Android Q, Google alza il sipario sulla versione definitiva

Google ha annunciato ufficialmente Android Q, l'ultima versione del suo sistema operativo: dark mode, privacy, fruibilità e supporto agli smartphone pieghevoli.

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a cura di Lucia Massaro

Nel corso della Google I/O 2019 che ha avuto inizio oggi e terminerà giovedì 9 maggio, il colosso di Mountain View ha presentato ufficialmente la versione definitiva di Android Q. Si tratta della naturale evoluzione del sistema del robottino verde che punta principalmente a rendere sempre più fruibile l’esperienza utente rafforzando al contempo il concetto di privacy. Analizziamo insieme le principali novità.

La questione sicurezza e privacy è cruciale quando si parla di sistemi operativi. Con Android Q, gli utenti potranno controllare in maniera approfondita le applicazioni che monitorano la posizione e decidere di limitare l’attività in background. Novità anche per quanto riguarda la gestione dei file condivisi. Grazie a scooped storage, ci sarà un maggiore controllo dei permessi concessi alle applicazioni per l’accesso ai file della memoria esterna.

Inoltre, con Sharing Shortcuts, Android Q consentirà agli utenti di passare direttamente da un’app a un'altra per condividere più velocemente dei contenuti. Google Play Protector è stato rinforzato in modo che possa analizzare oltre 50 miliardi di applicazioni al giorno per identificare eventuali minacce. Google ha reso più difficile l'accesso ai parametri identificativi degli smartphone, come codice IMEI o numero seriale. Sempre nel rispetto della privacy, l'indirizzo MAC verrà randomizzato in caso di connessioni a diverse reti Wi-Fi.

Nessuna sorpresa, seppur scelta gradita, è la presenza del tema oscuro di default. L’opzione è disponibile a partire dalle impostazioni e può essere personalizzata dall’utente che può decidere se tenerla sempre attiva o se attivarla solo in determinate fasce orarie. D’altronde, era stata Google stessa ad affermare che le tonalità scure hanno dei benefici sulla durata della batteria.

Novità degna di nota è il supporto nativo agli smartphone pieghevoli. Per quanto questi prodotti siano ancora poco presenti sul mercato, Google vede tante potenzialità in futuro. Infatti, ha introdotto una nuova tipologia di emulatore per permettere agli sviluppatori di adattare le proprie applicazioni ai diversi form factor mettendo a disposizione un dispositivo pieghevole con due differenti configurazioni: con display da 4,6 pollici che si estende a 7,3 pollici e uno con schermo da 6,6 pollici che diventa da 8 pollici quando è aperto.

Ci sono poi le “notifiche bubblein stile Facebook Messenger che consentono all’utente un’interazione immediata con i messaggi ricevuti grazie alla sovraimpressione della notifica sull’interfaccia. Non poteva mancare una novità in ambito fotografico. Come abbiamo avuto modo di vedere sui tanti dispositivi presentati nell’ultimo periodo, molto spesso il comparto fotografico si compone di diversi sensori tra cui quelli responsabili della profondità di campo in grado di riprodurre l’effetto bokeh (fondo sfocato). Con la nuova versione del robottino verde, anche le app di terze parti potranno sfruttare questi sensori sfruttando un classico file JPEG che però contiene i metadata XMP con i relativi dati sulla profondità di campo.

Infine, Android Q supporterà finalmente i codec video open source AV1 capaci di offrire una migliore qualità dello streaming diminuendo al contempo l’utilizzo di banda. Una novità interessante alla luce della sempre maggiore diffusione di servizi di streaming come Netflix, Prime Video e Google Play Film. La versione definitiva della nuova incarnazione dell'OS Google sarà rilasciata nel corso dell'estate inoltrata.

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