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Little Goody Two Shoes | Recensione - Un’avventura narrativa tra amore e horror

Little Goody Two Shoes è la nuova avventura di Astralshift che mescola visual novel, gdr e una narrativa in salsa horror.

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a cura di Massimo Costante

Senior Editor

Vedere in azione un titolo come Little Goody Two Shoes provoca stupore per il fatto di racchiudere una sorpresa dopo l’altra. È questa la sensazione che abbiamo avuto giocando il nuovo titolo sviluppato da Astralshift e distribuito da Square Enix su PS5. Il team di sviluppo già noto per Pocket Mirror - di cui Little Goody Two Shoes rappresenta il prequel – ha confezionato una visual novel favolistica con elementi gdr, altri tipici da simulatore di appuntamenti e un’avventura inaspettatamente a tinte horror. Ci credereste? Continuate a leggere la nostra recensione per comprendere al meglio questa perla che abbiamo per le mani. 

Little Goody Two Shoes: l’avventura horror che non ti aspetti 

 
Sin dal principio, Little Goody Two Shoes si pone l’obiettivo di tradire un po’ la sua natura indie, sforzandosi di impressionare il giocatore. Le sequenze animate che fungono da apertura sono una gioia per gli occhi, degne di un anime tipico degli anni ’90 con animazioni di altissima qualità. La narrazione inizia proprio da qui, con le origini misteriose di Elise, la nostra protagonista dell’avventura, una bambina abbandonata in fasce, ma per fortuna allevata da un’anziana signora che in seguito chiamerà nonna. Un giorno Elise fa un curioso rinvenimento: delle misteriose scarpette rosse… no, non si tratta di Dorothy e della favola del Mago di Oz, ma di qualcosa altrettanto misterioso e magico. 

 
Anche se Elise ha appreso dalla nonna gli importanti valori della vita modesta e genuina, Elise inizia ad essere stanca della piccola città di Kieferberg dove si guadagna da vivere con piccoli lavoretti e desidera ardentemente avere fortuna e la possibilità di vivere lussuosamente. Ma le cose sono destinate a cambiare, proprio quando in una notte buia e spaventosa (un autentico cliché, lo sappiamo, ma era dovuto), Elise trova una strana ragazza nel suo ripostiglio di nome Rozenmarine e decide temporaneamente di darle rifugio, dopo essersi convinta definitivamente che non si tratti di una ladra. Da quel momento, eventi strani continuano a verificarsi a Kieferberg e i suoi cittadini diventano sempre più sospettosi nei confronti di Elise. Inizialmente (senza fare spoiler inopportuni) il nostro compito è aiutarla a dissipare il loro scetticismo, al contempo è possibile anche cercare di conquistare il cuore delle ragazze che conosciamo a Kieferberg. 

Tuttofare di giorno, indagatore dell’incubo la notte 

 
Durante il giorno, Elise può svolgere lavori occasionali per guadagnare abbastanza per sfamarsi e il nostro compito e guidarla, tra le altre cose, nel corteggiamento della ragazza preferita. È un loop abbastanza semplice da capire, ma le conversazioni dei cittadini che cambiano ogni giorno e le esperienze varie mantengono la freschezza del gioco. Gli elementi romantici sono adorabili in Little Goody Two Shoes ed arricchiscono realmente la storia di ogni personaggio. Ogni ragazza che incontrerete ha sette appuntamenti e non risultano mai noiosi. Ognuno ti aiuta a conoscere meglio la ragazza ed eleva veramente la relazione tra lei e Elise. Naturalmente, dovrai selezionare le opzioni di dialogo corrette per superare gli appuntamenti, solitamente - in tipico stile romanzo visivo. C'è molto spazio per il valore della rigiocabilità qui, se lo desiderate. 

I dialoghi degli NPC, non solo con le ragazze che vorrete conquistare, cambieranno a seconda di vari fattori, come ad esempio il giorno di gioco e chi ci accompagna nel nostro gruppo. I giorni scorrono veloci, ed è facile trascorrere intere settimane virtuali senza rendersene poi conto.  

 
La povera Elise non avrà vita facile, ed oltre evitare i sospetti dei cittadini e guadagnarsi da vivere, dovrà scontrarsi anche con personaggi come Muffy, capace di mettere sempre in difficoltà la nostra protagonista. A questo proposito, i personaggi sono ottimamente caratterizzati e i dialoghi sempre ficcanti con le situazioni ricreate. Solo in alcuni frangenti poteva essere fatto uno sforzo in più, non producendo noiosissimi wall of text, ma almeno uscire fuori da alcune espressioni stereotipate e sbrigative. Ad ogni modo, ogni rapporto con le altre ragazze sarà fondamentale per tenere un profilo adeguato e lontano dalla diffidenza degli altri cittadini. 

Un’altra piacevole sorpresa è stata la qualità di minigiochi, veri protagonisti dello scorrere del tempo durante il giorno opportunamente diviso in alba, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto, notte. 

 
Questi possono variare dalla raccolta delle uova di gallina e il taglio della legna ai giochi con i bambini del luogo. Sono quasi tutti estremamente semplici, ma abbastanza divertenti da intrattenere e far volare il tempo, nonostante la maggior parte di essi non dura troppo, quindi l’azione di gioco non si allontana mai dal focus principale della narrazione e dell’esplorazione. Solo alcuni giochi possono sembrare frustranti, ma alcuni dei personaggi secondari possono intervenire aiutando Elise al fine di completare giochi e compiti in giro per la città per guadagnare abbastanza denaro, come ad esempio Rozenmarine. 

Rozenmarine può potenzialmente aiutarci nel completare il lavoro se si unisce al gruppo ed evitare di aumentare la sospettosità. Tuttavia, ciò può facilmente avere un effetto contrario se la si lascia sola troppo a lungo. Infatti, la nostra amichetta dai capelli viola comincerà a spettegolare in giro per la città, aumentando ancora di più i sospetti. Presto ci si rende conto che, anche le azioni più semplici vanno comunque gestite e pianificate se non vogliamo concludere la storia di Elise prematuramente. 

Durante la notte, il gioco mette in scena gli incubi di Elise e i boschi fuori città. È durante queste fasi che l’avventura si complica molto di più con degli enigmi e con la presenza delle creature che popolano il bosco di Kieferberg. La curva di difficoltà in queste fasi si impenna: inizialmente il gioco è più accessibile seminando alcuni oggetti per aiutarci. Più avanti, non lo sarà più di tanto. Inoltre, Elise non guarisce semplicemente dormendo o facendo passare il tempo, quindi sarà necessario gestire saggiamente i nostri oggetti per rimanere in vita e salvare spesso. I punti di salvataggio sono ovunque sulla mappa, quindi non occorre ricaricare spesso quando affrontiamo un’area più critica. 

Per quanto riguarda l'aspetto horror, il titolo di Astralshift prende una piega quasi inaspettata (un po’ come successe con Doki Doki Literature Club!) e risulta molto varia in quanto può essere davvero inquietante in determinati momenti abbracciando anche le tinte weird. Le creature che popolano il bosco di Kieferberg riescono a terrorizzare e, al contempo, anche suscitare un’ambigua simpatia, amalgamandosi con lo spirito del gioco. L’illuminazione carente e solo favorita dalla lanterna di Elise, alcuni jumpscare e il mistero che avvolge gli abitanti di Kieferberg, chiudono il cerchio orrorifico ricercato dagli sviluppatori. 

Un’opera originale e artisticamente pregevole 

 
Data la natura indie del titolo, si resta stupiti dall’estensione del mondo di gioco e dei dettagli realizzati con meticolosa cura. Badate bene, non si tratta di un autentico open world, anzi, ma il contesto è sempre molto vario e ricchissimo di dettagli da ammirare e con cui interagire. 

Tecnicamente Little Goody Two Shoes abbraccia diversi stili artistici, tutti però magnificamente amalgamati. Non solo lo stile grafico da RPG vecchia scuola risulta essere funzionale e gradevole ai fini del gameplay e della narrazione, ma si unisce perfettamente alle illustrazioni e alle cut scene di pregevolissima fattura in puro stile anime. 

Anche la colonna sonora segue lo stesso approccio, risultando una perfetta mescolanza tra una serie di melodie tipiche dei classici titoli 8-bit, ricche tracce orchestrali inquietanti e musiche cantante. L’intero impianto musicale è in perfetta armonia col mondo di gioco ricreato e nei vari contesti non sembrano mai fuori posto o protratte oltre il necessario. Il coro ti aiuta a immergerti ancora di più nel mondo, richiamando l'importanza della chiesa per i cittadini. Fortissimo il richiamo anche ad alcune produzioni Disney, che portano con sé il fantastico, dal libro di fiabe al resto dei tanti elementi estetici messi a punto dal team. 

 
I temi di Little Goody Two Shoes sono un altro punto di spicco dell’opera, che guardano da vicino dalla libertà del sentimento amoroso, fino al riscatto sociale, consegnando ai giocatori un’esperienza ricca, affascinante e a tratti perfino spaventosa nell’accezione più orrorifica possibile. Forse il particolare mix di generi e l’aspetto più weird che horror non troverà il favore di tutti, ma se amate lo stile JRPG (non le meccaniche, qui quasi del tutto assenti) e le visual novel, dovreste dare un’occasione a questo originalissimo titolo. 

 

Voto Recensione di Little Goody Two Shoes


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Trama affascinante

  • Divertenti i mini-giochi e la componente date-sim

  • Direzione artistica di primo livello

Contro

  • Alcuni dialoghi rivedibili

Commento

Little Goody Two Shoes è un titolo atipico proprio per il particolare mix tra gioco di ruolo nello stile visivo, visual novel, date sim e un’avventura dalle tinte weird e horror. Un incrocio singolare, ma molto ben riuscito, supportato da una direzione artistica di primissimo livello. Elise e le altre protagoniste del gioco godono di una forte caratterizzazione e il mistero della cittadina di Kieferberg riescono a catturare il giocatore dall’inizio alla fine. I temi trattati, oltre agli elementi fantasy e le tinte horror-weird, regalano anche ottimi spunti di riflessione relativamente ai rapporti tra Elise e le altre ragazze e al riscatto sociale della nostra protagonista. Imperdibile per gli amanti delle visual novel e del genere horror-weird.