolarmente interessata al tema dei supercomupter, tanto da avviare il progetto EuroExa, di cui vi abbiamo parlato nell'articolo che trovate linkato poco sopra. Insomma, appare evidente come la competitività a livello globale passi inevitabilmente da un necessario salto generazionale nei sistemi per la gestione dei dati.