Immagine di Clair Obscur: Expedition 33, un RPG dipinto a regola d'arte | Recensione
Recensione

Clair Obscur: Expedition 33, un RPG dipinto a regola d'arte | Recensione

La nostra recensione di Clair Obscur: Expedition 33, titolo di genere RPG sviluppato da Sandfall Interactive e in uscita su PS5, Xbox e PC.

Avatar di Giulia Serena

a cura di Giulia Serena

Editor

  • Pro
    • Artisticamente incredibile
    • Combat System innovativo, equilibrato e fluido
    • Narrazione coinvolgente e mai scontata
    • Tante attività secondarie da svolgere durante e post storia principale
  • Contro
    • L'assenza di una mappa dentro i livelli risulta a tratti frustrante
    • Qualche piccola sbavatura grafica

Il verdetto di Tom's Hardware

9.5
Premio
Clair Obscur: Expedition 33 vi conquisterà sin dal primo istante. Parliamo di un’opera che riesce a distinguersi nel panorama degli RPG per la sua straordinaria capacità di fondere narrazione, direzione artistica e meccaniche di gioco in un’esperienza coesa e profondamente evocativa. Sandfall Interactive ci regala un racconto denso di emozioni e momenti brillanti, dove il dolore del lutto si intreccia alla resistenza, alla memoria e alla lotta per la sopravvivenza. 
A funzionare, però, non è solo il comparto narrativo: il sistema di combattimento, ibrido tra turni e azione in tempo reale, rappresenta una delle punte di diamante del gioco, offrendo dinamiche profonde e mai ripetitive, che valorizzano le peculiarità di ogni personaggio e accontentando sia gli appassionati di RPG che chi vuole godersi un'esperienza più rilassata. La direzione artistica è, invece, un vero e proprio omaggio alla pittura impressionista e simbolista, con scenari che sembrano presi da una galleria d’arte e ambientazioni ispirate a una Parigi onirica e decostruita. 
Insomma, Expedition 33 non è solo un viaggio attraverso terre decadenti e ambientazioni evocative: è un percorso che sfida costantemente la percezione di realtà e sogno, luce e oscurità, vita e morte. Con una longevità solida, un mondo ricco di attività e un comparto tecnico sorprendentemente rifinito, il titolo emerge non solo come una delle sorprese più affascinanti e significative del genere, ma anche come uno dei videogiochi migliori (per ora) di questo 2025. 

Informazioni sul prodotto

Immagine di Clair Obscur: Expedition 33

Clair Obscur: Expedition 33

Il lutto è, senza dubbio, una delle esperienze più traumatiche che una persona possa attraversare. Purtroppo, è anche inevitabile: tutti, a un certo punto della vita, si ritrovano a perdere un proprio caro, un familiare, un amico. Nel nostro mondo la morte può arrivare in qualsiasi momento e, dunque, in qualche modo è come se fosse sempre dietro l’angolo; e se, invece, si presentasse ogni anno in un momento preciso, portando con sé centinaia di persone che in comune hanno solo l'età? Questo è il punto di partenza di Clair Obscur: Expedition 33, e non vedo l’ora di raccontarvi il resto. 

Una maledizione, uno strano e crudele scherzo della natura, la malefatta di una mente ignobile? Niente di tutto ciò, bensì una strage annuale che gli abitanti di Lumiere devono subire ogni anno, opera di una singola entità, la Pittrice, che ogni anno fa letteralmente scomparire tutte le persone che hanno l'età indicata in un enorme monolite nel cielo. E ogni anno questo numero si abbassa, portando cittadini sempre più giovani a trasformarsi in un istante in petali di rosa, per poi vanificarsi completamente nell'aria come se non fossero mai esistiti. 

Un incubo dipinto a olio

Quando avviamo l'opera sviluppata da Sandfall Interactive, in uscita il 24 aprile su PS5, Xbox Series X|S e PC, l'età dei prossimi destinati a essere annientati dalla Pittrice è — come intuibile dal nome del gioco — trentatré, e l'annuale spedizione per provare a contrastare questa entità spregevole decide di partire, intraprendendo una missione tanto suicida quanto ricca di speranze. Nasce così la Spedizione 33, un viaggio disperato che è insieme atto di rivolta, grido di sopravvivenza e ricerca della verità.

Facciamo così la conoscenza di Gustave, il leader della spedizione, un giovane uomo determinato più che mai a combattere per salvare i suoi cari e i suoi allievi; Maelle, sorella minore adottiva di Gustave che a soli 16 anni si sente già pronta per affrontare i pericoli che si annidano nel Continente e Lune, il membro più testardo e risoluto del gruppo. A loro si aggiungeranno poi altri personaggi più o meno bizzarri, tra cui Esquie, un esilarante essere che si rivelerà estremamente utile ai protagonisti, permettendogli di muoversi velocemente tra i diversi ambienti della mappa — oltre che sfornando dei momenti davvero esilaranti —.

Non fatevi ingannare dalla presunta semplicità: la trama di Expedition 33 si snoda come una sinfonia onirica e surreale, in cui i confini tra il reale e l’immaginario si sfaldano. Il mondo stesso che ci troviamo a esplorare nel corso della storia, fatto di diversi ambienti di gioco, sembra fatto di pennellate e visioni impressioniste: città scolpite nella roccia, deserti metafisici, castelli che sfidano la gravità. Ogni ambientazione racconta qualcosa del passato — non solo del mondo, ma anche dei personaggi che lo abitano e delle spedizioni che lo hanno visitato prima di noi, ma che hanno fallito nell'obiettivo ultimo di sconfiggere la Pittrice.

Il viaggio verso l'obiettivo finale è, dunque, anche un viaggio interiore alla scoperta dei segreti che si nascondono dietro il rituale, ma anche delle ombre che abitano il cuore dei protagonisti. La morte, la memoria, l’identità e la resistenza diventano temi centrali nei dialoghi dei personaggi principali, i quali saranno anche i membri del nostro party durante i combattimenti. Perché la Pittrice dipinge quei numeri? Chi è davvero? Si tratta di un ciclo eterno, una falce silenziosa che taglia le vite senza ragione apparente, oppure c'è un motivo dietro? Ovviamente, lascio scoprire a voi le risposte. 

Anche gli stessi protagonisti sono persone segnate, complesse, rotte. Alcuni di loro vogliono sconfiggere la Pittrice per salvare vite, altri per vendetta. Insomma, non è solo una lotta tra vivi e forze sovrannaturali. Il tutto rende la narrazione di Expedition 33 profonda e sfaccettata, lontana dai classici schemi eroici o dalle storie con un semplice lieto fine. Aspettatevi qualche colpo di scena ben assestato e persino qualche risata, dato che l'opera sa anche essere divertente e leggera, non rendendo mai la narrazione troppo pesante per il videogiocatore ma tenendo sempre un perfetto equilibrio. 

Un combat system cucito su misura

E questo perfetto equilibrio lo ritroviamo anche nel gameplay, il quale rappresenta un mix perfettamente equilibrato di elementi a turni e dinamiche d'azione in tempo reale, il che lo rende particolarmente interessante per chi cerca un'esperienza coinvolgente e fluida. Sebbene la struttura di base si ispiri ai classici giochi di ruolo a turni, il combat system introduce, infatti, una componente di tempismo attivo che spinge il giocatore a prestare sempre attenzione: invece di limitarvi a scegliere un'azione per ogni turno come nei classici RPG dovrete anche parare, schivare o contrattaccare in tempo reale durante i turni nemici. 

Ovviamente, maggiore sarà la vostra bravura nel parare al giusto momento e maggiore saranno le vostre probabilità di vittoria, subendo meno danni e potendo eseguire dei contrattacchi più o meno potenti in base alle abilità del personaggio. A tal proposito, ogni membro del party dispone di poteri (e quindi di gameplay) completamente diversi che li contraddistinguono e che si manifestano come vere e proprie pennellate visive, creando un'atmosfera unica e intrigante. Per esempio, Maelle può padroneggiare ben tre stili di combattimento, i quali le conferiscono diverse caratteristiche di attacco o difesa; Lune può, invece, sfruttare la magia, manipolando diversi cristalli elementali; infine, Gustave accumula cariche con ogni parata o schivata, aumentando così il proprio potere d'attacco. 

  • Immagine 1 di 2
  • Immagine 2 di 2

Non si tratta, però, solo di danneggiare l'avversario, bensì le abilità sono pensate per essere usate in sinergia, creando possibilità di combinazioni tra i componenti del gruppo che possono cambiare il corso della battaglia. Dovrete, dunque, ponderare quali skill equipaggiare e chi tenere nel party, ma non solo: nel gioco è presente anche un sistema di livellamento delle caratteristiche e delle armi di ogni personaggio e un meccanismo tanto originale quanto funzionale, quello dei Lumina.

I Lumina non solo attribuiscono dei bonus alle statistiche del personaggio a cui vengono equipaggiati, ma conferiscono anche un'abilità passiva extra che si rivelerà più o meno utile durante i combattimenti in base alla rarità. Ciò che li rende interessante è che dopo aver battuto tre nemici con un Lumina, il potenziamento diventa disponibile da sfruttare per tutti i membri del party, offrendo così veramente tantissime possibilità di personalizzazione. 

Tra impressionismo e Belle Époque

Insomma, avrete capito che la progressione dei personaggi è un elemento cruciale in Expedition 33 e, come in ogni RPG che si rispetti, è collegata all'esplorazione e al farming. Vi troverete a viaggiare in scenari che sembrano usciti da un dipinto, dove ogni angolo può nascondere segreti, puzzle o interazioni che arricchiscono la storia. Le ambientazioni sono dense di atmosfera, con paesaggi surreali e città decadenti, che contribuiscono a rafforzare il tema centrale della narrazione: la realtà è frangibile e sotto minaccia, proprio come le vite dei protagonisti.

Perlustrare il Continente per scoprire le numerose attività e scontri secondari non vi apparirà mai noioso o forzato, complice sia la varietà di nemici e boss sparsi per il mondo di gioco che l'indiscutibile bellezza che vi avvolgerà completamente. Purtroppo, l'unico vero difetto del titolo riguarda proprio l'esplorazione all'interno dei biomi, dato che non avrete a disposizione una mappa, bensì dovrete affidarvi unicamente a un compasso e al vostro senso d'orientamento; si tratta di una scelta che il team ha fatto chiaramente per spingere i giocatori a scoprire tutto ciò che ogni livello ha da offrire, ma che può risultare a tratti frustrante, sopratutto quando volete proseguire nella storia principale e vi ritrovate a tornare continuamente al punto da cui siete partiti, come in un labirinto. 

Detto ciò, è chiaro che il team di Sandfall Interactive non volesse sviluppare un'opera che fosse solo “bella da vedere”, bensì che avesse la forza visiva e concettuale di un dipinto animato, in cui ogni ambientazione sembrasse uscita da una tela impressionista o simbolista. Se siete amanti della storia dell'arte troverete riferimenti a pittori come Claude Monet, Odilon Redon, Egon Schiele e persino Magritte, per la loro capacità di evocare mondi sospesi tra sogno e realtà. Il titolo stesso del gioco, Clair Obscur, richiama la tecnica pittorica del chiaroscuro, ma anche un contrasto simbolico tra luce e tenebra, tra vita e morte, temi che si ripresentano continuamente durante la narrazione.

Non manca poi l'unione dell’eleganza e del mistero della Belle Époque francese a una narrazione onirica e decadente. Ogni angolo di Lumiere ricorda inevitabilmente Parigi, ma non la versione romantica e affascinante che siamo abituati a vedere: la Torre Eifel è quasi collassata su sé stessa, l'Arco di Trionfo si sta deteriorando e la desolazione affligge la città. 

Sebbene ogni bioma sia unico e riconoscibile, tutto intorno a voi sembrerà uscito da un quadro a olio. La fusione tra il combattimento dinamico, l'esplorazione e l'aspetto artistico del gioco rende l'esperienza unica, una sorta di viaggio in un mondo che non è solo da esplorare, ma da vivere. Se consideriamo che l'opera è stata sviluppata da un team di appena trenta persone, il risultato finale è ancor più incredibile: sin dai primi istanti di gioco è chiara la passione infusa nel progetto, così come la cura per i dettagli in ogni suo componente. 

Per quanto siano evidenti le influenze di titoli come Lost Odyssey, Persona 5 e NieR: Automata, Sandfall Interactive è riuscita comunque a dar vita a un progetto estremamente originale e funzionale, che vi ammalierà e intratterrà per almeno venticinque ore (le quali possono diventare facilmente più di cinquanta se volete completare e scoprire tutto ciò che il gioco ha da offrire). 

Un sogno da cui non vorrete svegliarvi

Clair Obscur: Expedition 33, almeno nella mia esperienza su Xbox Series X, ha presentato ben poche sbavature: l'esperienza di gioco è fluida e reattiva (se non qualche piccola imperfezione grafica), le ambientazioni curate nei minimi particolari e mai monotone, la narrazione intrigante e mai noiosa e i combattimenti equilibrati. Esplorando troverete dei boss secondari decisamente troppo difficili — vi assicuro che vi spazzeranno via in un colpo —, ma ritornandoci dopo essere saliti di livello potrete avere la meglio, magari con qualche sforzo. 

Il titolo offre, infatti, pane per i denti di chiunque: se siete amanti degli RPG potrete non solo optare per una difficoltà di gioco più alta, ma anche completare le sfide secondarie che l'endgame ha da offrire. Al contrario, se volete godervi maggiormente la storia e l'esplorazione senza sudare troppo avrete modo sia di selezionare la modalità "Storia" sia, banalmente, ignorare alcuni boss non ineludibili. 

Insomma, è chiaro che Expedition 33 sia stata una vera e propria sorpresa, un esempio brillante di come originalità e cura "artigianale" possano ancora fare la differenza nel panorama degli RPG — e nei videogiochi più in generale —. Ci troviamo dinanzi a un progetto rifinito, coinvolgente e sorprendentemente maturo, per non potevamo non premiare il lavoro di Sandfall Interactive con il nostro Award. Ora non ci resta che attendere per scoprire cosa il team ha in serbo per il futuro.  

👋 Partecipa alla discussione! Scopri le ultime novità che abbiamo riservato per te!

0 Commenti

⚠️ Stai commentando come Ospite. Vuoi accedere?


Questa funzionalità è attualmente in beta, se trovi qualche errore segnalacelo.