I transistor del futuro saranno di legno?

Il primo transistor in legno non è un mostro di velocità, ma l’essere riusciti a realizzarlo è di per sé un risultato straordinario

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Certe idee sono così originali e insolite che la prima domanda che ti viene è qualcosa come ma come diavolo gli è saltato in mente. Per esempio, potresti pensarlo leggendo di quei ricercatori svedesi che hanno pensato bene di fare un transistor di legno.

Sì, è strano perché prima avevamo le valvole, poi abbiamo scoperto che il silicio si poteva drogare con altri materiali e così sono nati i semiconduttori. Poi siamo passati dal diodo al transistor, e un po’ alla volta siamo arrivati a mettere miliardi di transistor dentro a un chip grandi poche decine di millimetri. Oggi sappiamo fare transistor che sono poco più grandi di un atomo, e scusatemi se è poco.

Alla Linköping University di Norrköping e del Royal Institute of Technology di Stoccolma però stanno cercando strade alternative ai “soliti” semiconduttori. Nello studio intitolato Electrical current modulation in wood electrochemical transistors spiegano le capacità e il potenziale del transistor elettrochimico in legno (WECT) che hanno recentemente sviluppato.

Magari fa un po’ ridere, ma non è una cosa del tutto insensata per almeno due buone ragioni: la prima è che realizzare componenti elettronici con materiali organici risolve alla base i problemi di smaltimento. Personalmente, avere uno smartphone che dura 4-5 anni e che poi posso smaltire nell’umido, beh, non mi dispiacerebbe. E poi il transistor di legno si potrebbe integrare facilmente nelle piante esistenti, per funzioni di monitoraggio e controllo.

Certo, pare però che questi sogni dovranno aspettare almeno un po’: il WECT progettato e testato dai ricercatori svedesi misurava 3 cm di diametro e aveva una frequenza di commutazione inferiore a un hertz. Non proprio un campione di prestazioni, no? Ma il punto è che funziona.

Il che è già un risultato straordinario. Prima di tutto è stato necessario realizzare del legno conduttivo (CW), tramite la rimozione della lignina. Successivamente, i canali in cui era presente la lignina vengono sostituiti con un polimero conduttore di elettroni e ioni. Poi si mettono insieme tre pezzi di CW, a formare i tre elementi tipici del transistor: canale centrale, gate superiore e inferiore.

Chiaramente, il legno non sostituirà presto (né tardi) materiali come il silicio o il germanio. Tuttavia, c’è del notevole potenziale in questo progetto, che nonostante la sua velocità da tartaruga potrebbe arrivare parecchio lontano.

fonte