La Voyager 1 è recuperabile ma ci vuole tempo, dice la NASA

La Voyager 1 non sembra persa completamente e nuovi promettenti scenari compaiono all'orizzonte.

Avatar di Luca Rocchi

a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

La sonda Voyager 1 della NASA, considerata l'oggetto fabbricato dall'uomo più lontano dalla Terra, ha recentemente incontrato un errore critico di memoria nel profondo spazio, risalente al 14 novembre 2023. Tuttavia, le ultime notizie suggeriscono che il problema potrebbe essere risolto grazie agli sforzi degli ingegneri della NASA.

A marzo, era stato annunciato che la NASA aveva tentato di risolvere il problema inviando un "poke" al Subsistema dei Dati di Volo (Flight Data Subsystem o FDS), con l'intento di ottenere un resoconto completo della memoria funzionante della sonda, nella speranza di correggere l'anomalia. Questo tentativo iniziale non aveva prodotto risultati immediati, poiché i dati rilevati erano confusi e richiedevano una decodifica.

Ad aprile, le analisi di questi dati hanno finalmente portato alla diagnosi del problema. Come riportato da NASA e Ars Technica, gli ingegneri sono "ottimisti nel trovare un modo per permettere al FDS di operare normalmente senza fare affidamento sull'hardware di memoria compromesso". Questo dovrebbe permettere a Voyager 1 di riprendere a inviare dati scientifici e di ingegneria.

Dopo 45 anni di utilizzo, la Voyager 1 va in "pausa" forzata
Da un post del blog della NASA emerge che il problema sarebbe stato causato da un singolo chip, che rappresenta circa il 3% della memoria volatile del FDS. La soluzione sembra essere quella di operare il FDS evitando di utilizzare la memoria corrotta, anche se il processo esatto resta da definire. Al momento, la pagina della NASA non ha ancora rilevato segnali in arrivo da Voyager 1, ma si prevede che ciò possa cambiare nei prossimi mesi.

Questa svolta ottimistica nella vicenda della sonda Voyager, perduta nello spazio, è incoraggiante. Considerando che la missione ha oltre 45 anni – essendo stata lanciata nel 1977 – sarebbe stato comprensibile se il problema fosse stato irrisolvibile. Invece, l'ingegnosità degli ingegneri che lanciarono la sonda continua a manifestarsi, trovando una soluzione ad un errore fatale di memoria nello spazio profondo. È impressionante osservare come, nonostante le frequenti avarie che affliggono la RAM e gli storage nel nostro mondo moderno, questo antico predecessore continui a funzionare così efficacemente dopo così tanto tempo.

Per il momento, il viaggio galattico di Voyager 1 continuerà per molti anni, non appena la NASA avrà corretto l'errore del FDS, aiutando in un certo senso la sonda a "riprendere fiato". Dopo tutto, chi non avrebbe bisogno di una pausa dopo 45 anni di servizio incessante? Nelle prossime settimane sicuramente giungeranno aggiornamenti che riporteremo con cura.