Samsung Electronics si trova di fronte a un paradosso: il suo Galaxy Z TriFold ha registrato vendite record in Corea del Sud, con code chilometriche davanti ai negozi fisici e scorte esaurite nel giorno di lancio, ma i margini di profitto sono talmente risicati da trasformare questo successo commerciale in una vittoria di Pirro.
Il produttore sudcoreano ha scelto di sacrificare la redditività in una mossa strategica volta a riaffermare la propria leadership nel segmento dei dispositivi pieghevoli contro l'offensiva cinese di Huawei.
Il lancio ufficiale del Galaxy Z TriFold è avvenuto venerdì 12 dicembre, con scene degne dei lanci Apple: alle otto del mattino, con temperature di -3°C, ottanta clienti erano già in fila davanti allo store Samsung nel distretto di Seocho a Seul. Alcuni dipendenti hanno addirittura preso permessi dal lavoro per assicurarsi un'unità, tentando simultaneamente l'acquisto online sul sito ufficiale aperto alle 9:30. Le scorte destinate al mercato domestico, stimate tra 2.000 e 3.000 unità, si sono esaurite nell'arco della giornata, confermando l'interesse della community tech verso questo form factor ancora sperimentale.
Dal punto di vista tecnico, Samsung ha fatto scelte precise per differenziarsi dalla concorrenza. Il TriFold adotta un design a piegatura interna a forma di G, che garantisce maggiore durabilità rispetto al sistema a Z con piegature miste interno-esterno del Huawei Mate XT. La cerniera ingegnerizzata da Samsung permette di raggiungere uno spessore piegato di appena 3,9 millimetri, praticamente identico ai 3,6 millimetri del rivale cinese, un risultato notevole considerando la complessità meccanica di un dispositivo tri-pieghevole.
Sotto la scocca, Samsung ha equipaggiato il dispositivo con il Qualcomm Snapdragon 8 Elite, il processore di punta della generazione 2024-2025, che sulla carta offre prestazioni superiori al Kirin 9020 proprietario di Huawei utilizzato nel Mate XT. Questa scelta rappresenta un vantaggio competitivo significativo, specialmente nei mercati occidentali dove l'ecosistema Snapdragon garantisce compatibilità ottimale con app e servizi. Il pannello è una soluzione OLED fornita probabilmente da Samsung Display, sebbene l'azienda non abbia confermato ufficialmente specifiche tecniche dettagliate su risoluzione, refresh rate o luminosità di picco.
Il prezzo di listino di 3,59 milioni di won (circa 2.430 dollari o 2.280 euro al cambio attuale) posiziona il TriFold circa 600.000 won sotto il modello da 512GB del Huawei Mate XT, venduto a 19.999 yuan (2.830 dollari). Lim Sung-taek, vicepresidente della divisione coreana di Samsung, ha ammesso candidamente durante un briefing con i media il 2 dicembre che si tratta di "un prezzo raggiunto con difficoltà, tagliando tutto il possibile".
Il problema strutturale risiede nei costi di produzione. Un dispositivo tri-pieghevole richiede pannelli OLED di qualità superiore, meccanismi di cerniera ultra-precisi e processori top di gamma. A questo si aggiunge l'incremento dei prezzi della memoria DRAM, che secondo l'analisi di TrendForce cresceranno del 75% anno su anno nel quarto trimestre. Considerando che i chip di memoria rappresentano tra il 10 e il 15% del costo totale dei componenti di uno smartphone, questo si traduce in un aumento del prezzo finale dell'8-10% per l'intero settore.
Lee Jong-hwan, professore di ingegneria dei semiconduttori presso l'Università Sangmyung, sintetizza il dilemma: "C'è pressione sui costi, ma un prezzo troppo alto allontanerebbe i consumatori, quindi Samsung ha dovuto fare una scelta difficile. È una struttura in cui è difficile ottenere un profitto significativo". La situazione ricorda il lancio dei primi smartphone pieghevoli nel 2019, quando i costi di produzione e i problemi di affidabilità rendevano questi dispositivi più una dimostrazione tecnologica che prodotti di massa redditizi.
L'obiettivo primario di Samsung con il TriFold non era infatti la redditività immediata, ma riaffermare la propria superiorità tecnologica dopo essere stata battuta sul tempo da Huawei. Sebbene Samsung sia stata la prima al mondo a commercializzare uno smartphone pieghevole nel 2019 con il Galaxy Fold originale, il produttore cinese ha conquistato il primato nel segmento tri-fold lanciando il Mate XT a settembre 2023, seguito dalla seconda generazione Mate XTs a settembre 2024. Roh Tae-moon, co-CEO e responsabile della divisione dispositivi di Samsung, aveva confermato ufficialmente il lancio del TriFold entro il 2025 durante l'evento Galaxy Unpacked di luglio, mantenendo la promessa con un margine temporale stretto.
Le recensioni iniziali sono state generalmente positive, elogiando la qualità costruttiva e l'esperienza d'uso del formato tri-pieghevole, che quando completamente aperto offre una superficie di visualizzazione paragonabile a un tablet compatto. Tuttavia, permangono interrogativi sulla durabilità nel lungo termine delle cerniere e del pannello sottoposto a ripetute piegature, aspetti che solo test prolungati sul campo potranno chiarire.
Samsung sta ora valutando se aumentare la produzione per il mercato domestico nonostante le sfide di marginalità. L'offerta globale è stimata attorno alle 20.000 unità, un volume limitato che suggerisce un approccio cauto. Espandere la produzione potrebbe consolidare quote di mercato e mantenere il vantaggio tecnologico sui competitor cinesi, ma l'azienda non può ignorare indefinitamente la questione della sostenibilità economica.
Per il momento, il Galaxy Z TriFold rappresenta più un investimento in immagine e ricerca che un pilastro del fatturato, un compromesso necessario in un mercato sempre più competitivo dove l'innovazione formale rimane uno dei pochi territori di differenziazione reale tra i produttori di fascia alta.