Samsung sta lavorando a una soluzione tecnologica che potrebbe finalmente risolvere uno dei problemi storici della fotografia mobile sui suoi dispositivi di punta: il motion blur causato dalla velocità dell'otturatore. Secondo quanto riportato da fonti coreane, il colosso sudcoreano sta sviluppando un sensore fotografico che combina i vantaggi del global shutter con l'architettura hardware del rolling shutter tradizionale, puntando a superare le limitazioni che hanno afflitto le prestazioni fotografiche della serie Galaxy S in condizioni di movimento rapido. Si tratta di un'innovazione che potrebbe riequilibrare il confronto tecnico con competitor come Google Pixel, storicamente più performanti nella gestione del lag dell'otturatore.
La tecnologia al centro di questo sviluppo rappresenta un approccio ibrido particolarmente interessante. I sensori fotografici tradizionali degli smartphone utilizzano il rolling shutter, che cattura i dati pixel per pixel in modo sequenziale, causando distorsioni quando il soggetto o la fotocamera si muovono rapidamente. Il global shutter, utilizzato prevalentemente in ambito professionale e industriale, cattura invece tutti i pixel simultaneamente eliminando queste distorsioni, ma richiede circuiteria più complessa che aumenta le dimensioni del sensore e riduce la risoluzione disponibile.
L'innovazione di Samsung risiede nell'integrazione di un convertitore analogico-digitale direttamente all'interno di ogni gruppo di pixel, permettendo a ciascuno di leggere i propri dati in modo più efficiente. La soluzione tecnica adottata raggruppa i pixel in bundle 2×2 con dimensioni di 1,5µm ciascuno, condividendo un singolo convertitore ogni quattro pixel. Questo approccio consente di mantenere dimensioni compatibili con gli attuali chassis degli smartphone, superando il principale ostacolo all'implementazione del global shutter puro nel segmento mobile.
Naturalmente, come spesso accade nelle innovazioni tecnologiche, esiste un compromesso. Fonti ufficiali Samsung hanno confermato che il raggruppamento 2×2 funziona essenzialmente come un rolling shutter in miniatura, introducendo leggere distorsioni dell'immagine rispetto a un global shutter tradizionale. Per compensare questa limitazione, l'azienda ha sviluppato un algoritmo proprietario che applica compensazione del movimento in post-elaborazione, mitigando le distorsioni residue attraverso il processamento software.
Le implicazioni pratiche per gli utenti potrebbero essere significative. La serie Galaxy ha tradizionalmente mostrato prestazioni inferiori rispetto ai Pixel di Google nella cattura di soggetti in movimento, con shutter lag più pronunciato e maggiore probabilità di motion blur in condizioni dinamiche. Sebbene il Galaxy S25 Ultra abbia già dimostrato miglioramenti sostanziali rispetto al predecessore, questa nuova tecnologia dei sensori potrebbe colmare definitivamente il gap prestazionale nelle situazioni più critiche.
Rimangono tuttavia diverse incognite sulla commercializzazione. Al momento non è chiara la tempistica di implementazione in dispositivi consumer, né se Samsung sarà la prima a portare sul mercato questa tecnologia. Secondo le fonti, anche Apple starebbe valutando soluzioni simili per le future generazioni di iPhone, suggerendo una possibile corsa all'innovazione nel comparto fotografico mobile.
Il limite attuale di 12 megapixel rappresenta inoltre un vincolo significativo: difficilmente questo sensore potrebbe essere utilizzato come fotocamera principale nei flagship moderni, dove risoluzioni da 50MP o superiori sono ormai lo standard. L'applicazione più probabile riguarderebbe sensori secondari, come teleobiettivi o ultra-grandangolari, dove la priorità sulla velocità dell'otturatore supera quella sulla risoluzione assoluta.
La competizione nel segmento della fotografia computazionale mobile si intensifica costantemente, con produttori che bilanciano ottiche, dimensioni dei sensori, capacità di elaborazione e algoritmi software. Se Samsung riuscirà a industrializzare efficacemente questa tecnologia, potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo rilevante per le prossime generazioni della serie Galaxy S, specialmente per fotografi entusiasti e content creator che necessitano di affidabilità nella cattura di soggetti dinamici. Resta da vedere se i vantaggi prestazionali giustificheranno eventuali compromessi in termini di risoluzione e quali saranno i tempi di arrivo sul mercato.