Tra le serie TV più rappresentative degli ultimi anni non possiamo certo non annoverare anche Stranger Things, con quella che è probabilmente una delle migliori creature di Netflix che ha saputo ghermire migliaia se non milioni di appassionati. Un concentrato di mistero, intrighi e anche qualche piccola oncia di horror: al netto di qualche passo falso, vedi il dimenticabilissimo episodio The Lost Sister, Stranger Things è insomma una produzione con i controfiocchi, che si appresta a tornare con la prima parte della propria quarta stagione a fine maggio. Un appuntamento che anche Far Cry 6 ha voluto celebrare con una missione dedicata, che prende il nome di The Vanishing ed è ambientata nientepopodimeno che nel Sottosopra, una sorta di universo parallelo colmo di terrore e abomini vari. A differenza della serie TV, Far Cry 6 x Stranger Things The Vanishing sarà inoltre resa disponibile a tutti i possessori del titolo Ubisoft a partire da domani, il 24 marzo.

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:

• GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
• MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
• RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
• CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
• SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
• Tastiera: ASUS ROG STRIX Scope TKL Deluxe Cherry MX Red
• Mouse: Razer DeathAdder V2 Mini
• Cuffie: Logitech G930
• Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR

Nel Sottosopra

Far Cry 6 The Vanishing è una missione secondaria dalla durata di circa un’ora accessibile dopo aver completato il primo set di missioni del titolo base ed essere così approdati nella zona principale del gioco. A differenza dei tre DLC a pagamento di Far Cry 6, come Vaas Insanity o Joseph Collapse, non si tratta quindi di un qualcosa di parallelo al titolo, ma proprio di una quest secondaria inserita all’interno del viaggio di Dani Rojas e della sua battaglia per ottenere la libertà di Yara.

Una volta arrivati nella più grande isola dell’arcipelago, e aver scoperto uno qualsiasi dei vari accampamenti della guerriglia, riceveremo infatti una telefonata che ci avvertirà della sparizione di un gruppo di combattenti e di un carico di C4. Un incipit che ci porterà presto a fare la conoscenza di Shest, una donna russa dotata di poteri psichici alla stregua di Undici, e a immergerci in un bunker alla ricerca non solo dei guerriglieri e del carico scomparso, ma anche del nostro amato Chorizo, il piccolo cane diventato presto idolo dei giocatori di Far Cry 6.

Un’ambientazione di livello

Non andando troppo nei dettagli per quanto riguarda la trama, che non è ahimè esente da imprecisioni e piccoli buchi nonostante l’esigua durata, Far Cry 6 The Vanishing ci catapulta, subito dopo una breve fase dentro il sopracitato bunker, nel Sottosopra. L’impatto con tale zona è di assoluto livello: quanto fatto da Ubisoft per ricreare le atmosfere di Stranger Things è infatti di indiscutibile valore e riesce fin da subito a far sentire i feels della serie TV. L’incontro con il Mind Flyer che ci accoglie una volta usciti dal bunker è ad esempio un momento riuscitissimo, capace di intimorire anche il più agguerrito guerrigliero di Yara.

Ambientazioni ed effetti visivi sono anch’essi di tutto rispetto e, grazie anche alla profonda linearità di Far Cry 6 The Vanishing, riescono a contribuire attivamente alle atmosfere alla Stranger Things. Sotto tale punto di vista nulla da dire, quindi, con l’unica eccezione che riguarda l’assenza dei principali mostri della saga da combattere. Ad eccezione di qualche fugace apparizione del demogorgone, con cui sarà però assolutamente sconsigliato incrociare le armi, i nostri nemici saranno infatti rappresentati solamente da vari animali posseduti e dai kukly, della sorta di zombie particolarmente resistenti.

Far Cry 6 The Vanishing: in conclusione

Far Cry 6 x Stranger Things The Vanishing è insomma una piacevolissima missione aggiuntiva, che pur sviluppandosi su una linea retta, riesce a convincere per la cura con cui è stata ricreata l’atmosfera della celebre serie TV. Un ottimo excursus di un’oretta, perfetto per tornare nuovamente su Yara e ingannare in parte l’attesa che ancora ci separa dalla quarta stagione di Stranger Things.