Il boss di Tekken spiega che i giovani non sanno perdere

Katsuhiro Harada, mente creativa dietro alla serie di successo Tekken è stato chiaro: i giovani preferiscono giocare in team.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Nell'ultimo episodio del podcast Game Maker's Notebook dell'Academy of Interactive Arts & Sciences, una discussione abbastanza divertente ha preso vita tra due luminari dell'industria videoludica: Katsuhiro Harada, mente creativa dietro alla serie di successo Tekken, e Shuhei Yoshida di PlayStation.

Uno dei temi principali emersi è stato il futuro dei giochi picchiaduro, in particolare il modo in cui possono evolversi per adattarsi ai gusti e alle preferenze della generazione più giovane di giocatori. Harada ha sottolineato la crescente inclinazione dei giovani verso la competizione basata sul team, in contrasto con la mentalità più individualistica delle generazioni precedenti. Questo succede perché se il team vince, si può essere felici del proprio contributo, ma se si perde... beh, la colpa è sempre degli altri.

Secondo Harada, il tradizionale modello di combattimento uno contro uno potrebbe non essere più sufficiente per soddisfare le aspettative dei giocatori moderni. Propone invece l'integrazione di modalità di gioco basate sul team, come le battaglie 3 contro 3, per offrire una nuova dimensione di sfida e strategia.

La spinta verso modalità di gioco più collaborative non è solo una risposta alle preferenze dei giocatori, ma anche un modo per rendere i giochi di combattimento più inclusivi e accessibili. Harada ha sottolineato che l'attuale struttura dei giochi picchiaduro mette troppa pressione sui singoli giocatori, che devono affrontare tutta la responsabilità delle sconfitte senza poter condividere il peso con un team.

Harada ha sottolineato la crescente inclinazione dei giovani verso la competizione basata sul team.

L'idea di introdurre modalità di gioco di squadra nelle classifiche online di Tekken potrebbe portare a una maggiore varietà di esperienze di gioco e promuovere una comunità più collaborativa e solidale tra i giocatori. Questo potrebbe anche aprire la strada a nuove forme di competizione e meta-gaming, consentendo ai giocatori di esplorare diverse strategie e approcci di gioco.