Immagine di Langrisser I & II, ritorno agli albori | Recensione
Videogioco

Langrisser I & II, ritorno agli albori | Recensione

Nippon Ichi Software riporta in auge Langrisser attraverso un'edizione moderna dei primi due titoli della saga di strategici a turni.

Avatar di Alessandro Palladino

a cura di Alessandro Palladino

-

Saghe longeve come quella di Langrisser sono sempre fonte di riedizioni e ristrutturazioni, forti del loro valore storico come marchio fedele nei confronti dei propri appassionati. Fuori dalla sfera giapponese tale nome ha ormai perso il suo mordente anche di fronte a una concorrenza sempre più presente e forte nel panorama degli strategici a turni basati su eserciti o unità eroiche. Ora come ora Langrisser infatti vive principalmente della sua trasposizione per mobile, non così famosa da noi ma abbastanza giocata da contendere al dominio di Fire Emblem Heroes: diretto competitor e paragone più vicino per chiunque non conosca Langrisser.

Quest’oggi però Nippon Ichi Software schiera la sua armata e riporta in vita Langrisser I e II in un unico pacchetto rievocativo, riadattati per l’era moderna e carichi di novità anche per i vecchi giocatori di lunga data. Usciti rispettivamente nel 1991 e nel 1994 su Mega Drive, i primi due capitoli hanno un grande passato alle loro spalle, da tradurre necessariamente in un nuovo appeal per tutti gli entusiasti dei lavori dal sapore orientale, soprattutto in un mese dove le grandi produzioni del sol levante la faranno da padrone. Un obiettivo difficile, ma non impossibile per le possibilità di un marchio longevo come questo.

Luce Generazionale, Oscurità Passata

Langrisser I & II si presentano fin da subito con la loro nuova grafica e impostazione, la quale tocca qualsiasi elemento del gioco uscito originariamente. Oltre alla possibilità di utilizzare i vecchi disegni del 1990 (che consigliamo a tutti i fan degli anime di quell’annata), del lavoro originale non rimane assolutamente nulla se non la sua storia o filosofia di fondo. L’anima di Langrisser risiede nel fantasy più classico, dove uno stato totalitario cattivo mira a conquistare il mondo con la guida dell’oscurità, iniziando la storia di entrambi sempre e comunque in una posizione di dominio. I protagonisti delle storie sono eroi che iniziano senza alcun tipo di particolare aiuto o status, decisi a dover combattere contro l’impero con i pochi mezzi che si ritrovano ad avere a disposizione.

In Langrisser I questo viene trasposto nella ricerca della spada leggendaria in grado di poter sconfiggere le forze del male, mentre in Langrisser II la situazione si fa molto più grigia in quanto è possibile scegliere da che parte stare nel conflitto. Passando da un capitolo all’altro ci si rende conto di quanto Langrisser all’epoca si distaccasse molto dalla tradizione del genere, sfruttando le redini dei classici stilemi del fantasy shonen per creare un mondo dove è il giocatore a decidere come la storia si evolverà dopo le premesse iniziali.

Più si guardano i capitoli successivi della serie, più tale sentimento si fa forte attraverso nuovi elementi atti a coinvolgere il giocatore (da Langrisser III era stata introdotta anche una componente Dating Sim, per esempio). Nel caso di questi rifacimenti è stato adottato un approccio più conservativo ed equilibrato, aumentando le scelte del giocatore con nuove scene e personaggi senza però intaccare l’integrità strutturale della narrativa di base.

Il bello di vivere queste storie, oltre alla loro mutevolezza derivata dal vostro giudizio, è quello di poterle finalmente vedere attraverso nuovi artwork ben  realizzati e la possibilità di avere un doppiaggio completo per tutte le scene. Ciò svecchia enormemente Langrisser I & II, seppur comunque la storia di per sé senta il peso di anni e anni di innumerevoli opere basate sulla stessa impostazione di trama. Special modo perché, nonostante l’ammodernamento, tutto il narrato viene svolto all’interno dei campi di battaglia da intermezzi in stile visual novel molto celeri nella loro spiegazione.

Ciò porta gli eventi a essere descritti quasi frettolosamente, dando poco spazio alla caratterizzazione e introducendo personaggi in fretta e furia per poi farli sparire dal campo di battaglia in caso il giocatore sia piuttosto spietato. Tutto sommato però sono compromessi a cui si scende volentieri quando la godibilità generale è più che alta, specialmente nel momento in cui entrambi i Langrisser rappresentano una forte testimonianza di come lo scenario fantasy dell’epoca abbia giovato dal dare controllo al giocatore nell’intreccio del viaggio dell’eroe, superando soprattutto la scissione iniziale tra Luce e Oscurità.

Armatura scintillante

Il grosso della nuova veste di Langrisser è quindi da individuare nell’accoppiata delle migliorie tecniche e del gameplay, dove le prime rimodellano ogni singolo elemento dall’HUD all’aspetto delle mappe/unità, mentre le seconde prendono la base di partenza di un tempo e la approfondiscono senza snaturarla, acuendo la crescita delle unità senza renderla troppo complessa.

L’approccio è quindi più amichevole e intuitivo rispetto al passato, snellendo il menù di gestione attraverso impostazioni più comode e accessibili. Langrisser del resto è famoso per la mole di unità presenti sullo schermo, passando sia dagli eroi che da soldati semplici arruolati come guardie del corpo. Ogni armata, capeggiata da un personaggio principale, è quindi un universo a sé che richiede attenzione, pianificazione e strategia, facendo felici tutti i giocatori a cui piace micro-gestire ogni aspetto dell’esercito.

Allo stesso tempo però vengono inserite nuove indicazioni per avvicinarsi agli utenti in cerca dell’azione diretta, i quali troveranno pane per i loro denti grazie al rifacimento delle schermaglie tra le due armate, oggi presentate in una maniera simile a quanto ha inventato il vecchio Advance Wars. Modernità è quindi anche dinamicità per Langrisser, enormemente velocizzato nell’esecuzione delle mosse e potenziato da numerosi effetti speciali o transizioni volte a rendere lo scontro più divertente e meno strategico nell’aspetto. Tuttavia l’inganno è solo estetico: i due capitoli mantengono infatti il rispetto per statistiche e promozioni per la classe degli eroi, composti da 33 personaggi giocabili dalle 50 professioni possibili.

Come se non bastasse, il nuovo pacchetto di Langrisser I & II presenta la possibilità di poter tornare indietro tra i vari capitoli e ramificazioni, portandovi a scoprire le conseguenze di una o dell’altra scelta semplicemente muovendovi nel pratico menù di gioco. Volendo rimanere però ligi all’esperienza “vanilla”, è possibile arrivare alla conclusione della propria avventura e affrontare il New Game +, trovando giovamento nel fatto che ci sono 22 conclusioni da esplorare e possibilmente 560 risvolti per le storie personali dei personaggi. Insomma, abbracciando Langrisser in toto di certo non ci i potrà mai lamentare della longevità o rigiocabilità, a patto di accettare anche l’assenza di una localizzazione in italiano abbastanza comprensibile considerando la nicchia a cui è rivolto il titolo.

Venendo però alla nota dolente della nostra recensione, non abbiamo potuto goderci al meglio il comparto audio per via di assurdo bug che ha distrutto tutto l’impianto sonoro per colpa di errori nella gestione degli effetti dei vari menù. Nonostante abbiamo provato a reinstallare il gioco o aspettare una patch correttiva, a oggi questo problema ci si è presentato in una maniera grave, annullando doppiaggio e colonna sonora ogni volta che l’SFX non gestiva il proprio suono. Per quello che siamo riusciti a sentire però, la qualità di certo non manca e siamo sicuri che sarà un problema risolvibile il prima possibile, soprattutto perché la demo attualmente sembra non soffrire dello stesso male. Tuttavia, avendo inficiato la nostra esperienza di gioco (su PlayStation 4 Standard) diretta e senza una soluzione da noi attuabile se non disattivando l'audio, non possiamo fare a meno di tenerne conto.

Voto Recensione di Langrisser I & II - PS4


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Tante migliorie e novità

  • - Grafica rifatta in ogni aspetto, possibilità di utilizzare gli artwork originali

  • - Longevo e dalle conclusioni multiple

Contro

  • - Possibili problemi all'audio di gioco

  • - Il peso degli anni si sente

Commento

Langrisser I & II è un’ottima collezione di due grandi giochi del passato, riproposti in una nuova veste che tiene anche conto delle preferenze dei giocatori più nostalgici. La storia viene arricchita di nuovi risvolti narrativi e personaggi, arrivando a un considerevole numero di conclusioni e snodi da poter esplorare a piacimento grazie ai comodi menù. Per quanto lo stampo classico del fantasy degli anni ’90 sia immortale, il peso degli anni si fa tuttavia sentire nella generalità della trasposizione, comunque snellita da un gameplay nettamente più dinamico nella forma e nella presentazione. Dal lato tecnico gli artwork e i nuovi sprite bastano a rinvigorire i vecchi campi di battaglia, ma un enorme problema audio da noi riscontrato ci ha privato della gioia per le nuove musiche e l’inedito doppiaggio.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Langrisser I & II - PS4

Langrisser I & II - PS4