Immagine di GRID Legends | Recensione
Videogioco

GRID Legends | Recensione

GRID Legends è il seguito del reboot automobilistico di Codemasters avvenuto nel 2019. Finalmente siamo pronti per parlarvene!

Avatar di Andrea Riviera

a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Il mondo dei racing game ha visto nel corso gli utili anni un'impennata di titoli variegati e anche qualitativamente piuttosto esaltanti. Un fattore positivo per l'industria, che vede un pubblico ancora estremamente interessato nei confronti dei videogiochi motorsport. Tra le tante aziende che si occupano di sviluppare esperienze di questo genere, Codemasters è decisamente una delle più attive e concrete, sia con prodotti sim/arcade come F1 sia con giochi più arcade e spettacolari come Dirt. Tra gli innumerevoli prodotti del catalogo, GRID è certamente una delle proprietà intellettuali più interessanti, essendo ormai una delle pochissime avventure racing arcade su circuiti cittadini e non, visto da molti come un vero e proprio erede spirituale dell'indimenticabile Project Gotham Racing. A distanza di tre anni dal reboot della serie, il team britannico si prepara ora a lanciare GRID Legends, con l'obbiettivo di limare i difetti del suo predecessore ed entrare nel cuore degli appassionati più affezionati al franchise.

Nel corso dell'ultima settimana ci siamo gettati in pista, facendo a sportellate a più non posso e verificando tutti i papabili miglioramenti promessi, concentrandoci in maniera particolare sull'inedita modalità "Storia" con attori in carne e ossa. Siamo quindi pronti a raccontarvi qualcosa in più su GRID Legends, un titolo che nonostante i difetti si è comunque dimostrato solido e divertente nel suo complesso, dimostrandosi come un gioco arcade accessibile e immediato.

GRID Legends: un mondo di gare

Codemasters non si è certamente risparmiata con i contenuti di GRID Legends, offrendoci l'opportunità di creare gare personalizzate a nostro piacimento, gareggiare online (anche sfruttando il cross-play con le altre piattaforme) e immergerci nell'immancabile carriera o nell'inedita modalità storia, "Driven to Glory", che dopo andremo ad analizzare in maniera separata.

Nel suo complesso le possibilità ludiche sono tantissime e per tutti i gusti, anche considerando che le gare non sono limitate unicamente a sorpassi per il raggiungimento del primo posto, ma anche a eventi di eliminazione (dove la scadenza di un timer espelle ogni tot tempo gli ultimi giocatori in gara) o gare drifting basate sul punteggio.

È chiaro che il maggior divertimento (come nei precedenti GRID) sia la carriera, in cui il nostro compito è quello di partite dalle gare amatoriali fino a raggiungere eventi per professionisti. Da questo punto di vista la sua struttura non è particolarmente originale, permettendoci di scegliere le varie categorie di partecipazione e sbloccando ogni qualvolta nuove gare ed eventi per avanzare. Lo scopo è quello di sempre: completare le sfide sponsor e raccogliere crediti per cercare di acquistare tutte le oltre 120 auto presenti nel gioco (tra cui figurano Ferrari, Aston Martin, Nissan, Porsche etc) e i relativi potenziamenti ottenibili raggiungendo determinati criteri richiesti. Un plauso va anche alla varietà di circuiti presenti nel gioco, variegati nelle ambientazioni, riuscendo ad alternare piste reali e circuiti cittadini fittizi (Mosca, Londra...).

Ciò che ci ha lasciato un po' con l'amaro in bocca è senza dubbio tutta la parte di personalizzazione, forse un po' limitata per un racing game e incentrata su livree già pre-impostate, assetti modificabili e la creazione del team personale. Interessante la possibilità di sbloccare dei punti da assegnare per migliorare le doti del nostro compagno di squadra o migliorare la qualità tecnica delle nostre vettura, ma è un sistema che influisce poco sul proseguo della carriera.

Quando si entra nel vivo, però, il divertimento è decisamente assicurato, grazie soprattutto a un modello di guida snello e accessibile in cui tutti possono divertirsi senza particolari patemi dedicati alla difficoltà, ove quest'ultima è comunque completamente scalabile per venire incontro a tutti i tipi di giocatori.

Bisogna sempre ricordarsi che stiamo comunque raccontando di un racing game arcade e quindi senza tutta quella componente simulativa vista in altri giochi, ma ciò comunque non significa che l'esperienza sia troppo facile o che basti scontrarsi per arrivare al traguardo, anzi, con l'aumentare della difficoltà, gareggiare puliti e tenere l'auto in pista non è così semplice come potrebbe far pensare.

Un valore aggiunto nei confronti di un titolo che ha saputo imparare dagli errori del passato e migliorare un'I.A. che in passato non è sempre sembrata concreta. Chiariamoci, non siamo ancora ai livelli Drivatar di Forza Motorsport, ma i miglioramenti sono ben percettibili, in particolar modo con le difficoltà più alte. Quantomeno ora i concorrenti provano a bloccarci il sorpasso e tentare allunghi imprevedibili, alcuni rischiano anche di uscire fuori strada a casa di una curva presa troppo larga.

Oltre a questo è presente anche il nuovo Nemesis System, che permette ai rivali che infastidiamo di più di recarci dei problemi durante la gara (magari tirandoci qualche sportellata in più). Un modello che aiuta a rendere gli eventi più dinamici, anche se non abbiamo notato particolari stravolgimenti in tal senso.

Driven to Glory

Una delle grandi novità introdotte in GRID Legends è sicuramente "Driven to Glory", l'inedita modalità storia con attori in carne e ossa e un modello narrativo basato su interviste fittizie e impostato come se fosse un enorme documentario, sfruttando tecniche di produzione virtuale d'alto profilo simile a quelle viste in The Mandalorian su Disney+.

Diversi attori sono stati assunti per narrare le vicende di Seneca Racing (spicca sicuramente Ncuti Gatwa, conosciuto principalmente per la popolare serie di Netflix, Sex Education), un team automobilistico capitanato da Marcus Ado che da anni tenta invano di assumere un secondo pilota talentuoso per affiancare il primo pilota Yume Tanaka.

Dopo numerosi fallimenti e scommesse perse, Marcus Ado tenta un nuovo rischioso tentativo con il misterioso numero "22" (ovvero noi), un pilota che è riuscito a sorprendere tutti durante alcune gare di qualificazione alla GRID World Series.

Nelle circa 10 ore necessarie per completare la vicenda (principalmente caratterizzato da eventi e gare specifiche), ci siamo certamente svagati e tutto sommato parliamo comunque di una modalità in più che aumenta la varietà dell'offerta di GRID Legends. Tuttavia va comunque specificato che Driven to Glory non è nulla di particolarmente originale o sorprendente, rimanendo ancorata a classici cliché e recitazioni nella media. In generale la scelta con gli attori ha ricordato moltissimo alcune produzioni passate, ma pensiamo che il modello narrativo introdotto con F1 2021 fosse più immersivo rispetto all'utilizzo di attori veri e propri.

Senso di velocità

Per chi ha avuto modo di giocare il precedente GRID (2019) si ricorderà senz'altro di un impatto visivo non certamente al top. Da questo punto di vista GRID Legends non fa un vero e proprio balzo in avanti, più semmai un piccolo passettino che esalta i particellari delle sportellato e le gare in condizioni di meteo dinamico. In generale Codemasters ha preferito concentrarsi maggiormente sulla fluidità rispetto alla qualità grafica complessiva, lo dimostra il fatto che le versioni next-gen possono garantire (in caso di possesso di un monitor o TV predisposta) i 120 FPS, mantenendo la risoluzione negli standard 4K dinamici.

Questa scelta non esalta certamente il gioco dal punto di vista visivo, quanto più da quello legato al gameplay (il che non è necessariamente un difetto). Non aspettatevi dunque un prodotto graficamente imponente come Forza Horizon 5 o anche solo come l'ottimo Dirt 5 (sempre di Codemasters), ma quantomeno potete essere certi di ritrovarvi a giocare con un racing game fluido e solido lato performance.

E sul comparto audio? Codemasters ha svolto un buon lavoro: il sound design soddisfa durante la gara e tra chiamate con il proprio team e la qualità dei rombo dei motori non si può certamente rimanere delusi. Da sottolineare le ottime tracce sonore pensate per le gare (soprattutto in Driven to Glory) che esaltano non poco le sfide su pista, un dettaglio che spesso viene sottovalutato ma che in questo caso vale la pena promuovere.

Voto Recensione di GRID Legends - Xbox Series X


7.6

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Buon numero di contenuti

  • Divertente e accessibile

  • I.A. migliorata rispetto al passato

Contro

  • Graficamente si poteva osare di più

  • La personalizzazione è limitata

  • La modalità "Storia" non convince

Commento

GRID Legends è un racing arcade solido e divertente, non rivoluzionario ma certamente nemmeno banale. Codemasters ha lavorato per migliorare le criticità del reboot datato 2019, dando vita a un titolo contenutisticamente invidiabile e con un'intelligenza artificiale rivista (seppur non perfetta). Peccato per una modalità storia un po' raffazzonata e una personalizzazione ridotta, ma nel complesso siamo dinanzi a un videogioco fortemente accessibile per chi non è avvezzo al genere, ma anche potenzialmente soddisfacente per chi è appassionato di motorsport, sempre ammesso di essere consapevoli di un modello di guida spiccatamente arcade, volutamente leggero e senza particolari fronzoli.

Informazioni sul prodotto

Immagine di GRID Legends - Xbox Series X

GRID Legends - Xbox Series X