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a cura di Alessandro Crea

9 milioni di dollari australiani, pari a circa 6,8 milioni di dollari statunitensi: a tanto ammonta la multa comminata lunedì scorso a Apple dalla Corte Federale Australiana a seguito del famoso Errore 53 che nel 2016 rendeva inutilizzabili iPhone e iPad il cui display o tasto home sia stato riparato al di fuori del circuito di assistenza ufficiale e che in seguito siano stati aggiornati all'ultima versione di iOS 9.

‎Apple all'epoca spiegò che si trattava di una misura di sicurezza per proteggere il sensore di impronte digitali dall'hackeraggio. In seguito l'azienda di Cupertino corse ai ripari con l'aggiornamento 9.2.1 di iOS, in grado di ripristinare i dispositivi bloccati, ma dai report risulta che era comunque impossibile abilitare nuovamente Touch ID, come risulta anche sulla pagina ufficiale dell'assistenza Apple, senza contare che molti utenti hanno lamentato la perdita di foto, documenti e applicazioni.

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‎Nell'aprile del 2017, la ACCC (Australian Competition and Consumer Commission) avviò una battaglia legale con Apple dinanzi alla Corte Federale, sostenendo che l'azienda californiana avesse violato i diritti dei consumatori sanciti dalle leggi australiane. La commissione avviò anche un'indagine sotto copertura a giugno dello stesso anno appurando che molti rappresentanti di Apple sostenevano che l'azienda non fosse tenuta a riparare gli iPhone difettosi su cui erano intervenuti operatori non autorizzati di terze parti.

"La Corte ha dichiarato che il solo fatto che un iPhone o un iPad siano stati riparati da terzi non autorizzati da Apple non può portare al decadimento della garanzia o all'estinzione del diritto dei consumatori a un rimedio", ha spiegato Sarah Court della commissione ACCC.

‎"Siamo costantemente alla ricerca di modi per migliorare il servizio che forniamo e abbiamo avuto conversazioni molto produttive con la ACCC", ha affermato un portavoce di Apple. "Continueremo a fare tutto il possibile per fornire un servizio eccellente a tutti i nostri clienti in Australia".‎


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