La portabilità del numero mobile torna al centro dell'attenzione normativa italiana con nuovi sviluppi che potrebbero ridisegnare completamente le regole del gioco tra operatori telefonici. L'AGCOM ha infatti deciso di prolungare di tre mesi un'indagine cruciale che punta a eliminare una pratica commerciale controversa: l'utilizzo dei dati di portabilità per creare offerte mirate contro specifici concorrenti. Si tratta di un meccanismo che da anni condiziona la competizione nel settore mobile, permettendo agli operatori di identificare i clienti provenienti da determinati competitor e proporgli tariffe ad hoc.
Il nodo delle offerte "operator attack"
Al centro della questione si trovano le cosiddette offerte operator attack, una strategia commerciale che sfrutta le informazioni contenute nel database MNP (Mobile Number Portability) per discriminare i clienti in base al loro operatore di origine. Quando un utente richiede la portabilità del proprio numero, gli operatori possono accedere a informazioni che rivelano da quale compagnia telefonica proviene, utilizzando questi dati per formulare proposte commerciali differenziate.
L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato lo scorso marzo un procedimento per aggiornare il quadro normativo che regola questi processi, ma la complessità emersa durante l'istruttoria ha reso necessaria una proroga di 90 giorni. La decisione, formalizzata con la Delibera 32/25/CIR del 23 luglio, riflette le difficoltà tecniche e giuridiche nell'identificare confini precisi tra pratiche commerciali legittime e comportamenti discriminatori.
Operatori divisi sulle nuove regole
I principali player del mercato mobile italiano hanno risposto all'appello dell'AGCOM fornendo i loro contributi al dibattito. TIM, Vodafone, Wind Tre, Iliad insieme a operatori più piccoli come CoopVoce, PosteMobile e Tiscali hanno partecipato alle consultazioni, evidenziando posizioni spesso divergenti su cosa costituisca una pratica commerciale accettabile.
Le audizioni condotte dall'Autorità hanno fatto emergere la necessità di definire con maggiore precisione quali informazioni gli operatori possano utilizzare per scopi commerciali e quali invece debbano essere oggetto di monitoraggio specifico. Questa distinzione risulta particolarmente delicata in un mercato dove la personalizzazione delle offerte rappresenta uno strumento competitivo fondamentale, ma può facilmente sconfinare in pratiche anticoncorrenziali.
Verso nuove regole di trasparenza
L'obiettivo finale del procedimento AGCOM è la creazione di un documento di consultazione pubblica che proporrà modifiche sostanziali al Regolamento MNP attualmente in vigore, risalente alla Delibera 147/11/CIR. Le nuove regole dovranno implementare quanto previsto dal Codice delle Comunicazioni Elettroniche, modificato dal DDL Concorrenza e successivamente aggiornato nel dicembre 2024.
L'intervento normativo si inserisce in un contesto europeo più ampio di tutela della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni, dove la portabilità del numero rappresenta uno degli strumenti principali per garantire la libertà di scelta dei consumatori. La sfida per l'AGCOM sarà quella di bilanciare l'esigenza di preservare dinamiche competitive sane con la necessità di impedire comportamenti discriminatori che potrebbero danneggiare sia i consumatori che gli operatori più piccoli.
Il termine per la conclusione del procedimento, inizialmente fissato per luglio, è stato ora prorogato fino a ottobre 2025. Questo slittamento permetterà all'Autorità di approfondire gli aspetti più complessi della questione e di elaborare proposte normative che tengano conto delle specificità tecniche del sistema di portabilità mobile italiano, garantendo al contempo il rispetto dei principi di non discriminazione e trasparenza commerciale.