Samsung, problemi nella resa dei chip? Qualcomm sceglie TSMC

Qualcomm avrebbe deciso di affidare all'azienda taiwanese TSMC invece che a Samsung la produzione del chip con processo a 3nm.

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a cura di Francesca Fenaroli

Sembra che Samsung Foundry, la divisione dell'azienda dedicata alla produzione di chip non stia incontrando i criteri di qualità richiesti da Qualcomm, che si era affidata proprio ad essa per la fabbricazione dello Snapdragon 8 Gen 1.

La notizia arriva dalla testata sudcoreana TheElec e delinea anche una perdita che, se effettiva, potrà compromettere il futuro di questa divisione di Samsung: Qualcomm avrebbe infatti deciso di affidare esclusivamente all'azienda taiwanese TSMC invece che a Samsung la produzione del chip con processo a 3nm che sarà presentato sul mercato il prossimo anno.

La motivazione risiede proprio nella scarsa resa che le industrie Samsung stanno dimostrando nella produzione in massa di chip Snapdragon 8 Gen 1: il tasso di rendimento, ossia la percentuale di processori prodotti che si rivelano effettivamente funzionanti, è pari solo al 35%.

In altre parole, il 65% dei processori che Samsung Foundry produce sono fallati e perciò inutilizzabili, una percentuale inaccettabile se si considera anche la crisi di materie prime nella quale ci troviamo ormai da più di un anno.

La situazione sarebbe ancora più preoccupante se ci si riferisce alla produzione del nuovo Exynos 2200, il SoC sempre con processo di produzione a 4nm che troviamo a bordo dei nuovi Galaxy S22, almeno stando a quanto le fonti anonime hanno riferito a TheElec.

Allo stato attuale delle cose Qualcomm ha chiamato in aiuto TSMC anche per la produzione dello stesso Snapdragon 8 Gen 1 (e probabilmente della sua variante Plus in arrivo nei prossimi mesi): l'ordine è già stato ricevuto dall'azienda, che ha già messo in cantiere la produzione dei pezzi con consegna prevista nel corso del secondo trimestre del 2022.

Samsung nel frattempo ha avviato un'indagine interna alla sua divisione Foundry per questa carenza nella resa produttiva: la perdita di un partner come Qualcomm potrebbe infatti avere un impatto significativo a livello di business. Le verifiche, che sono tutt'ora in corso e coinvolgono dipendenti passati e presenti, riguardano la produzione dei chip a 3nm, 4nm e 5nm e la presunta manipolazione delle percentuali di resa.

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