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Ghostbusters Spirits Unleashed: Ecto Edition | La (non) Recensione

A un anno dal suo esordio, Ghostbusters Spirits Unleashed celebra il suo primo anniversario con la Ecto Edition per Switch e Steam.

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a cura di Andrea Maiellano

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Ci eravamo lasciati un anno fa con la recensione di Ghostbusters Spirits Unleashed nella sua versione pre-lancio. Un’analisi che lasciai, volutamente, senza voto… esattamente come quella che state per leggere.

Il motivo è presto detto: il multiplayer asimmetrico, 4 V 1, realizzato da Illfonic non può, e non dovrebbe, ricevere alcun tipo di valutazione, proprio in virtù della sua mutevolezza.

In un anno i cambiamenti apportati dal team di sviluppo sono stati così tanti da far innamorare, e disinteressare, la community di giocatori che gravita attorno al gioco fin dal suo esordio, così tante volte da non permettere più di contarle sulle dita di una mano.

E se questo pensate che sia un male, siete completamente fuori strada perché un titolo del genere necessita costanti aggiornamenti, positivi o negativi che siano, per tenere viva la sua base di utenti e rendere l’esperienza finale il più possibile allineata alle esigenze dei giocatori che, quotidianamente, danno fiducia al titolo.

Proprio per questo motivo, Ghostbusters Spirits Unleashed: Ecto Edition, non è altro che una edizione pensata per celebrare il primo anno di vita del gioco e, soprattutto, il suo esordio su Steam e Nintendo Switch. 

Ovviamente al suo interno sono presenti tutti gli aggiornamenti, e le modifiche, realizzate nel corso degli ultimi 12 mesi da Illfonic ma, considerando che si tratta di un gioco prettamente online, poco conterà fra qualche mese, ai termini ultimi dell’esperienza.

Non a caso Illfonic, nel corso di questi dodici mesi, ha realizzato una serie di aggiornamenti pensati per appagare i fan di tutte le varianti dei Ghostbusters che ci hanno accompagnato in questi, quasi, 40 anni. Dai The Real Ghostbusters, agli Extreme Ghostbusters, fino alle versioni cinematografiche degli anni 80 e quelle più recenti “post Afterlife” (no, non lo chiamerò mai Legacy, mi dispiace).

Quindi, tenendo in considerazione tutto questo, cominciamo a ripassare che cosa sia Ghostbusters Spirits Unleashed.

Si ritorna alla Firehouse

Fin dai tempi in cui internet entrò in casa mia, e si parla degli anni di Napster e della 56K, già si potevano reperire interviste rilasciate da Dan Aykroyd in merito al franchise di Ghostbusters, alla realizzazione di un terzo film (che già negli anni 99/00 era stato rinviato e riscritto più e più volte) e alle sue affermazioni che sostenevano che il brand poteva, e doveva, essere svincolato dai quattro volti che lo resero un successo negli anni ottanta.

Da sempre, il volto del celebre Dottor Ray Stantz, sostiene che chiunque possa essere un acchiappafantasmi e che il messaggio che il primo film voleva passare, fra le righe, era proprio quello. Non c'è bisogno di superpoteri per salvare il mondo da una divinità sumera che decide di manifestarsi a Central Park West... può farlo chiunque.

Da un piacione con una buona parlantina, a uno scienziato pazzoide con la fissa per spore muffe e funghi, passando per uno studioso del paranormale che ancora vuole realizzare il suo sogno d'infanzia fino a un comunissimo uomo di colore che, nella New York della prima metà degli anni 80, era alla ricerca di una paga sicura.

Chiunque può essere un Ghostbusters e questo messaggio è stato volutamente perpetrato in ogni opera multimediale rilasciata negli ultimi 39 anni. Dalla serie animata Extreme Ghostbusters, passando per le varie trasposizioni videoludiche, fino ad arrivare al celebre ciclo di fumetti targato IDW, a ogni nuova iterazione di Ghostbusters, un inedito manipolo di personaggi si palesava a supportare o sostituire il quartetto di protagonisti originali.

Un passaggio di consegne fortemente voluto da Dan Aykroyd e che, solo con il recente Afterlife, è stato finalmente "canonizzato”, tramite un terzo filma canonico che è stato in grado di celebrare in maniera, più o meno degna, sia i protagonisti originali che un nuovo manipolo di acchiappafantasmi.

Una canonizzazione che, però, ha reso apocrife tutte le opere precedentemente uscite nel corso degli anni, le quali per essere preservate sono state giustificate come "linee spazio-temporali differenti"... e per quanto il multiverso sia un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco, ho sempre trovato pessima questa soluzione narrativa.

Fatto sta che con Ghostbusters Afterlife che ha finalmente sdoganato il concetto che chiunque può essere un'acchiappafantasmi, Illfonic ha pensato bene di realizzare un videogioco (in collaborazione con la Ghost Corps fondata da Dan Aykroyd e Ivan Reitman) che abbracci questo concetto in toto e, partendo proprio dalla scena post credit dell’ultimo film, apre le danze con un Winston Zeddemore intento a ristrutturare la vecchia caserma dei pompieri per riaprire la storica attività.

E secondo voi mi facevo scappare un'opportunità del genere? Creato un avatar, più o meno, decoroso mi presento puntuale al primo giorno di lavoro dove un oramai attempato Ray Stantz, inizia a raccontarmi di un passato che già conosco a memoria in ogni suo dettaglio. Una chiamata alla radio lo interrompe... è Catt... Catt?! E chi diamine è Catt?!

Catt è la nuova assistente di Winston Zeddemore che ha preso in mano le redini della caserma, permettendo al suo nuovo proprietario di dedicarsi ai suoi affari in tranquillità. Catt mi fa fare un giro per la caserma, dove tutto è esattamente come lo ricordavo. L'unica eccezione è la presenza di un giovane scienziato, installatosi nel laboratorio che fu del Dottor Spengler, che si dedica nel migliorare gli zaini protonici e realizzare nuovi strumenti per acchiappare fantasmi in maniera più pratica e veloce.

Una volta finito il giro di turistico, e passato il classico tutorial studiato per far apprendere i rudimenti di cattura a tutte le nuove reclute, finalmente si parte per il primo incarico e la storia di Ghostbusters Spirits Unleashed comincia a ingranare. Eh si perché il gioco, al netto di un incipit molto basilare, ha anche una storia che, per quanto non brilli per originalità, o eccessiva coerenza nei confronti dell'universo cinematografico, riesce a risultare piacevole, disimpegnata e rispettosa dell'universo narrativo a cui si ispira.

La collaborazione con la Ghost Corps si percepisce in molteplici aspetti e, indubbiamente, la passione per il brand da parte degli sviluppatori si può notare in tantissime "chicche" sparpagliate qua e la appositamente per strappare un sorriso malizioso a tutti i fan del franchise.

Ho apprezzato anche il banalissimo escamotage narrativo utilizzato per far progredire la storia di Ghostbusters Spirits Unleashed il quale sfrutta il classico: "tu vai, noi ti aggiorniamo appena sappiamo qualcosa", per giustificare il fatto di dovermi far arrivare a un determinato livello per poter vedere la cinematica successiva. Sia chiaro, niente di nuovo o di realmente sconvolgente, ma tanto quanto è riuscito nell'intento di farmi progredire costantemente per capire dove volessero andare a parare gli scrittori dietro a Ghostbusters Spirits Unleashed.

Laddove la storia ha avuto, bene o male, senso di esistere fino a qualche giorno, sarà notevolmente interessante comprendere come Illfonic, o la Ghost Corps, deciderà di innestarci gli avvenimenti del film in uscita il prossimo Marzo o se, come già fatto in passato, tutto verrà ignorato sfruttando, nuovamente, la scusa degli universi paralleli.

Do... Re... Egon!

Fare l'acchiappafantasmi, anche a distanza di un anno, è ancora, indubbiamente, divertente ma permane quella confusione che già attanagliava il gioco al suo esordio. 

Lo scopo rimane semplice: si analizzano gli ambienti, si cercano le brecce (che molto banalmente sarebbero i punti di respawn del fantasma), si distruggono a colpi di fasci protonici e, una volta chiuse tutte queste porte verso il regno soprannaturale, si provvede a catturare definitivamente l'ospite indesiderato che aleggia nella mappa di gioco.

Per quanto riguarda il "gunplay" (se così lo si può chiamare) tutto è stato ripreso dal titolo prodotto da Terminal Reality, andando a semplificare alcune meccaniche per incentivare la rapidità d'azione. Con un grilletto si spara il fascio protonico, con l'altro si lancia la trappola e la si apre.

Una volta danneggiato a dovere il fantasma, il fascio protonico muterà automaticamente in un lasso energetico con il quale si potrà trascinare lo spettro all’interno della trappola. Ogni apparecchiatura ha a disposizione un livello di surriscaldamento che, una volta superato, andrà tassativamente abbattuto lasciando raffreddare lo strumento. Tutto molto semplice e immediato, anche se, tuttora, privo di un reale feedback della pesantezza dell'apparecchiatura, durante gli spostamenti.

Il problema principale, però, rimane quello che caratterizzava Ghostbusters Spirits Unleashed al suo esordio, ovvero, che il ruolo dell’acchiapafantasmi persiste nel deviare in una costante "caciara" dove si continua a braccare il povero fantasma fino a che il tempo a sua disposizione per infestare l'edifico finisce e, finalmente, non avrà più a disposizione nessun punto di Respawn.

Questo è dovuto a tutta una serie di meccaniche che, per quanto siano state bilanciate nel corso degli ultimi dodici mesi, non hanno mai, realmente, messo l’aspetto competitivo al primo posto.

La strategia di squadra, molto raramente viene applicata in quanto risulta molto più divertente correre per i corridoi a sparare raggi protonici su tutto quello che si muove, così come le breccie e il fantasma di turno, risultano ancora troppo sbilanciati rispetto ai quattro Ghostbusters che parteciperanno alla partita.

Sulla carta, tutto sembra pensato per creare un ragionato lavoro di squadra, ma la realtà dei fatti è che in Ghostbusters Spirits Unleashed queste dinamiche vengono molto rapidamente dimenticate in favore del divertimento più disimpegnato e della ricerca di collezionabili.

Per carità, tutto risulta godibilissimo, specialmente se si sfrutta Ghostbusters Spirits Unleashed per divertirsi, senza pensieri, nei tempi morti, ma sulla lunga distanza, questa eccessiva frivolezza, abbatte l’interesse di quei giocatori in cerca di un’esperienza maggiormente competitiva e ragionata.

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Tecnicamente sporco

Sul versante tecnico, e parlano nello specifico della versione per NIntendo Switch, Ghostbusters Spirits Unleashed Ecto Edition, mostra la stessa assenza di polishing presente nel suo gameplay. Tutto è al posto giusto ma ci sono ancora una marea di sbavature tecniche che affliggono indubbiamente l’esperienza finale; il frame-rate è, generalmente, ancorato a 30 fps, ogni tanto mostra il fianco calando leggermente o scalando al ribasso negli elementi che si muovono nelle parti più distanti della mappa, mentre la risoluzione risulta troppo bassa anche per una propduzione per Nintendo Switch, non riuscendo a restare sempre costante a 720p in mobilità.

Artisticamente, invece, nulla da dire. Illfonic, con Ghostbusters Spirits Unleashed, ha voluto celebrare degnamente il franchise inserendo riferimenti di ogni tipo in ogni dove.

Dalla possibilità di ricreare praticamente ogni uniforme presente nei film e nei cartoni, passando per la presenza di Ernie Hudson e Dan Aykroyd nei ruoli di Winston e Ray, finendo con una costante esplosione di citazioni, riferimenti ed elementi a schermo presi a piene mani da film, serie tv e fumetti, tutto in Ghostbusters Spirits Unleashed è pensato per celebrare in maniera rispettosa il franchise e questo, non è un dettaglio di poco conto.

L'unico aspetto che continua a non piacermi? Un paio di forzature di trama pensate per giustificare le brecce e realizzate andando a scomodare un personaggio, di cui non vi farò il nome, che avrebbe necessitato un rispetto maggiore vista la costante importanza che ha avuto all'interno della lore di Ghostbusters, ma al netto di quest'aspetto, puramente soggettivo, Ghostbusters Spirits Unleashed continuerà a far giore la fanbase degli acchiappafantasmi per ancora molto, molto tempo.

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Un tributo rispettoso a Ghostbusters. 


  • Gameplay divertente e ricco di meccaniche intelligenti...

  • 
Accessibile e con una progressione della storia intelligente.

Contro

  • Il ruolo del fantasma continua a risultare sbilanciato.

  • 
... ma troppo tendente alla caciara da “party game”. 


  • Tecnicamente pregno di imperfezioni e sbavature.

Commento

Ghostbusters Spirits Unleashed è un progetto decisamente ambizioso ma che, a distanza di un anno, ancora fatica a risultare più di un "buon esercizio di stile". Il multiplayer 4 V 1 targato Illfonic indubbiamente celebra una licenza forte e mette insieme delle idee che hanno tutto il potenziale per differenziarsi dalle produzioni dello stesso genere. A distanza di un anno, però, il titolo di Illfonic risulta ancora lungi dall'essere perfetto, mostrando evidenti problemi di bilanciamento e, nella sua versione per Nintendo Switch numerose sbavature sul versante tecnico. Al netto dei suoi difetti, però, risulta ancora uno dei migliori prodotti targati Ghostbusters, oltre che essere uno dei pochi multiplayer asimmetrici tanto disimpegnati quanto divertenti.

Informazioni sul prodotto

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Ghostbusters Spirits Unleashed: Ecto Edition